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13 gennaio 2009

Il Grande Fratello s'inventa sociale

Riuniti nella casa un rom ex clandestino, un cieco e la hostess Alitalia con il cappio.
Emigrazione, licenziamenti, degrado. Ma non siamo né dentro un tg né al centro di un’inchiesta di «Report». Il luogo è la casa del «Grande fratello», ex-tempio della tv più frivola, edonista e patinata che ci sia. Ma i tempi cambiano, e l’edizione numero 9 del programma di Canale 5 si adegua. Nella stagione della grande crisi non si poteva star lì a cincischiare con i soliti superbelli in preda al culto dell’immagine. Ci volevano i problemi, e così domani sera, sulla soglia della celebre porta rossa, vedremo sfilare Ferdi, ex clandestino rom arrivato in Italia su un gommone quando aveva otto anni, Claudia, una ragazza cresciuta nel difficile quartiere Zen di Palermo, e Daniela, l’hostess Alitalia fotografata con il cappio al collo, simbolo della drammatica vertenza. E, per la prima volta, farà parte del cast un non vedente, Jerry, 31 anni, calabrese trapiantato a Roma e impiegato all’aeroporto di Fiumicino. «Il cast - dice Andrea Palazzo, capo degli autori del GF - è un microcosmo della realtà in cui viviamo, in sintonia con la fase di crisi attraversata dal nostro Paese e con il clima internazionale».Una scelta che non riguarda solo la squadra dei partecipanti. In linea con il clima di risparmio, il montepremi per il vincitore è sceso a quota 300mila euro. Negli ultimi due anni toccava il mezzo milione, mentre nella terza edizione aveva raggiunto il record di quasi un milione. Stavolta tutto è più essenziale, non c’è l’inviato sul tappeto rosso e non è un caso che il bunker del «Grande fratello», sulla collina di «Cinecittà», sia ecologico, realizzato seguendo i dettami della bioarchitettura. Quindi via alla raccolta differenziata, agli elettrodomestici a ridotto impatto ambientale, ai dispensatori d’acqua per evitare le bottigliette di plastica.Le dinamiche tra concorrenti saranno, come sempre, il sale dello show e le prime notizie che li riguardano (in lizza anche un surfista colpito da un fulmine e un piccolo imprenditore napoletano) fanno prevedere 99 giorni di movimentata prigionia. Ognuno mette in gioco il proprio bagaglio di esperienze. Nel video-assaggio presentato ieri nel Palastudio di Cinecittà, da dove Alessia Marcuzzi condurrà per la quarta volta il programma, Daniela Martani si descrive: «Ho fatto tante cose, il lavoro principale è quello dell’assistente di volo, ho iniziato a 24 anni, quindi 11 anni fa. La lotta che abbiamo fatto per l’Alitalia l’ho condotta veramente con passione». Le chiedono dell’idea di mostrarsi con la fune intorno alla gola, una foto rimbalzata sulle pagine di tutti i giornali: «Era il nostro primo giorno di presidio, ho chiamato uno dei sindacalisti, gli ho detto, senti mi è venuta un’idea, un cappio al collo, questa è la vera cordata italiana». Claudia, la ragazza palermitana che fa volontariato nel quartiere Zen, ricorda di quando si è trovata a fronteggiare un uomo che brandiva un coltello in mezzo alla folla. Scene di inferno metropolitano. Il non vedente Jerry ci tiene a precisare che non cerca facili pietismi: «Faccio un uso propositivo della mia disabilità, sono sempre pronto a mettermi in discussione». C’è anche un fornaio bergamasco, Marcello, che si sveglia ogni giorno alle 3 di mattina e si lamenta perché non trova una ragazza con cui costruire il futuro, ma solo storie «da una botta e via». Anche questo è un segno dei tempi. Dal suo trono di vincitrice dell’«Isola dei famosi», Vladimir Luxuria plaude all’arrivo del giovane rom nella casa telespiata: «Tempo fa avevo dichiarato a un giornale che mi sarebbe piaciuto che in un reality entrasse un rom, e così è stato. O è un’allegra coincidenza o qualcuno ha letto le mie dichiarazioni». Questa presenza, dice Luxuria, «sarà l’occasione per dimostrare una convivenza possibile, anche con i rom, una delle categorie di persone ultimamente più criminalizzate». Reality che insegnano a vivere? Si, potrebbe essere proprio questo l’ultimo paradosso dell’inverno 2009.

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