L'opinione di Claudio Gentili
Ha senso, come è stato recentemente proposto, spostare a ottobre l'inizio dell'anno scolastico per aiutare il turismo? La prima domanda da farsi sarebbe piuttosto: questa proposta che effetto ha sugli studenti e il loro diritto all'apprendimento? Le migliori ricerche internazionali dimostrano come si registrino effetti negativi sulle capacità di apprendimento a causa di "soste" troppo lunghe tra la fine dell'anno scolastico e l'inizio del successivo.
Anzi, in molti Paesi, le vacanze pasquali e natalizie sono particolarmente estese proprio per spalmare le vacanze sull'intero anno scolastico ed evitare di concentrarle solo nel periodo estivo.
D'altro canto la nostra scuola è tra quelle dove il numero di giorni di
lezione e' significativamente basso. Quindi, guardando agli studenti, allungare le vacanze estive non pare una scelta saggia.
Ma anche guardando alla nostra industria turistica. Infatti non pare che la seconda metà di settembre sia un periodo più attrattivo di altri, in inverno o in primavera, per cui sia auspicabile un eventuale allungamento delle vacanze scolastiche
Infine c'e' un altro aspetto da non sottovalutare. Ed è il legittimo ruolo delle Regioni nel determinare il calendario scolastico. Se c'e' una zavorra di cui la scuola deve liberarsi è il centralismo che mortifica l'autonomia scolastica e la liberta" di educazione. Dunque anche in questo settore non c'è bisogno di nuove scelte centralistiche.
Paiono diverse e più ragionevoli le scelte da fare per andare incontro agli interessi, in questo caso convergenti, di aiutare l'apprendimento dei ragazzi e favorire la crescita del nostro turismo.
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