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08 settembre 2007

Orvieto: «Serve un nuovo riformismo delle città»


Storie dell'abitare dalla campagna 'Scommessa Italia'Orvieto, 7 settembre 2007
Un’agenzia sociale per aiutare giovani, immigrati, famiglie in difficoltà nella ricerca di una casa; un bar dove è possibile incontrarsi e degustare esclusivamente prodotti del commercio equo o biologici; un condominio di famiglie o single dove la condivisione di spazi privati e comuni è la 'novità'; un centro che offre alloggio ai rifugiati e organizza corsi di alfabetizzazione e orientamento al lavoro. Da Trieste a Bari si intrecciano storie di spazi e luoghi fuori dal comune. Luoghi vivi, pieni di condivisione. Spazi dell’abitare riempiti di futuro, ‘sicuri’ di quella sicurezza che si costruisce con la cura delle persone e del territorio. E’ un Paese reale ma spesso sconosciuto quello che le Acli presentano ad Orvieto – nel corso del loro Incontro di studi – con le storie raccolte dalla campagna 'Scommessa Italia'. Nelle province e le regioni italiane storie di gente comune che lavora a un futuro comune. Esperienze che tanti piccoli corpi associativi, cooperative, scuole, aziende, medici, studenti, realizzano a favore di soggetti che spesso sono a rischio di esclusione, portando avanti un’Italia solidale, più ecologica, più ‘abitabile’.Come ha ricordato il presidente delle Acli Andrea Olivero: «La cura delle persone del territorio è la migliore garanzia per la sicurezza di tutti i cittadini. Lo Stato sappia investire in questi progetti di inclusione specifici e mirati. Si ascoltino e si responsabilizzino i cittadini – immigrati ed italiani –, si coinvolgano le associazioni di volontariato, del terzo settore, le comunità di quartiere, le parrocchie. Questo è il pacchetto sicurezza di cui ha bisogno il Paese. Questa è la sola strada per costruire città sostenibili, davvero abitabili e sicure per tutti».«C’è un Paese vivo e diffuso – aggiunge Olivero – che da anni ha scelto questo modo nuovo di abitare il territorio. Un modo nuovo di pensare la città e le sue relazioni. Una sorta di nuovo riformismo urbano come aspetto non secondario del riformismo politico e sociale. Strada obbligata per affrontare in maniera seria anche il tema della sicurezza».

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