Bassolino non può far finta di non conoscere in anticipo, forse anche perché le ha approvate, le intenzioni di protesta del suo prescelto alla guida del turismo regionale.
Il tal Claudio Velardi è alle dipendenze del personaggio che ha scelto Napoli, ormai riconosciuta terra di creduloni e di festaioli, per cambiare il volto del Partito Democratico.
Il presidente D’Alema non vuole cancellare il Pd ma spedire a casa Veltroni e lo sparuto gruppetto di scolaretti che lo segue, quindi senza arrivare alla conta della festa di piazza che l’ex “guaglione” di Prodi ha organizzato per metà ottobre, ha sguinzagliato i Velardi in quelle città dove è più facile inserirli per incapacità di chi le governa o dove i governatori sono abituati ai giochini sottobanco. A Napoli ci campano gli uni e gli altri, comunque pupazzi del puparo Bassolino che rimane fuori dalle mischie, che veste “alla Berlusconi”, che non perdona a Veltroni di avergli vietato la presenza sul palco nell’ultimo comizio del Pd a Napoli, dove una piazza “già organizzata” lo aspettava per il bagno di folla.Miserevolmente nascosto dietro il pullman che aveva accompagnato Veltroni in Piazza del Plebiscito, Bassolino… “scoperto” da giornalisti chiamati a gran voce dal suo ufficio stampa con la nota gestualità invitò la “sua piazza” ad applauire i riformatori della politica italiana.“Io sono in mezzo a voi, in questa piazza… tranquilli… tutto andrà bene”. Immagine televisiva sfumata, pochi attimi per riprendere l’ “avvenimento”, la rottura dell’uovo con dentro il governatore della Campania.Poi sul palco il presidente D’Alema.
Da quel pomeriggio, l’attento ed anche molto stimato dai napoletani come uomo politico capace di grandi cambiamenti, D’Alema non è mai sceso da quel palco.Velardi già noto a Bassolino ancor prima della sua avventura di sindaco a Napoli è dalemiano, non lo nasconde e non gli si fa colpa per la sua scelta. E non è ormai da mistero tutto ciò che accade intorno alla sua presenza in Giunta alla Regione dove ha la delega al Turismo.
La domanda è: possibile che Bassolino conceda a Velardi la possibilità di criticare, in modi eccessivi e volgari espressi anche in un blog, Comune e Regione dominati per tre lustri dal “bassolinismo”?Bassolino, che è ritornato sul pianeta Terra dopo lunga assenza, dice alla Iervolino: “Veniamo da mesi difficili, dobbiamo superarli, io ho un’agenda di soluzioni e prometto finanziamenti”.E l’alieno ricompare mentre a Napoli, il Partito Democratico va in frantumi per una presa di posizione dell’assessore Andrea Cozzolino, per molti aspetti controfigura “politica” del governatore, il quale riunisce un esercito per mettere bastoni tra le gambe del professore Luigi Nicolais che lo ha sconfitto nelle elezioni per il segretariato provinciale del Pd e che aveva predisposto, in questi giorni, il tesseramento del partito.È una regia che delinea una certa ingenuità del “prof” Nicolais, uomo di cultura ritenuto tra i probabili candidati alla presidenza della Regione, perché dalla sua elezione a segretario ha perso quel tempo necessario utilizzato dagli amici-nemici per ricompattarsi.
Un messaggio per il premier. “Le vicende di Atitech e della scuola sono banchi di prova - dice Cozzolino – che ci impegnano per il futuro di Napoli e della Campania”.Bassolino accetta in silenzio le bordate di Velardi, va in soccorso della sperduta sindaca di Napoli regalandole soluzioni e soldi, consente le sfuriate dell’intimo Cozzolino, si veste e si tinge i capelli per dimostrare amicizia a Berlusconi.
Il tal Claudio Velardi è alle dipendenze del personaggio che ha scelto Napoli, ormai riconosciuta terra di creduloni e di festaioli, per cambiare il volto del Partito Democratico.
Il presidente D’Alema non vuole cancellare il Pd ma spedire a casa Veltroni e lo sparuto gruppetto di scolaretti che lo segue, quindi senza arrivare alla conta della festa di piazza che l’ex “guaglione” di Prodi ha organizzato per metà ottobre, ha sguinzagliato i Velardi in quelle città dove è più facile inserirli per incapacità di chi le governa o dove i governatori sono abituati ai giochini sottobanco. A Napoli ci campano gli uni e gli altri, comunque pupazzi del puparo Bassolino che rimane fuori dalle mischie, che veste “alla Berlusconi”, che non perdona a Veltroni di avergli vietato la presenza sul palco nell’ultimo comizio del Pd a Napoli, dove una piazza “già organizzata” lo aspettava per il bagno di folla.Miserevolmente nascosto dietro il pullman che aveva accompagnato Veltroni in Piazza del Plebiscito, Bassolino… “scoperto” da giornalisti chiamati a gran voce dal suo ufficio stampa con la nota gestualità invitò la “sua piazza” ad applauire i riformatori della politica italiana.“Io sono in mezzo a voi, in questa piazza… tranquilli… tutto andrà bene”. Immagine televisiva sfumata, pochi attimi per riprendere l’ “avvenimento”, la rottura dell’uovo con dentro il governatore della Campania.Poi sul palco il presidente D’Alema.
Da quel pomeriggio, l’attento ed anche molto stimato dai napoletani come uomo politico capace di grandi cambiamenti, D’Alema non è mai sceso da quel palco.Velardi già noto a Bassolino ancor prima della sua avventura di sindaco a Napoli è dalemiano, non lo nasconde e non gli si fa colpa per la sua scelta. E non è ormai da mistero tutto ciò che accade intorno alla sua presenza in Giunta alla Regione dove ha la delega al Turismo.
La domanda è: possibile che Bassolino conceda a Velardi la possibilità di criticare, in modi eccessivi e volgari espressi anche in un blog, Comune e Regione dominati per tre lustri dal “bassolinismo”?Bassolino, che è ritornato sul pianeta Terra dopo lunga assenza, dice alla Iervolino: “Veniamo da mesi difficili, dobbiamo superarli, io ho un’agenda di soluzioni e prometto finanziamenti”.E l’alieno ricompare mentre a Napoli, il Partito Democratico va in frantumi per una presa di posizione dell’assessore Andrea Cozzolino, per molti aspetti controfigura “politica” del governatore, il quale riunisce un esercito per mettere bastoni tra le gambe del professore Luigi Nicolais che lo ha sconfitto nelle elezioni per il segretariato provinciale del Pd e che aveva predisposto, in questi giorni, il tesseramento del partito.È una regia che delinea una certa ingenuità del “prof” Nicolais, uomo di cultura ritenuto tra i probabili candidati alla presidenza della Regione, perché dalla sua elezione a segretario ha perso quel tempo necessario utilizzato dagli amici-nemici per ricompattarsi.
Un messaggio per il premier. “Le vicende di Atitech e della scuola sono banchi di prova - dice Cozzolino – che ci impegnano per il futuro di Napoli e della Campania”.Bassolino accetta in silenzio le bordate di Velardi, va in soccorso della sperduta sindaca di Napoli regalandole soluzioni e soldi, consente le sfuriate dell’intimo Cozzolino, si veste e si tinge i capelli per dimostrare amicizia a Berlusconi.
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