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05 ottobre 2007

MARCIA PERUGIA-ASSISI: ACLI, DA BIRMANIA VALORE ECCEZIONALE

Domenica, come sempre, le Associazioni cristiane dei lavoratori italiani parteciperanno alla tradizionale Marcia della Pace Perugia-Assisi, con una rappresentanza nutrita di iscritti, dirigenti e anche studenti delle scuole impegnate nei progetti in tutta Italia di educazione alla pace. Pullman 'aclisti' arriveranno da Milano, Torino, Siena, Trieste, Verona, Venezia, Cuneo, Benevento e Agrigento. Molti altri verranno in macchina o in treno, autonomamente organizzati oppure aggregati alle reti territoriali della Tavola della Pace. Una tappa importante del corteo sara' ad Assisi, davanti alla Basilica di San Francesco, quindi la salita alla Rocca, per la manifestazione finale. "Marciare quest'anno avra' un valore eccezionale - afferma il presidente nazionale delle Acli Andrea Olivero -. La testimonianza tragica e insieme luminosa del popolo e dei monaci birmani provoca profondamente il nostro modo di manifestare per la pace invitandoci a riscoprire una tensione, una radicalita' spirituale che e' altra cosa dalla radicalita' ideologica. Nessuno fraintenda: la vera spiritualita' non e' mai intimismo ne' rifiuto dell'impegno politico. E' anzi la forza che consente di affrontare ogni rischio per la pace, senza retoriche, compromessi, compiacimenti, senza cedere in alcun modo alla tentazione della violenza, ne' fisica ne' verbale. E' la spiritualita', non necessariamente confessionale, la radice della non-violenza". "Riscoprire la spiritualita' della pace - aggiunge Olivero - significa lavorare per cambiare il mondo iniziando col cambiare se stessi, passo a passo, con la fatica e spesso il rischio di non essere compresi. In questo senso Benedetto XVI ci ha detto, nell'ultimo messaggio per la Giornata dela Pace, che e' 'la persona umana il cuore della pace'. Stesso percorso debbono fare anche le organizzazioni - a partire dalle Acli - che nella pace affermano di credere, che siano laiche, ecclesiali o di ispirazione cristiana: non slogan e proclami, ne' concessioni a polemiche pretestuose o strumentali, ma impegno quotidiano di 'conversione' nel senso di critica radicale dei propri comportamenti, di rifiuto categorico di ogni forma di violenza, di superamento della categoria amico-nemico, di coraggiosa denuncia di ogni sfruttamento dell'uomo sull'uomo. A partire da questa conversione e' possibile trasformare il mondo in un mondo di pace". Le Acli prepareranno la marcia di domenica con una vigilia speciale.

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