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06 maggio 2009

Turismo, Berlusconi: Patrimonio Italia non si può delocalizzare

Il patrimonio turistico italiano è unico, “non si può delocalizzare”, perciò il settore è molto importante per l’azione di governo che punta a intercettare i flussi turistici internazionali rappresentati dai ricchi di India, Cina e Russia. Lo ha detto il premier Silvio Belusconi, durante la presentazione della legge su Roma Capitale in Campidoglio, parlando dell’importanza dell’industria turistica in Italia. “Come governo – ha spiegato – porremo grande attenzione al turismo. Abbiamo soltanto l’11-12 per cento del Pil rappresentato da questa industria”. Un dato che può essere migliorato. “Siamo – ha ricordato il premier - il paese maggiormente dotato di beni artistici. Abbiamo il 70 per cento dei beni artistici catalogati nel mondo, il 52 per cento dei beni artistici catalogti in Europa. Abbiamo più di 100 mila fra chiese e monumenti. 40 mila case storiche, molte delle quali a Roma, con tutti i tesori che contengono. Abbiamo quattromila castelli, 3.500 muse, e anche per i musei abbiamo un piano di grande sviluppo e ammodernamento. Circa un terzo delle opere non trovano collocazione all’interno dei musei. Abbiamo 2.500 siti archeologici. Anche lì abbiamo cominciato a lavorare”. In proposito Belusconi ha annunciato: “Andrò prossimamente a Pompei con il ministro dei Beni culturali per inaugurare i lavori che sono stati fatti nell’ultimo anno”.
E, ha continuato il premier, “abbiamo oltre mille teatri”. Un patrimonio, ha sottolineato, “che non si può delocalizzare”. “Dobbiamo portare più turisti, che nel mondo sono 800 milioni (secondo studi delle Nazioni Unite potrebbero aumentare del 50 per cento nei prossimi otto anni), di cui 400 che visitano l’Europa ma il 92 per cento dei nuovi ricchi di Cina, India e Russia vuole venire, secondo un recente sondaggio, in Europa. Il 57 per cento ha manifestato il desiderio di visitare l’Italia e Roma. C’è perciò una prospettiva fantastica davanti a noi, e presto avremo un innalzamento del sottosegretariato del turismo che diventerà un ministero”.

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