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08 maggio 2009

Turismo: Brambilla ministro, per rilanciarlo

Con la firma del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, Michela Vittoria Brambilla è stata nominata ministro del Turismo. “Il fatto che il turismo torni ad essere rappresentato in seno al Consiglio dei ministri è motivo di grande soddisfazione” ha detto il ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla al termine della cerimonia del giuramento al Quirinale. “In stretta collaborazione con le Regioni - ha aggiunto -, con gli enti locali e con tutte le associazioni di categoria, mi adopererò con il massimo impegno perché il turismo assuma una valenza sempre più strategica per il nostro Paese, sia per la creazione di nuove risorse che per il miglioramento dei livelli occupazionali”. Il governo ha anche designato cinque nuovi viceministri: Roberto Castelli (Infrastrutture), Ferruccio Fazio (Welfare), Paolo Romani e Adolfo Urso, (Sviluppo economico), Giuseppe Vegas (Economia). E Berlusconi, nella conferenza stampa al termine del Cdm, ha detto che sarebbe "necessaria anche la nomina di due sottosegretari" per il ministro dei rapporti con il parlamento Elio Vito: "Riesce ad essere ubiquo - ha rimarcato Berlusconi -, a lui va il plauso di tutto il Governo. E' encomiabile". Una nomina, quella della Brambilla, più volte data per imminente negli ultimi mesi, e più volte rimandata. Che si fosse arrivati a un punto decisivo, però, lo si poteva desumere dalle parole del premier Silvio Berlusconi, che mercoledì in Campidoglio aveva sottolineato l’importanza del settore per l’azione di governo e aveva annunciato la promozione del sottosegretario a ministro. Il Cavaliere, dopo aver elencato i dati del patrimonio italiano, aveva anche ricordato che si tratta di beni “che non possono essere delocalizzati”. Il Bel Paese deve attrarre sempre più turisti, “che nel mondo – aveva spiegato il premier - sono 800 milioni e secondo studi delle Nazioni Unite potrebbero aumentare del 50 per cento nei prossimi otto anni". Di questi 800 milioni, “400 milioni visitano l’Europa ma il 92 per cento dei nuovi ricchi di Cina, India e Russia vuole venire, secondo un recente sondaggio, in Europa. Il 57 per cento ha manifestato il desiderio di visitare l’Italia e Roma. C’è perciò – aveva concluso Berlusconi - una prospettiva fantastica davanti a noi”. E da questo punto riparte l’impegno della Brambilla. Un lavoro che non ha mai smesso di portare avanti, anche negli ultimi sei mesi durante i quali era quasi diventato un tormentone la domanda posta a margine di ogni conferenza dai cronisti: “Onorevole, quando ci sarà il ministero?”. E lei puntualmente allargava le braccia senza dare alcuna risposta.
Anche perché la sua posizione è sempre stata chiara: all’Italia serve “quella 'programmazione di sistema' che altri paesi hanno già da tempo attuato”. In compenso, come sottosegretario al Turismo, ha continuato a lavorare, tessendo la trama di quel “sistema” che ha invocato a ogni occasione. Ieri l’ultimo atto: la costituzione della nuova “Commissione per la promozione e il sostegno del turismo enogastronomico”. Due settimane fa era stata la volta del “Comitato per la razionalizzazione della formazione turistica e la promozione della cultura dell'ospitalità”, composto da una ventina di esperti di tutta Italia – al lavoro gratis – con l’obiettivo “di individuare e focalizzare le principali problematiche inerenti la formazione turistica italiana e arrivare a proposte concrete nel giro di qualche mese”. Ma la Brambilla ha lavorato anche su altri fronti: dal rapporto positivo con le Regioni, alla campagna contro il turismo sessuale per finire ai vari protocolli di cooperazione siglati con altri ministeri (Attività produttive, Esteri e Funzione pubblica). E ancora, decine di forum, convegni di associazioni, fiere d’affari e viaggi istituzionali (in Montenegro e a Dubai i più importanti).
Come sottosegretario ha puntato sempre l'attenzione sulle sinergie fra i vari settori, e ha indicato la strada attraverso gli accordi di programma con altri ministeri. Perché se c’è un settore che può far ripartire l’economia italiana – ha sempre sostenuto – quello è il turismo. In nome di questa convinzione, Brambilla ha firmato un accordo di programma con Spagna e Francia, competitor storici del Bel Paese. Il sottosegretario ha convinto i più riottosi e parzialmente anche i critici con la motivazione che in un'epoca globale come quella attuale, con Cina e India e paesi del Maghreb impegnati nello sviluppo del turismo, era meglio lavorare insieme per attirare i turisti nel Mediterraneo europeo e non invece a farsi la guerra. Una volta attratti nell’orbita dei tre paesi, i visitatori avrebbero potuto scegliere in base alle proprie preferenze fra l’Italia, la Spagna e la Francia. Infine, la promozione, un altro cavallo di battaglia del sottosegretario, che in più occasioni ha ricordato il declino dell’appeal del Bel Paese, e il sempre maggior numero di viaggiatori a livello planetario – un dato ricordato anche dal premier - che invece dovrebbero essere “intercettati” dal fascino dell’Italia. Un compito non facile, ma che potrebbe essere svolto dal sito Italia.it, che proprio alla Brambilla è stato affidato per il rilancio, dopo le ben note vicende e lo scandalo sui costi del portale.

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