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24 luglio 2009

Salviamo le spiagge!

News
Un sondaggio rivela lo stato dei litorali italiani ed europei: ne è risultato che godono di pessima salute. Per questo è nato il concorso online "Corona Save The Beach": segnala la spiaggia che desideri salvare. La più votata è Capocotta
Quante volte ci siamo ritrovati in un paradiso naturale, davanti un mare cristallino, dietro la macchia mediterranea e intorno a noi centinaia di mozziconi, lattine vuote, buste della spesa! Quante volte ci siamo detti: che schifo, l'uomo riesce a rovinare con le proprie mani ciò che di più bello ha intorno, basterebbe così poco per preservare la bellezza. Non a caso, più di otto milioni di italiani affermano che quest'anno cambieranno destinazione di vacanze per il degrado delle spiagge.
Il brand Corona, in collaborazione con Bandiera Blu, ha pensato non solo di realizzare un sondaggio internazionale per documentare quello che gli europei in primis e gli italiani in secundis pensano delle stato dei litorali, e della responsabilità dell'eventuale degrado, ma anche per cercare insieme di risolvere qualcosa. Per esempio votando, tramite internet, la spiaggia che si desidera salvare. Ogni anno la più votata sarà sottoposta a un procedimento di recupero.La spiaggia da salvare emersa dai sondaggi è Capocotta: la strisica di sabbia romana si è aggiudicata l'iniziativa con il 35% (42.974 voti) contro il 34% della spiaggia spagnola di Tenerife
Madrina del progetto, denominato Corona save the beach Alexandra Cousteau, nipote del celebre oceanografo Jacques, e Carla Creo, referente nazionale FEE per la Bandiera Blu.
Partiamo da alcuno dato significativi emersi proprio dal sondaggio realizzato su un campione di 3500 europei, di cui 822 italiani di età compresa fra i 18 e i 64 anni. Intanto è emerso che le coste italiane, che tra le europee sono le più malandate (le migliori quelle francesi) più evitate sono quelle di Campania, Lazio e Puglia (le più degradate per gli europei risultano essere quelle di Veneto, Emilia Romagna e Lazio, per gli italiani quelle di Campania, Lazio ed Emilia Romagna). Che il 52% della nostra popolazione, vale a dire un italiano su due, ritiene che lo stato delle spiagge è peggiorato negli ultimi 10 anni ed il 47% non esclude che peggiorerà ulteriormente nei prossimi 10. Secondo gli italiani, i fattori che contribuiscono maggiormente al degrado delle spiagge sono: la mancanza di impianti di depurazione, catrame e materiali di scarico, oltre alla presenza di rifiuti (sia organici che non), lo scarico di liquami, la mancanza di pulizia, la negligenza dei bagnanti, l'edificazione eccessiva e il sovraffollamento. Ovvero fattori che dipendono esclusivamente dall'uomo: ma come l'uomo distrugge, l'uomo può anche ricreare e "aggiustare" qualcosa.
Anche perché siamo proprio noi italiani le pecore nere dei turisti da spiaggia: Tra gli europei risultiamo infatti come quelli meno rispettosi. Questo dato non solo è segnalato dagli spagnoli e dai francesi, ma anche dagli italiani stessi che si mettono al primo posto tra i peggiori. Abbandonare mozziconi di sigaretta nella sabbia è la più frequente cattiva abitudine nostrana, seguita dall'usare il mare e la spiaggia come un bagno pubblico ed abbandonare confezioni vuote. Ma almeno in queste, spagnoli, francesi, inglesi e tedeschi non sono da meno.
D'altronde non è aspettando un intervento dall'alto che la situazione si possa risolvere: non a caso Il 68% degli europei pensa che il governo non presti sufficiente attenzione alla salvaguardia delle spiagge e sette italiani su dieci concordano sul fatto che lo stato delle coste non è una preoccupazione politica. Secondo gli italiani, il governo dovrebbe monitorare costantemente lo stato delle spiagge e dedicarsi a maggiori interventi di recupero e pulizia sia dell'acqua che della sabbia.
L'unica buona notizia (nota di luce in mezzo a tutto questo buio) è che, forse, qual cosina si sta muovendo: Quest'anno l'Italia ha ottenuto 227 Bandiere Blu, 12 in più rispetto all'anno scorso. E la valutazione ha riguardato lo smaltimento dei rifiuti, l'educazione ambientale anche dei turisti, aree pedonali, ciclabili e verdi, e l'accesso al mare per i disabili. Tra le più votate, oltre a Capocotta, il Lido di Dante a Ravenna, le spiagge di Ventimiglia, San Giovanni a Teduccio vicino Napoli e la spiaggia delle Calandre.

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