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01 ottobre 2008

Curiosità : "Nudisti,500 mila turisti l´anno meritano una legge regionale"

Regione, una proposta di legge promuove il turismo nudista
Marco TrabuccoTravaglini (Pd) firma una proposta che divide la maggioranza a Palazzo Lascaris
Parla di nudisti ed è una delle leggi più curiose tra quelle che i consiglieri di Palazzo Lascaris si troveranno a discutere in questa legislatura. Il provvedimento, già licenziato in commissione e che presto approderà in aula, sostiene la «valorizzazione del turismo naturista» e ha come primo firmatario il consigliere regionale Marco Travaglini del Pd. Ma è stato sottoscritto da esponenti di entrambi gli schieramenti politici.Tra i firmatari figurano molti ex diessini, consiglieri di Rifondazione, del Pdci, della Sinistra Democratica. E pure Riccardo Nicotra, dei Socialisti Liberali, che fa parte dell´opposizione di centrodestra. La legge, destinata a creare qualche polemica nella maggioranza (nessun consigliere della ex Margherita l´ha firmata) e tra maggioranza e opposizione, propone di stanziare 500 mila euro per incentivare l´arrivo in Piemonte dei turisti nudisti. Tanti, quasi mezzo milione, quelli che potrebbero sbarcare ogni anno in Italia da diversi paesi europei. Spiega Travaglini: «Il naturismo è un movimento nato nel secolo scorso e con una lunga tradizione alle spalle che si pone come obiettivi quelli di vivere e pensare l´ambiente nel rispetto delle leggi fondamentali della natura, intesa in tutti i suoi aspetti. Purtroppo il naturismo si trova, nel nostro Paese, sottoposto ad una situazione legislativa incerta che ha creato problemi a coloro che lo praticano ed ai cittadini che ne sono venuti a contatto, provocando anche interventi delle forze dell´ordine pubblico. «La nostra proposta di legge - continua - mira, nell´attesa che il Parlamento si decida a legiferare in materia, a colmare un vuoto normativo, dando un inquadramento preciso al turismo naturista ed evitando, così, che i 500 mila turisti stranieri che praticano il naturismo vengano dirottati in altri Paesi (Francia, Grecia e Croazia, in primis) dove sono state allestite strutture per ospitarli. Importante in questo senso è anche tutelare l´esigenza di separare le zone adibite al turismo naturista da quelle dedicate alla normale balneazione al fine di evitare qualsiasi forma di promiscuità, oltre a prevedere, quale forma di garanzia, che le strutture private che intendono inserire il termine "naturista" nella propria ragione sociale debbano essere affiliate ad una delle federazioni o confederazioni naturiste nazionali esistenti, per esempio l´Unione Naturisti Italiani, che ha sede proprio a Torino». E nei pressi di Torino, a San Gillio, ha sede anche uno dei più importanti campi nudisti italiani. Conclude perciò Travaglini: «Penso sia fondamentale individuare aree e realizzare strutture pubbliche e private da destinare alla pratica del turismo naturista. A questo servono i 500 mila euro e anche la possibilità di ottenere contributi a fondo perduto fino al 20 per cento degli interventi che saranno autorizzati».Il primo no all´idea di Travaglini arriva però dalla sua stessa maggioranza: «Non ho nulla contro chi pratica il naturismo - spiega Davide Gariglio (Pd), presidente del Consiglio regionale - né voglio fare polemiche. L´aula ovviamente esaminerà la proposta, ma credo che le esigenze di questo tipo di viaggiatori si possano soddisfare con i fondi ordinari già stanziati per il turismo in Piemonte. In questo senso non vedo differenze tra i campi nudisti e i campi da golf».

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