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20 luglio 2009

TURISMO: MENO GIAPPONESI IN ITALIA, SERVIZI SCADENTI

Furti, tassisti abusivi, truffe, menù poco chiari, scarsa qualità al ristorante, servizi scadenti e strade sporche. Per un turista giapponese la Dolce Vita della Capitale è sempre più salata. E a confermare il quadro è anche l'Asahi Shimbun, il secondo quotidiano del Sol Levante, che in una corrispondenza da Roma ha tracciato un quadro poco rassicurante sul Belpaese, sempre meno frequentato dai vacanzieri giapponesi. Fin da quando atterra all'aeroporto di Fiumicino, Hiroshi, comune visitatore nipponico, incappa già nella prima truffa. Abbordato da un tassista abusivo con l'auto bianca per adescare i turisti più ingenui, paga oltre cento euro per essere portato fino al centro di Roma mentre con un regolare taxi ne pagherebbe 40. Ma in alcuni casi - come segnalato dai turisti ad un'agenzia che si occupa di giapponesi - "le ricevute sono confuse e con una calligrafia incomprensibile". Arrivato al Colosseo, una delle mete preferite da giapponesi, Hiroshi subisce l'assedio dei centurioni, che chiedono insistentemente un'offerta per una foto da scattare davanti al monumento. Stessa cosa succede alla Fontana di Trevi per gli ambulanti di souvenir, i cosiddetti madonnari, che cercano di vendere oggetti-ricordo il cui prezzo è sempre un tabù per chi, come i viaggiatori nipponici, non ha molta dimestichezza con l'euro. Per Hiroshi è meglio comprare un souvenir in un negozio o prendere un caffé, un gelato o l'acqua in un bar evitando un chiosco improvvisato. "Meglio acquistare nei negozi - dicono i turisti giapponesi - dove il prezzo è scritto e visibile. Così siamo sicuri di pagare quanto spenderebbe anche un italiano". Anche in questi casi, però, per un gelato qualche viaggiatore ha speso prezzi da capogiro, pagando fino a 6 euro per un cono. In un locale con menù turistico, invece, Hiroshi rischierebbe di rimanere deluso per "lo scarso rapporto qualità-prezzo nei ristoranti dove si paga 50 euro" perché, come lamentano ironicamente i suoi amici giapponesi, "probabilmente per mangiare bene bisogna spendere molto di più". Hiroshi, venuto nel Bel Paese per gustare dei bucatini all'amatriciana o una pizza margherita, preferisce a questo punto un hamburger in un fast food, dove "é più facile ordinare. Qui i prezzi sono più chiari e non ci sono sorprese nei menù". Come qualche settimana fa quando una coppia di nipponici si è vista presentare un conto di 700 euro dopo un pranzo nel ristorante 'Il Passetto', vicino a piazza Navona. Fuori dai locali e dai taxi, lontano da centurioni e madonnari, per le strada ciò che più preoccupa Hiroshi sono gli zingarelli o i ladri, che a volte si fingono rappresentanti delle forze dell'ordine per controllare i documenti per riuscire a sfilare soldi e carte di credito. "Riceviamo decine di segnalazioni al mese di turisti giapponesi, nostri clienti, che dicono di essere stati imbrogliati o derubati", dice Hiroko, la manager di un'agenzia di turismo giapponese a Roma, la quale spiega che "negli ultimi tre anni le vacanze dei giapponesi a Roma sono diminuite del 50%-60% e del 30% rispetto all'anno scorso. Oggi nei mesi più affollati di turisti, come agosto, i visitatori nipponici arrivano a oltre 4mila". Cifre "in netta diminuzione" rispetto ai viaggi dei giapponesi nel resto d'Europa, dove i prezzi sono anche più bassi". Dopo "i servizi disorganizzati delle ferrovie, e la sporcizia di alcune strade", la giornata di Hiroshi, giapponese a Roma, potrebbe finire sognando di volare a Parigi, diventata oggi, secondo la manager dell'agenzia, "una meta molto più popolare e ambita tra i giapponesi rispetto alla Capitale". Ma il vice-sindaco di Roma non ci sta a quest'immagine della Capitale dal punto di vista turistico e ha annunciato con orgoglio "progetti legati alla realizzazione del II Polo turistico della Capitale. Cutrufo si è detto pronto alla "predisposizione di un testo, anche in giapponese, per spiegarne i dettagli". Più duro con le critiche di turisti e giornalisti nipponici, il presidente di Confcommericio Roma e Lazio Cesare Pambianchi: "I giapponesi vengono da un Paese che forse ha qualche mariuolo in meno ma dei prezzi veramente eccessivi per tante popolazioni che lo visitano e forse per questo hanno meno turismo dell'Europa".

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