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03 agosto 2010

Buoni Vacanze, un’occasione da non sprecare

Il flop irpino dei «Buoni Vacanza»
di Pino Vitale *
Sono oltre ventimila gli italiani che hanno fatto richiesta dei «Buoni Vacanza». Di questi, solo seimilaottocento li hanno già ottenuti, ma potranno usufruire della vacanza solo a partire dal primo settembre. Il primo esperimento con i «Buoni Vacanza» è partito a fine gennaio scorso, annunciato da un messaggio del ministro Brambilla. In sei mesi, il numero di operatori turistici che ha aderito all’iniziativa si è quintuplicato, passando da 800 a oltre quattromila. Il sistema è legato al reddito e alla composizione familiare e prevede una scala di sconti che vanno da un minimo del 20 a un massimo del 45%. I 6.630 nuclei familiari, che a fine maggio hanno ritirato i buoni già pagati, hanno ottenuto in media uno sconto del 41%. Il profilo dell’utilizzatore medio è quello di una persona di quarant’anni che vive in un nucleo familiare composto da tre persone. Per ottenere lo sconto del 45% e l’equivalente in «Buoni Vacanza», è necessario dimostrare un reddito lordo compreso tra 0 e 10mila euro se si è single, da 0 a 15mila se la famiglia è composta da due persone e da 0 a 20mila se il nucleo è di tre persone. In ogni caso, l’ammontare dei buoni non può superare una cifra prestabilita (500 euro per i single, 785 per le coppie e 1.020 per le famiglie di tre persone). Compilato il modulo sul sito www.buonivacanze.it, non resta che andare a uno sportello di Intesa Sanpaolo e versare la differenza tra il contributo statale e l’ammontare della vacanza. I buoni arriveranno a casa nei due tagli da 5 e 20 euro, che possono essere spesi in ognuno dei 4mila punti che hanno aderito all’iniziativa. Fino a oggi, in Campania le prenotazioni sono state 4260 di cui 815 completate. La città che vanta le maggiori richieste - ben 446 - è Napoli. Seguono Salerno e Caserta, rispettivamente con 168 e 94 richieste. Avellino si classifica quart’ultima, con le sue 79 domande, precedendo solo Benevento con le sue 28. Nello specifico, per Avellino il totale contributi è di euro 34.281,75 per un totale versamenti di euro 44.333,25 e un totale buoni di euro 78.615,00. Numeri sconfortanti, che confermano l’insuccesso dei «Buoni Vacanza» in città. A mio avviso, però, il flop irpino è dovuto ai vari limiti prodotti dagli stessi «Buoni Vacanze» come, ad esempio, il loro utilizzo solo nei periodi di bassa stagione o l’anticipo delle quote mesi prima rispetto la partenza. Per superare questi limiti e fare in modo che anche Avellino possa ottenere i giusti benefici, credo sia necessario non solo ridurre il tempo del saldo a venti giorni prima della partenza, ma anche ampliare il loro uso in ambito europeo e attribuirgli validità annuale. Ritengo opportuno, tra l’altro, seguire il modello francese, con i buoni vacanze defiscalizzati per il lavoratori dipendenti. Il sistema, del resto, sarà molto simile a quello dei «Buoni Pasto»: le aziende forniranno i voucher, le associazioni degli albergatori praticheranno gli sconti e l’Italia del turismo potrà riprendere un po’ di fiato.
* Presidente nazionale Centro Turistico Acli
Il Mattino 03/08/2010

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