Logica della monocultura balneare, crisi del sistema associativo degli operatori turistici, poca sinergia tra pubblico e privato, crisi del turismo congressuale, sociale e scolastico, stagione limitata. Sono queste alcune «criticità» di cui soffre il turismo garganico e, in particolare, di Vieste che ne costituisce la punta di diamante. Dati e cifre riferite al 2008, tra l’altro ancora in via di elaborazione, indicano una sostanziale ed apprezzabile tenuta del settore più importante dell’economia locale che, di riflesso, si spalma su tutta la regione. Stando, infatti, alle denunce Istat presentate all’ufficio Iat di Vieste, sono state un milione 900 mila le presenze nel 2008 a fronte di un milione 700 mila del 2007.
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