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07 gennaio 2009

EDUCATORI. A Scampia apre la scuola Mammut

Un percorso per insegnanti e operatori sociali. Incontri da gennaio a dicembre. Iscrizioni entro il 10 gennaio.
L’impegno del Centro Territoriale a Scampia – Mammut di approfondimento e sperimentazione sui temi della pedagogia, della didattica e dell’educazione, prosegue la sua azione di “ricerca” e condivisione con l’attivazione della “Scuola per formatori Mammut”: un percorso di formazione rivolto a quanti-e, tra maestri, insegnanti, educatori ed operatori sociali, abbiano attività educative e didattiche in corso o in via di attuazione e l'interesse ad intraprendere un percorso formativo fondato sulla con-ricerca, sul confronto e sulla sperimentazione. Il progetto Centro Territoriale a Scampia – Mammut, nasce con l'obbiettivo di attivare processi volti a implementare e potenziare le forze positive già attive nei contesti in cui opera, tramite percorsi pedagogici ed emancipativi e grazie a un rapporto di cooperazione e partecipazione col territorio.
La sua attività, svolta in rete con l'Assessorato alle Politiche Sociali della Regione Campania, con la Fondazione Banco di Napoli per l’Assistenza all’Infanzia e con altre agenzie educative in ambito cittadino e nazionale, mira ad essere una presenza leggera e incisiva, che non si sovrapponga alle pratiche già esistenti e lontana dal consueto e deleterio “sostituirsi” alla società civile nell’assunzione di responsabilità politiche, pedagogiche e sociali. A partire da questi presupposti, confrontandosi con l'atrofia dell'usuale modo di fare educazione e riconoscendo la necessità di ricercare una nuova identità ideale e culturale a cui ispirare l’azione educativa, il Centro territoriale Mammut si è proposto di partire dalla formazione con una scuola per operatori, pensando che di formazione c'è senz'altro bisogno – visto che la scuola e l’università raramente attendono a questo ruolo – ma di una formazione “critica” e “necessaria” che non si vada a sommare alla miriade di percorsi formativi proposti o imposti, che parta da talenti individuali, passioni e vocazioni e fondata, più che sulla presenza di formatori d’eccezione, sulla condivisione e il confronto di esperienze e metodi diversi.
Uno degli obiettivi che la “Scuola per formatori” si pone è la spinta a ricomporre la frattura che sempre più spesso si avverte nel lavoro sociale e pedagogico fra teoria e pratica, e il desiderio di produrre e far circolare “cultura dell’educazione” mentre azioni didattiche ed educative vengono messe in campo. La “Scuola per formatori” partirà a gennaio 2009. Per iscriversi è necessario compilare il “bando di partecipazione”, con scadenza il 10 gennaio, scaricabile dal sito http://www.mammutnapoli.org/
Il programma formativo prevede una formazione base, costituita da alcuni stage intensivi e residenziali in diverse località italiane sui temi della didattica, e una serie di sottopercorsi tematici (seminari, incontri, gruppi di ricerca) su temi pedagogici di diversa natura: letteratura per ragazzi, relazione di cura, prima infanzia, “bambini e città”, dipendenze, organizzazione del lavoro sociale… L’insieme dei due percorsi costituirà la “Scuola per formatori” i cui obbiettivi restano quelli di condividere esperienze, sollecitare riflessioni, far circolare idee e critiche, creare un’area di discussione per dare maggiore efficacia a quanto già, in diverse regioni e in diversi ambiti si sta facendo.
Il programma della formazione base è curato da un comitato scientifico che provvederà a un progressivo aggiornamento seguendo esigenze e potenzialità del gruppo di apprendimento/insegnamento, al fine di favorire il contatto con contesti e strumenti, e di sperimentare metodi di riferimenti vecchi e nuovi della pedagogia e della didattica. La formazione prevede 5 incontri programmati tra gennaio e dicembre 2009, con una cadenza trimestrale e la durata di circa 3 giorni ciascuno. La full immersion residenziale gioverà a far fronte al poco tempo a disposizione, insieme alla necessità di confrontare e sperimentare temi, spunti, consegne di azioni e letture nate durante l’incontro comune, nel contesto educativo di ciascun operatore. Un foglio condiviso (Il Barrito del Mammut) che circolerà, sia in versione cartacea che telematica, nelle città di provenienza dei vari partecipanti e in quelle incontrate durante la nostra attività, sarà un importante mezzo di condivisione e di riflessione teorica per ragionare su quanto appreso dall’esperienza, confrontandolo con le teorie (attuali e passate) e le esperienze di chi si è posto e si pone domande simili alle nostre.

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