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01 ottobre 2008
Turismo: Stagione in calo. Diminuiscono gli stranieri e i pernottamenti
Calo generale dei viaggiatori stranieri in Italia e degli italiani in vacanza. Questo il dato essenziale del rapporto sulla stagione turistica 2008 dell'Osservatorio nazionale del Turismo, presentato a Palazzo Chigi dal sottosegretario al Turismo, Michela Brambilla, insieme ad Andrea Mondello presidente di Unioncamere e a Luigi Biggeri presidente dell'Istat. Il rapporto, elaborato dalla Banca d'Italia insieme a Unioncamere e Istat, fotografa l'andamento della stagione turistica, che e' andata male sia in termini assoluti sia relativi: alla diminuzione del numero di italiani (-6,1%) e stranieri (-1,6%) in vacanza nel Bel Paese rispetto al 2007 corrisponde anche un calo dei pernottamenti (due giorni e mezzo in meno per gli italiani e -5,7% per gli stranieri). Quanto alle aree geografiche, crollo delle Regioni del Sud e Isole dove i pernottamenti registrano un calo del 18,4% e gli arrivi una diminuzione del 16,5%. E se il rapporto definisce , tra i turisti stranieri, ''prevedibile'' il minor afflusso di statunitensi per la sfavorevole congiuntura economica e l'euro forte, sorpresa e preoccupazione genera il minor afflusso di 'clienti abituali' come tedeschi, austriaci e svizzeri. Diminuisce pure il tasso di occupazione delle camere degli alberghi (-5%), cosi' come l'indice di occupazione nelle strutture, che registra un -4,5%. Uno dei pochi dati col segno positivo riguarda le prenotazioni via internet. I turisti che hanno scelto questo metodo per prenotare una vacanza in Italia sono aumentati del 16,3%. Secondo il sottosegretario al Turismo, occorre una ''politica nazionale per il turismo'' che, attraverso una ''programmazione di sistema'' e la ''razionalizzazione e ottimizzazione della spesa'', permetta al nostro paese di intercettare la domanda mondiale di turismo che e' in aumento. In Italia - ha sottolineato Brambilla - ''l'industria turistica e' costretta a operare in stato di sofferenza per tre motivi: l'assenza di programmazione per coordinare gli interventi e rendere cosi' competitiva l'offerta rispetto agli altri paesi; la miriade di paletti, leggi, ostacoli burocratici all'afflusso di capitali; lo scarso livello di professionalita' degli addetti''.
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