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05 settembre 2007

Ancora in affanno il turismo italiano

Estate in chiaro scuro per il turismo italiano

Questo affermano i dati diffusi dall’Osservatorio nazionale sul turismo del Centro Turistico ACLI. Il Mare batte ancora la montagna ma le stesse spiagge del sud subiscono un calo del 10%, più grave la flessione degli stranieri che sono diminuiti dell'8%. E’ l’ora di provvedimenti strutturali- afferma Pino Vitale Presidente nazionale del CTA – rilanciando la sfida delle defiscalizzazione della spesa delle vacanze nell’agenda della prossima finanziaria.
“ E’ paradossale che dopo un’estate in cui i telegiornali ci hanno illustrato i grandi esodi , l’industria alberghiera si lamenta della crisi e le famiglie popolari non riescono a trovare buoni alberghi alla loro portata - dice Pino Vitale -
E’ un sistema che non dialoga e non trova la quadra per il rilancio e lo sviluppo. Mentre subiamo il calo contenuto degli stranieri, non si fa niente per garantire il diritto alle vacanze del 51 % di italiani che restano a casa”.
“Con coraggio la legge finanziaria deve affrontare iniziative in campo fiscale, infrastrutturale e della promozione, allineare l’Iva a quella dei nostri principali competitori, orientare allo sviluppo turistico le infrastrutture nel mezzogiorno, destinare alla promozione investimenti importanti- afferma Vitale che insiste:- La proposta più forte per il CTA resta la defiscalizzazione della spesa vacanze.”

I dati parlano chiaro e convergono con quelli delle principali ricerche sul settore:
giugno/settembre: 22 milioni in vacanza (rispetto ai 23 milioni del 2006) per un - 4,5% giro d’affari: 18 miliardi di euro (rispetto ai 21 miliardi del 2006) per un -15%.
“Poiché la causa del crollo, -spiega il Presidente Vitale - è dovuta alla mancanza di liquidità delle famiglie, liquidità drenata da una manovra economica molto pesante per consentire all’Italia di rientrare nei parametri europei, il Governo Prodi, dovrebbe consentire alle famiglie per le spese sostenute e documentate per le vacanze fatte in Italia nel 2007, una vera e propria defiscalizzazione delle vacanze con un tetto di 2500 euro, capace di favorire le famiglie popolari e il turismo sociale. Resta il nodo degli incapienti a cui va rivolta la politica dei buoni vacanze..
Il CTA, analizzando la domanda turistica, rileva che le famiglie scelgono per quasi il 35% gli alberghi (da 4milioni a 5 milioni in meno di pernottamenti), il 14% gli appartamenti in affitto, il 12% case di proprietà, il 10% i villaggi turistici che restano una delle piste privilegiate anche per il turismo sociale, l’8% le casa di parenti o amici, il 6,5% i campeggi, il 5% i residence e l’2% l’ agriturismo.
La spesa resta il dato più interessante in quanto, per la vacanza principale in Italia, sono stati spesi in media a persona 680 Euro rispetto ai 755 Euro del 2006 (-10%) mentre, per la vacanza oltre confine, la spesa media pro-capite si attesta sui 1.200 euro rispetto ai 1230 euro del 2006.
L’Italia resta nel cuore degli italiani in quanto, è la meta preferita dalla stragrande maggioranza degli abitanti del Bel Paese. Infatti il 72% (rispetto al 65% del 2006) è rimasto nei confini nazionali e solo il 23% (rispetto al 28 del 2006) ha scelto mete estere.
La durata complessiva delle vacanze estive registra un lieve incremento rispetto al 2006 e si attesta sulle 10/12 notti fuori casa rispetto alle 8/7 notti. Il Mare batte sempre le altre opzioni: il 75% preferisce la spiaggia (rispetto al 70% del 2006) con il dettaglio che vede il 68% che sceglierà il mare della Penisola o delle due isole maggiori, mentre il 7% (rispetto al 9% del 2006) va nelle isole minori.
Segue in classifica generale la montagna con il 15% delle preferenze (rispetto al 13% del 2006), e le località d’arte con il 3% (rispetto al 2,5% del 2006).
Crollo nelle località termali dove si attesterà l’1,5% della domanda complessiva italiana, rispetto al 4,5% del 2006. La palma di regione più turistica del 2007 resta la Sardegna mentre stenta la Campania e, per quanto riguarda l’estero, la fanno da padrone le capitali europee e i mari tropicali accusano un drastico calo.
“ I dati dell’Osservatorio purtroppo non sono una novità- spiega Pino Vitale- quello che serve è una forte nuova politica per il turismo in linea con la vocazione del nostro paese e la necessità di produrre qualità della vita, sviluppo e occupazione. Ognuno deve fare la propria parte, noi del turismo sociale stiamo spingendo per incrementare il trend e i risultati ci danno ragione. Un esempio? Il successo della nostra campagna,”il CTA ama il Gargano” ha contribuito alla ripresa di una costa colpita dagli incendi di luglio. “

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