Piacenza- C’è nuova sfida per il territorio
Turismo sociale: è la nuova sfida del territorio piacentino di cui si è parlato venerdì scorso durante una giornata di studio organizzata dall’Università Cattolica del Sacro Cuore. Ma cosa si intende per turismo sociale? La risposta la dà Giuseppe Magistrali, piacentino, docente all’Università di Ferrara, autore di un libro appena pubblicato sull’argomento: “Alla base di tutto - dice - vi è la promozione del benessere e della felicità attraverso un altro turismo, portatore di principi universali di equità, sostenibilità e tolleranza; favorito da un’imprenditoria con anima sociale, che promuove l’accesso del maggior numero di persone alla vacanza, senza distinzioni di età, appartenenza culturale, disponibilità economica e capacità. Fondato sui valori della socializzazione della crescita della persona e del rispetto dell’ambiente - continua Magistrali - è fattore di coesione sociale e di arricchimento culturale. Esso si rivolge in particolare alla terza età, ai giovani, ai disabili. Comprende viaggi organizzati da enti no-profit, forme di volontariato in missioni nazionali o internazionali. E’ un turismo mirato soprattutto all’approfondimento delle relazioni umane”. Sono quindi riscontrabili quattro differenti attività: lo sviluppo di forme di turismo equo e solidale a livello internazionale con viaggi che siano occasioni di incontro e che permettano di far crescere esperienze cooperativistiche con una vocazione imprenditorial-sociale nel settore del turismo; lo sviluppo del turismo sociale a livello nazionale per progettare proposte adeguate a gruppi di persone con handicap, problemi psichici, minori a rischio; il turismo educativo e degli scambi giovanili in ambito nazionale, europeo e internazionale; infine l’ecoturismo che permetterebbe ricadute positive per i territori considerati marginali e in via di abbandono.La proposta portata avanti da Magistrali e da numerose altre realtà piacentine tra cui Università Cattolica, Cisl, Camera di Commercio, Diocesi, Svep, Confindustria e Confcommercio, è quella di creare un’Agenzia ad hoc composta di tre elementi: la promozione da affidare alle istituzioni; l’indagine scientifica con l’obiettivo ambizioso di creare un laboratorio nazionale e internazionale che studi e progetti formule di turismo sociale e, da ultimo, l’aspetto imprenditoriale, necessario a far marciare concretamente i viaggi. L’Agenzia sarebbe, dunque, un elemento di eccellenza per Piacenza che consentirebbe non solo di dare una vocazione turistica al territorio, ma che potrebbe fornire servizi a livello nazionale ed internazionale, costituendo per la città un elemento di indubbia eccellenza. Da qui l’interesse delle istituzioni, in primis la Provincia di Piacenza, ma anche il Comune capoluogo e quello di Borgonovo Val Tidone, per ora unico dei quarantasette Comuni rurali piacentini ad aver aderito al progetto. Secondo Sandro Busca, segretario provinciale della Cisl, “l’Agenzia va creata il prima possibile per tradurre quelle che per ora sono solo idee generiche in progetti concreti a cui tutti dovranno collaborare con proposte, risorse e know how”.
Turismo sociale: è la nuova sfida del territorio piacentino di cui si è parlato venerdì scorso durante una giornata di studio organizzata dall’Università Cattolica del Sacro Cuore. Ma cosa si intende per turismo sociale? La risposta la dà Giuseppe Magistrali, piacentino, docente all’Università di Ferrara, autore di un libro appena pubblicato sull’argomento: “Alla base di tutto - dice - vi è la promozione del benessere e della felicità attraverso un altro turismo, portatore di principi universali di equità, sostenibilità e tolleranza; favorito da un’imprenditoria con anima sociale, che promuove l’accesso del maggior numero di persone alla vacanza, senza distinzioni di età, appartenenza culturale, disponibilità economica e capacità. Fondato sui valori della socializzazione della crescita della persona e del rispetto dell’ambiente - continua Magistrali - è fattore di coesione sociale e di arricchimento culturale. Esso si rivolge in particolare alla terza età, ai giovani, ai disabili. Comprende viaggi organizzati da enti no-profit, forme di volontariato in missioni nazionali o internazionali. E’ un turismo mirato soprattutto all’approfondimento delle relazioni umane”. Sono quindi riscontrabili quattro differenti attività: lo sviluppo di forme di turismo equo e solidale a livello internazionale con viaggi che siano occasioni di incontro e che permettano di far crescere esperienze cooperativistiche con una vocazione imprenditorial-sociale nel settore del turismo; lo sviluppo del turismo sociale a livello nazionale per progettare proposte adeguate a gruppi di persone con handicap, problemi psichici, minori a rischio; il turismo educativo e degli scambi giovanili in ambito nazionale, europeo e internazionale; infine l’ecoturismo che permetterebbe ricadute positive per i territori considerati marginali e in via di abbandono.La proposta portata avanti da Magistrali e da numerose altre realtà piacentine tra cui Università Cattolica, Cisl, Camera di Commercio, Diocesi, Svep, Confindustria e Confcommercio, è quella di creare un’Agenzia ad hoc composta di tre elementi: la promozione da affidare alle istituzioni; l’indagine scientifica con l’obiettivo ambizioso di creare un laboratorio nazionale e internazionale che studi e progetti formule di turismo sociale e, da ultimo, l’aspetto imprenditoriale, necessario a far marciare concretamente i viaggi. L’Agenzia sarebbe, dunque, un elemento di eccellenza per Piacenza che consentirebbe non solo di dare una vocazione turistica al territorio, ma che potrebbe fornire servizi a livello nazionale ed internazionale, costituendo per la città un elemento di indubbia eccellenza. Da qui l’interesse delle istituzioni, in primis la Provincia di Piacenza, ma anche il Comune capoluogo e quello di Borgonovo Val Tidone, per ora unico dei quarantasette Comuni rurali piacentini ad aver aderito al progetto. Secondo Sandro Busca, segretario provinciale della Cisl, “l’Agenzia va creata il prima possibile per tradurre quelle che per ora sono solo idee generiche in progetti concreti a cui tutti dovranno collaborare con proposte, risorse e know how”.
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