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16 settembre 2008

Afghanistan, Onu denuncia aumento delle vittime civili nel 2008

Sono circa 1.500 i civili afghani uccisi nei primi otto mesi di quest'anno, e molti di loro hanno perso la vita a causa di attacchi contro scuole, ospedali, mercati e luoghi affollati in genere.
Il bilancio delle vittime, diffuso oggi dall'Onu, è in crescita del 39% rispetto allo stesso periodo del 2007, e comprende le 800 persone morte per mano dei talebani e degli altri gruppi estremisti e le 577 uccise dalle forze afghane o da quelle appartenenti alla coalizione a guida Usa. Rimangono inoltre 68 decessi dei quali non sono ancora stati identificati i responsabili.
Secondo l'ufficio diritti umani dell'Onu, il brusco aumento delle morti ha coinciso con la "sistematica campagna di intimidazioni e violenze" messa in atto dai talebani nei confronti di dottori, studenti, insegnanti, anziani delle tribù, impiegati statali ed ex personale dell'esercito e delle forze di polizia.
"Il numero di persone uccise dai talebani e dalle forze antigovernative è all'incirca raddoppiato se paragonato ai primi otto mesi del 2007, e anche quello delle persone uccise dal governo e dalle forze militari internazionali è cresciuto sensibilmente", recita il rapporto.
Solo ad agosto -- ha spiegato il portavoce Rupert Colville durante un incontro con la stampa a Ginevra -- sono morti 330 i civili, "il numero più alto registrato in un singolo mese dopo la fine dei combattimenti più feroci e la cacciata dei talebani nel 2001".
Gli attacchi aerei delle forze internazionali hanno causato la morte di circa 400 civili da gennaio ad agosto, secondo i dato dell'Onu, che ha auspicato una maggiore trasparenza su di essi.

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