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12 agosto 2008

Stop ai siti Internet che fanno da mediatori.


Linea dura
Ryanair:biglietto da noi o annulliamo il volo


Secondo le agenzie 12mila prenotazioni sono a rischio

Prenotazioni cancellate e biglietti rimborsati. Per molti è una conseguenza del caro petrolio («Sono all'ultimo giro di boa»). Ma per la compagnia low-cost è la fine di una guerra «contro chi non rispetta le tariffe». Così Ryanair dalle parole passa ai fatti. E chiude la partita contro i siti Internet che «si servono del web per scaricare informazioni sui voli e vendere biglietti anche se non autorizzati».
È linea dura su tutti i fronti. Al punto che la compagnia si dice pronta a «lasciare a terra tutti i passeggeri che non hanno prenotato direttamente sul nostro sito». Solo in Italia si stima che siano 12 mila le persone a rischio nella settimana di Ferragosto. «Una follia, vorrebbe dire creare il caos», sottolinea Flavio Avateneo, presidente dell'Associazione italiana agenti di viaggio autotutela. «Altro che tariffe gonfiate, questa è una trovata pubblicitaria», sostiene, invece, Andrea Giannetti, presidente Assotravel. Ma la compagnia di Michael O'Leary non ci sta. E da Dublino non accenna a passi indietro: «Basta, non si è rispettata la policy di Ryanair, ora sono tutti a rischio». E il provvedimento, annunciato una settimana fa, è stato reso esecutivo ieri. Alessia Viviani, responsabile marketing per il Sud Europa, spiega che «riguarda tutti. Dalla Francia alla Germania e ovviamente l'Italia».
Comunque, rassicura, «l'annullamento avverrà via email. E il rimborso sarà sulle carte di credito con cui si è pagato il biglietto». Si parla di circa «mille prenotazioni sulle 20 mila fatte ogni giorno in tutta Europa». Fiato sospeso un po' per tutti: associazioni, agenti di viaggio e passeggeri. C'è anche chi è scettico, anche perché «potrebbero esserci sanzioni penali ». Per Alberto Corti, direttore Federviaggio: «Ci sono troppi rischi a lasciare a terra i passeggeri ». D'accordo anche Mario Bevacqua, presidente Uftaa, la federazione mondiale per i rapporti tra compagnie e passeggeri: «Se arrivano a tanto vuol dire che sono in overbooking. Ci sono anche delle normative europee. Non possono farlo». Solo il fatto di aver «limitato la scelta del consumatore fa riflettere ». Anzi, per Luigi Maderna della Fiavet «fanno gli agenti di viaggio senza avere la licenza ». E per Fabrizio Stefanelli, avvocato specializzato in turismo del foro di Milano, ci sono «gli estremi per azioni legali». Sono già tutti pronti alla guerra.

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