Molti musei chiusi, Decumani deserti e pizzerie con le saracinesche abbassate. Fuga dei turisti da una Napoli chiusa per ferie. Dopo un week-end con il settore del turismo in leggera ripresa, a Pasquetta la città si svuota.
I grandi alberghi di via Partenope dal Vesuvio al Royal Continental, che fino a domenica avevano il 40 per cento delle stanze occupate, sono drasticamente scesi al 10-15 per cento. Stessa sorte per i Bed and breakfast. Ma soprattutto chi ha scelto di rimanere o arrivare in città ha trovato ristoranti e bar aperti solo sul lungomare, da via Partenope a Mergellina. Boom di presenze, però, nei pochi musei aperti, come il San Gennaro con ben 1.600 visitatori e La Città della Scienza (dove uno dei laboratori era dedicato ai terremoti) con 2000 presenze.«Ai Decumani le pizzerie sono quasi tutte chiuse, soprattutto i big della pizza - constata amaro Enzo Albertini di Napoli Sotterranea - È vergognoso. È una mancanza di rispetto alla città. Fare turismo vuol dire essere presenti sempre, dare un´offerta seria, non far trovare la città chiusa». A Napoli Sotterranea ieri sono stati staccati oltre 500 biglietti. «Eravamo gli unici aperti, un´oasi nel deserto» dicono le guide sotterranee. Chiuse a lungo nella pausa pranzo le grandi chiese, a cominciare dal complesso di Santa Chiara. Alle 14 saracinesche abbassate anche per la pasticceria Scaturchio. Altra isola aperta la Cappella San Severo, con una media di 500 biglietti nella giornata di ieri e un picco di visitatori intorno alle 12, con la fila disciplinata dalle transenne per strada.Atmosfera di smobilitazione al Vomero: chiusa la villa Floridiana con annesso museo Duca di Martina, sbarrati i cancelli del bosco di Capodimonte e del museo, chiuso anche il museo di San Martino, sempre al Vomero. «È inconcepibile in un capoluogo chiudere musei e parchi pubblici - afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato valori collinari - In tutte le città d´Italia e d´Europa, nel lunedì dell´Angelo, i "tesori" cittadini sono spalancati». Aperti invece i parchi comunali. «Grazie all´impegno del personale comunale, i napoletani che restano in città avranno la possibilità di godere del verde cittadino», spiega l´assessore all´Ambiente Gennaro Nasti. Aperti il Virgiliano, la Villa Comunale, il parco del Poggio, i Camaldoli e anche il Nicolardi e il parco delle Galassie a Secondigliano. Tra i musei ottima affluenza all´Archeologico (anche se con molte sale chiuse e lamentele) e al Madre con 1.177 biglietti staccati tra Pasqua e Pasquetta (il record ieri con 730 visite). Sfogliatelle e babà offerte ai visitatori (in collaborazione con l´Antica Pasticceria Reder) al Tesoro di San Gennaro, con la proroga della mostra dei paramenti sacri. «Siamo andati molto oltre le aspettative, con 1600 visitatori - commenta soddisfatto Paolo Iorio, del museo di San Gennaro - La sorpresa poi è stata vedere tanti stranieri e molti anche non campani, un dato davvero contro tendenza. L´anno scorso i visitatori erano stati esattamente la metà, 800». Ottima affluenza anche per un altro museo che ha scelto di lavorare: oltre 600 visitatori al museo archeologico virtuale (Mav) di Ercolano a Pasqua e Pasquetta. «È un grande successo - dice il presidente della Fondazione Cives e sindaco di Ercolano, Nino Daniele - Il Mav va in netta controtendenza».
I grandi alberghi di via Partenope dal Vesuvio al Royal Continental, che fino a domenica avevano il 40 per cento delle stanze occupate, sono drasticamente scesi al 10-15 per cento. Stessa sorte per i Bed and breakfast. Ma soprattutto chi ha scelto di rimanere o arrivare in città ha trovato ristoranti e bar aperti solo sul lungomare, da via Partenope a Mergellina. Boom di presenze, però, nei pochi musei aperti, come il San Gennaro con ben 1.600 visitatori e La Città della Scienza (dove uno dei laboratori era dedicato ai terremoti) con 2000 presenze.«Ai Decumani le pizzerie sono quasi tutte chiuse, soprattutto i big della pizza - constata amaro Enzo Albertini di Napoli Sotterranea - È vergognoso. È una mancanza di rispetto alla città. Fare turismo vuol dire essere presenti sempre, dare un´offerta seria, non far trovare la città chiusa». A Napoli Sotterranea ieri sono stati staccati oltre 500 biglietti. «Eravamo gli unici aperti, un´oasi nel deserto» dicono le guide sotterranee. Chiuse a lungo nella pausa pranzo le grandi chiese, a cominciare dal complesso di Santa Chiara. Alle 14 saracinesche abbassate anche per la pasticceria Scaturchio. Altra isola aperta la Cappella San Severo, con una media di 500 biglietti nella giornata di ieri e un picco di visitatori intorno alle 12, con la fila disciplinata dalle transenne per strada.Atmosfera di smobilitazione al Vomero: chiusa la villa Floridiana con annesso museo Duca di Martina, sbarrati i cancelli del bosco di Capodimonte e del museo, chiuso anche il museo di San Martino, sempre al Vomero. «È inconcepibile in un capoluogo chiudere musei e parchi pubblici - afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato valori collinari - In tutte le città d´Italia e d´Europa, nel lunedì dell´Angelo, i "tesori" cittadini sono spalancati». Aperti invece i parchi comunali. «Grazie all´impegno del personale comunale, i napoletani che restano in città avranno la possibilità di godere del verde cittadino», spiega l´assessore all´Ambiente Gennaro Nasti. Aperti il Virgiliano, la Villa Comunale, il parco del Poggio, i Camaldoli e anche il Nicolardi e il parco delle Galassie a Secondigliano. Tra i musei ottima affluenza all´Archeologico (anche se con molte sale chiuse e lamentele) e al Madre con 1.177 biglietti staccati tra Pasqua e Pasquetta (il record ieri con 730 visite). Sfogliatelle e babà offerte ai visitatori (in collaborazione con l´Antica Pasticceria Reder) al Tesoro di San Gennaro, con la proroga della mostra dei paramenti sacri. «Siamo andati molto oltre le aspettative, con 1600 visitatori - commenta soddisfatto Paolo Iorio, del museo di San Gennaro - La sorpresa poi è stata vedere tanti stranieri e molti anche non campani, un dato davvero contro tendenza. L´anno scorso i visitatori erano stati esattamente la metà, 800». Ottima affluenza anche per un altro museo che ha scelto di lavorare: oltre 600 visitatori al museo archeologico virtuale (Mav) di Ercolano a Pasqua e Pasquetta. «È un grande successo - dice il presidente della Fondazione Cives e sindaco di Ercolano, Nino Daniele - Il Mav va in netta controtendenza».
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