Con l´inizio dei corsi universitari si rimette in moto il grande business degli affitti in nero agli studenti fuori sede.
Un fenomeno di proporzioni sempre più vaste. E con dinamiche in continuo mutamento. Nel cuore della zona universitaria, per esempio, tra corso Umberto, via Mezzocannone, via Duomo e piazza Bellini negli ultimi anni si è sviluppata una rete di intermediari in grado di controllare anche più di cinquanta appartamenti l´uno. Il meccanismo è semplice: affittano dai proprietari ampie abitazioni per poi subaffittarle agli studenti e lucrare sulla differenza. Un duplice passaggio al nero. La spia di questo fenomeno sono gli annunci affissi nelle bacheche delle facoltà e nelle strade del centro: molto spesso offrono camere in condomini o palazzi diversi, ma il cellulare da contattare è sempre lo stesso. Un´organizzazione capillare dell´affitto illegale, insomma, per sfruttare ogni metro quadro disponibile nelle vicinanze delle sedi accademiche.A Napoli gli studenti fuori sede sono oltre 35 mila, in parte pendolari. La corsa al posto letto è partita: i prezzi sono saliti ancora anche se non raggiungono i livelli di Roma, Milano e Bologna. Per un letto in camera tripla si pagano 180 euro al mese, in doppia tra i 200 e i 250. Per le camere singole si oscilla dai 300 ai 500 euro. Studiare costa salato. Cartelli affissi in facoltà e siti internet specializzati, i canali di ricerca. Per alcuni però è più difficile trovare una sistemazione, seppur al nero: su molti avvisi si legge "no matricole, no Erasmus, no persone con animali". Sono queste le categorie considerate "a rischio".Da qualche mese sta cambiando anche la geografia degli affitti. Se il centro storico e Fuorigrotta, quartiere che ospita le facoltà di Economia e Ingegneria della Federico II, sono zone dove storicamente si concentrano gli studenti, ora anche a Chiaia vengono offerti appartamenti al nero. La dicitura "camera in palazzo signorile" sempre più spesso compare nelle offerte, sia cartacee sia on-line. E i prezzi, nel salotto della città, sono ovviamente proibitivi. Una camera singola arriva a costare anche seicento euro.La caccia agli evasori viene condotta dai finanzieri del primo gruppo del Comando provinciale. L´anno scorso le verifiche sono state 83 e hanno portato al recupero di 300 mila euro di imponibile. Il lavoro investigativo dei militari guidati dal tenente colonnello Ciro Natale è complesso. Si sviluppa su tre direttrici. Quella più sofisticata è l´analisi incrociata di una serie di dati di varia natura. Dal catasto ai depositi bancari, dall´anagrafe tributaria alle anomalie registrate nei consumi di acqua, elettricità, gas: ogni elemento può risultare prezioso per scovare chi affitta al nero. Gli accertamenti sul territorio rappresentano il secondo livello d´azione. Mentre il terzo canale passa dalle segnalazioni, spesso anonime. Non solo persone infastidite dalla rumorosa presenza di giovani, ma anche studenti che, una volta laureati, decidono di denunciare i vecchi padroni di casa. Quest´anno, inoltre, le Fiamme gialle si sono dotate di un altro strumento. Un´indagine sugli studenti fuori sede dell´ateneo federiciano: in 3600 hanno compilato un questionario con specifiche voci sulla dimora e sulla proprietà degli alloggi. Il 15 per cento del campione ha ammesso, o in qualche modo fatto capire, di occupare una stanza con un canone corrisposto al nero.
Un fenomeno di proporzioni sempre più vaste. E con dinamiche in continuo mutamento. Nel cuore della zona universitaria, per esempio, tra corso Umberto, via Mezzocannone, via Duomo e piazza Bellini negli ultimi anni si è sviluppata una rete di intermediari in grado di controllare anche più di cinquanta appartamenti l´uno. Il meccanismo è semplice: affittano dai proprietari ampie abitazioni per poi subaffittarle agli studenti e lucrare sulla differenza. Un duplice passaggio al nero. La spia di questo fenomeno sono gli annunci affissi nelle bacheche delle facoltà e nelle strade del centro: molto spesso offrono camere in condomini o palazzi diversi, ma il cellulare da contattare è sempre lo stesso. Un´organizzazione capillare dell´affitto illegale, insomma, per sfruttare ogni metro quadro disponibile nelle vicinanze delle sedi accademiche.A Napoli gli studenti fuori sede sono oltre 35 mila, in parte pendolari. La corsa al posto letto è partita: i prezzi sono saliti ancora anche se non raggiungono i livelli di Roma, Milano e Bologna. Per un letto in camera tripla si pagano 180 euro al mese, in doppia tra i 200 e i 250. Per le camere singole si oscilla dai 300 ai 500 euro. Studiare costa salato. Cartelli affissi in facoltà e siti internet specializzati, i canali di ricerca. Per alcuni però è più difficile trovare una sistemazione, seppur al nero: su molti avvisi si legge "no matricole, no Erasmus, no persone con animali". Sono queste le categorie considerate "a rischio".Da qualche mese sta cambiando anche la geografia degli affitti. Se il centro storico e Fuorigrotta, quartiere che ospita le facoltà di Economia e Ingegneria della Federico II, sono zone dove storicamente si concentrano gli studenti, ora anche a Chiaia vengono offerti appartamenti al nero. La dicitura "camera in palazzo signorile" sempre più spesso compare nelle offerte, sia cartacee sia on-line. E i prezzi, nel salotto della città, sono ovviamente proibitivi. Una camera singola arriva a costare anche seicento euro.La caccia agli evasori viene condotta dai finanzieri del primo gruppo del Comando provinciale. L´anno scorso le verifiche sono state 83 e hanno portato al recupero di 300 mila euro di imponibile. Il lavoro investigativo dei militari guidati dal tenente colonnello Ciro Natale è complesso. Si sviluppa su tre direttrici. Quella più sofisticata è l´analisi incrociata di una serie di dati di varia natura. Dal catasto ai depositi bancari, dall´anagrafe tributaria alle anomalie registrate nei consumi di acqua, elettricità, gas: ogni elemento può risultare prezioso per scovare chi affitta al nero. Gli accertamenti sul territorio rappresentano il secondo livello d´azione. Mentre il terzo canale passa dalle segnalazioni, spesso anonime. Non solo persone infastidite dalla rumorosa presenza di giovani, ma anche studenti che, una volta laureati, decidono di denunciare i vecchi padroni di casa. Quest´anno, inoltre, le Fiamme gialle si sono dotate di un altro strumento. Un´indagine sugli studenti fuori sede dell´ateneo federiciano: in 3600 hanno compilato un questionario con specifiche voci sulla dimora e sulla proprietà degli alloggi. Il 15 per cento del campione ha ammesso, o in qualche modo fatto capire, di occupare una stanza con un canone corrisposto al nero.
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