Casino negli hotel a 5 stelle
L’Italia propone di aumentare i casino sul territorio nazionale, possibile frontiera del turismo. Oggi il Paese dispone di 4 casino contro i 188 in Francia, i 150 nella Repubblica Ceca, i 131 in Gran Bretagna, i 125 in Estonia, i 70 in Germania, i 35 in Spagna, i 20 in Croazia, i 17 in Svizzera, i 12 in Austria, gli 11 in Olanda, i 10 in Slovenia, i 9 in Grecia e gli 8 in Portogallo e Belgio. Sale da gioco negli alberghi a 5 stelle. Probabilmente sarà questa la nuova frontiera del turismo italiano: inverdire un po’ il turismo, rinvigorirlo, dargli l’abbrivio dell’adrenalina. I celebri storici casino di Campione, Venezia, Sanremo e Saint Vincent evidentemente non bastano a risollevare le sorti del turismo del Bel Paese, o al contrario sono gli unici a tener testa alla “crisi” oramai dilagante in famiglie e portafogli, tanto da costituire il buon esempio. Le città che sono interessate al progetto casino sono sette: dal nord del Paese al sud, isole comprese, segno che questa “rivoluzione turistica” è piaciuta moltissimo. Pioniere saranno quindi le località di Stresa, Gardone Riviera, San Pellegrino Terme, Viareggio, Fiuggi, Ostuni e Taormina. Così se da un lato qualcuno non vede come possa funzionare la relazione tra turismo d’azzardo e turismo culturale, c’è già chi pensa di riaprire vecchie sedi non più operative, come appunto quella del casino di Taormina. Anche la Puglia pare sia molto favorevole all’iniziativa, nell’ottica di far rivivere certi hotel e ambienti molto eleganti che ben si prestano alla realizzazione di un casino. Strano ma vero, la Federgioco (associazione dei quattro gestori dei casino italiani) si è dichiarata contraria, in quanto, secondo un primo bilancio, per adesso il rapporto tra domanda e offerta sembra essere del tutto equilibrato.
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