Translate

04 marzo 2011

TURISMO. Quello sociale fa il boom

Aumentano gli italiani che prenotato la vacanza attraverso il circuito sociale e associato: Cral aziendali, parrocchie, organizzazioni religiose, scuole, circoli culturali e sportivi e Comune di residenza. Nel 2010 hanno speso 1 miliardo e 171 milioni di euro circa, pari all’1,9% dei consumi totali dovuti al turismo nell'arco dell'anno. E diversamente da quanto si possa credere, il turismo sociale e associato non è esclusivo appannaggio del segmento “Senior”, ma abbraccia turisti di ogni età e classe sociale.
Lo svela un’indagine condotta dall’Istituto Nazionale di Ricerche Turistiche in collaborazione con l’Osservatorio permanente della Borsa del Turismo Sociale e Associato, su un campione rappresentativo della popolazione italiana di 5.250 individui. Il Rapporto, giunto alla sua terza edizione, svela l’identikit di un vacanziere che si affida al circuito sociale ed associativo, molto sviluppato e ramificato sull'intero territorio nazionale, tale da generare più di 2,1 milioni di vacanze, pari al 2,2% del totale delle vacanze degli italiani. All’interno di questo circuito un ruolo decisivo viene svolto dalle scuole (27,5%), dai circoli e dalle associazioni culturali (17,8%) e dalle organizzazioni religiose (17,4%). La spesa media per soggiorno si aggira sui 553 euro.
L'identikit
L’identikit del vacanziere italiano che prenota tramite il turismo sociale e associato è quello di un turista mediamente giovane che nel 43,8% ha una età compresa fra i 15 e i 34 anni e solo nel 7,5% dei casi supera i 65 anni. In particolare la quota dei giovani cresce per le vacanze all’estero, evidenziando una maggiore percentuale di studenti (24,2%) rispetto alle vacanze in Italia. Èin possesso di una formazione medio-alta (diplomati, 53,2% e laureati, 31,8%); si tratta per lo piu' di vacanzieri in piena attività lavorativa (56,9%) e meno di una volta su cinque sono casalinghe o pensionati. La preponderante attività delle scuole porta il segmento “Junior” ad assurgere come il principale target di riferimento di questa forma di turismo generando ben 439 mila vacanze, cui seguono i giovani fra i 25 e i 34 anni. Questi ultimi, però, oltre che per le scuole (131 mila vacanze) passano anche per le organizzazioni religiose (117 mila vacanze) e le parrocchie (90 mila vacanze). I Cral aziendali interfacciano principalmente con turisti di età media (115 mila vacanze), mentre i circoli e le associazioni culturali rivelano un carattere di maggiore trasversalità, raccogliendo prenotazioni di vacanza per turisti di tutte le età con una maggiore propensione per gli over 64 che rappresentano ben il 52,7%. I circoli e le associazioni sportive, pur vantando una minore incidenza, hanno come target principale i giovanissimi (15-24 anni) con 22 mila vacanze e quelli di media età (45-54 anni) con 19 mila vacanze. I comuni di residenza, infine, si caratterizzano per una maggiore concentrazione su specifici segmenti di domanda, in primis per i giovani (15-24 anni) con 49 mila vacanze.
Strutture ricettive
Dallo studio si ricavano anche informazioni sulle strutture ricettive. Nel 2010, ad esempio, è stato stimato che le strutture che hanno collaborato con la rete del turismo sociale e associato siano state poco meno di 4.600, pari al 6,1% del totale, in calo del 3,2% rispetto al 2009. Rispetto allo scorso anno, si rileva anche una diversa diffusione sul territorio nazionale. Se, infatti, negli anni passati, le buone prassi di turismo sociale e associato risultavano particolarmente diffuse nel Centro Italia, nel Sud e nelle Isole, quest'anno sono le imprese del Nord Ovest ad essere maggiormente inserite in questo giro. Uno sguardo alla tipologia dice che le case per le ferie (15,9%) e gli ostelli per la gioventù (13,4%) si confermano le strutture ricettive che piu' stringono rapporti commerciali all'interno del circuito associazionistico, seguite da quelle alberghiere (8,9%) di categoria medio-alta (15,3% a 4 stelle e 13,9% a 5 stelle) e dalle residenze turistiche-alberghiere (12,6%). Poco coinvolte si rivelano, invece, le strutture agrituristiche (2,8%) e i B&B (2,7%). Ad usufruire maggiormente degli hotel di categoria superiore e dei villaggi sono le associazioni sportive, culturali e i cral aziendali; le case per ferie sono maggiormente legate alle parrocchie e alle organizzazioni religiose mentre, infine, gli ostelli della gioventu' sono maggiormente appannaggio delle associazioni sportive, culturali e delle scuole.
Destinazioni
Altro dato significativo riguarda le destinazioni. Gli italiani che prenotano attraverso il circuito del turismo sociale e associato spendono il 63,1% delle loro vacanze nelle destinazioni turistiche del nostro Paese, mentre il 36,9% va all'estero. Le scuole, in particolare, veicolano la quota più consistente di vacanza all'estero (50,2%), seguite dai Comuni (43,2%) e dalle organizzazioni religiose (39,5%). In questo caso i paesi preferiti sono nell’ordine Spagna, Francia e Germania. I cral aziendali e i circoli/associazioni contribuiscono, viceversa, maggiormente al turismo interno.

Nessun commento:

Profit e non profit: nuove prospettive per il turismo sociale

Flv Player