Secondo mandato per michele zannini, eletto, all'unanimita', alla carica di presidente di acli terra, dal comitato nazionale dell'associazione agricola delle acli. ai lavori del comitato, introdotti dallo stesso zannini, primo eletto al congresso nazionale di acli terra di agrigento, hanno preso parte anche michele rizzi, vice presidente vicario delle acli, e componente di diritto del comitato di acli terra, e pier paolo napoletano, membro di presidenza delle acli e responsabile della funzione sviluppo associativo e del coordinamento delle associazioni specifiche. su proposta del presidente, il comitato ha eletto, in prosieguo, la presidenza nazionale dell'associazione, nelle persone di tommaso loiodice, vice presidente vicario, vito oro, vice presidente ed ernesto ambu, giuseppe cecere, nicola perricone e tommaso pupa, quali componenti. il vertice dell'associazione si e' completato con la nomina del direttore generale di acli terra nella persona di paolo cipriani, gia' direttore dell'unapol e del caa acli. nella sua relazione al comitato, zannini - si legge nel comunicato - ha ribadito le linee essenziali della visione politica che acli terra ha rappresentato nel suo recente congresso nazionale. lo stesso tema del congresso, 'persone, comunita' e territori: per un nuovo umanesimo rurale', e' stato ripreso dal suo ragionamento che ha ribadito l'interesse per un'economia che torni a centrare sull'uomo le sue ragioni, il valore imprescindibile dei cosiddetti 'elementi di qualita' e tipicita' dell'agricoltura italiana', l'impegno per la promozione dell'agricoltura multifunzionale e di un nuovo welfare rurale. il neo presidente ha confermato la scelta di acli terra, a sostegno dell'impiego di energia derivata da fonti rinnovabili, la priorita' di una politica che consideri l'acqua 'un diritto piu' che un bisogno', l'urgenza di politiche necessarie a rigenerare il clima, e, infine, la storica opposizione, non ideologica, all'utilizzo di ogm e la conferma del principio di precauzione. intervenendo a conclusione del dibattito, michele rizzi - conclude il comunicato - ha sottolineato il grande valore del congresso celebrato ad agrigento ed ha espresso la soddisfazione di tutte le acli per un'associazione specifica che e' stata in grado di riacquisire una considerevole capacita' di rappresentanza del mondo agricolo e che, di fatto, incarna i valori della piu' autentica tradizione associativa delle acli".
Un blog per uno scambio di idee sulla politica del turismo. Uno spazio per poter parlare,discutere e confrontarsi sui temi di politica sociale,cultura,ambiente,sviluppo sostenibile e comunicazione,attraverso esperienze personali e nuove proposte.
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30 gennaio 2010
ZANNINI RICONFERMATO PRESIDENTE ACLI TERRA
29 gennaio 2010
Iniziativa: 30 gennaio "Le Arance della Salute"
Anche quest'anno torna l'iniziativa "Le Arance della Salute" con 9 importanti testimonial, da Pippo Baudo a Enrico Brignano. Sabato 30 gennaio è una giornata importante perché si propone di aiutare la ricerca a rendere il cancro sempre più "curabile". 435 mila reticelle contenenti 3 kg di arance rosse di Sicilia saranno distribuite sulle piazze italiane da 20 mila volontari AIRC, a fronte di una donazione di 9 euro e grazie al generoso contributo della regione Sicilia. L'obiettivo è finanziare - attraverso la distribuzione delle arance – i nuovi progetti di ricerca selezionati dal Comitato Tecnico Scientifico di AIRC.
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Peru', turisti evacuati da Machu Picchu
Un ponte aereo senza precedenti ha permesso di evacuare in Peru' 1.402 turisti bloccati da 4 giorni sul Machu Picchu a causa del maltempo. Lo ha reso noto ilministro del Turismo, Martin Perez, precisando che sono statieffettuati 93 voli aerei in 11 ore, grazie al ritorno del beltempo. La zona e' stata infatti colpita negli ultimi giorni dapiogge torrenziali. Sono ancora 800 turisti da evacuare.
28 gennaio 2010
NON PROFIT. Anche Confindustria tifa per l’impresa sociale
Approvato all’unanimità un documento del Cnel
Sorpresa: Confindustria e i sindacati tifano per l’impresa sociale. Lo conferma Edo Patriarca, che da consigliere del Cnel ha seguito la genesi di un documento approvato dal Cnel: «per la prima volta l’impresa sociale ha trovato un riconoscimento condiviso da tutte le parti sociali. È un dato politico di grande rilevanza». In effetti lo Schema di osservazioni e proposte sull’impresa sociale (il documento integrale lo trovate in allegato a questa pagina) è stato approvato all’unanimità il 27 gennaio. Si propone di contribuire alla promozione di questa nuova forma imprenditoriale e avanza anche proposte concrete.
Un cammino condiviso
Per arrivare a questo risultato è servito quasi un anno di confronti, audizioni, dibattiti ai quali hanno partecipato tutte le parti sociali: Confindustria, Confcommercio, Confartigianato, i sindacati, alcuni soggetti di terzo settore. Che si sono trovati infine d’accordo nel sottoscrivere un documento che, nell’ambito della normativa italiana sull’impresa sociale e sulla scia della risoluzione del Parlamento europeo del febbraio 2009, stabilisce alcuni punti fermi sul ruolo, la funzione anche economica dell’impresa sociale. L’importanza della quale oggi è riconosciuta anche dai sindacati ad esempio per quanto riguarda lo sviluppo e la riforma del Welfare. Un bel passo avanti, non c’è dubbio. Un passo che i sindacati non hanno fatto da soli. Anche Confindustria, i cui rappresentanti all’interno del Cnel hanno pure votato il documento, «ha preso atto che non c’è più solo il modello capitalistico ma che accanto a esso ha diritto di cittadinanza l’impresa sociale», sottolinea Patriarca.
Alcune osservazioni
Lo Schema approvato è del resto assai puntuale. Partendo da alcune premesse giunge ad altrettante proposte. Tra le prime, c’è l’esplicito riconoscimento che l’impresa sociale può essere un soggetto di democrazia economica avanzato, che – si legge - «permette di avere garanzie riguardo ad una gestione che persegue finalità di interesse generale e non egoistico: quindi qualità del lavoro e dell’outcome. Ciò che è determinante, oltre la democraticità, è l’outcome sociale, cioè fare bene il bene». Certo, andranno forse precisati meglio i meccanismi di partecipazione attiva dei lavoratori e degli stakeholders, ma non vi è dubbio che questo soggetto abbia, anche in tempi di crisi, una funzione economica, in quanto «modalità di attivazione della società intera, che può avere un effetto moltiplicatore importante in quanto, non solo diviene un fattore di sviluppo di welfare, ma possiede capacità promozionali e contribuisce a creare posti di lavoro e punti percentuali di Pil».
Le proposte del Cnel
Il Gruppo di lavoro dell’economia sociale ha formulato, nell’ultima parte del documento, anche alcune proposte di merito. Anzitutto che siano ampliati i settori di possibile intervento (ricomprendendo segmenti produttivi oggi non previsti: commercio equo, inserimento lavorativo per le persone espulse dal mercato del lavoro, servizi al lavoro rivolti ad attività in ambito non profit, turismo sociale, housing sociale). Quindi che siano meglio definite le procedure amministrative (in particolare per quanto riguarda i registri speciali presso le Camere di Commercio). Poi che siano introdotti inventivi per promuovere l’impresa sociale (per esempio attraverso una sovvenzione globale), talune soluzioni di semplificazione burocratica e che siano istituite agevolazioni fiscali e non (dall’estensione all’impresa sociale della riduzione dell’aliquota IRES al 50% all’estensione dell’esenzione Iva prevista per le Onlus anche all’impresa sociale e/o previsione di applicabilità dell’aliquota IVA agevolata; per arrivare alla possibilità di effettuare erogazioni a imprese sociali godendo dei benefici della Più dai meno versi). Il documento sarà ora inviato a Parlamento e governo. «Non ha valore vincolante», conclude Patriarca, «ma confidiamo possa permettere un confronto aperto con l’esecutivo e in particolare con il ministro Sacconi anche tenendo conto delle proposte contenute nel suo Libro bianco. Il mio auspicio è che anche l’impresa sociale possa entrare degli interventi di rilancio del sistema produttivo».
Sorpresa: Confindustria e i sindacati tifano per l’impresa sociale. Lo conferma Edo Patriarca, che da consigliere del Cnel ha seguito la genesi di un documento approvato dal Cnel: «per la prima volta l’impresa sociale ha trovato un riconoscimento condiviso da tutte le parti sociali. È un dato politico di grande rilevanza». In effetti lo Schema di osservazioni e proposte sull’impresa sociale (il documento integrale lo trovate in allegato a questa pagina) è stato approvato all’unanimità il 27 gennaio. Si propone di contribuire alla promozione di questa nuova forma imprenditoriale e avanza anche proposte concrete.
Un cammino condiviso
Per arrivare a questo risultato è servito quasi un anno di confronti, audizioni, dibattiti ai quali hanno partecipato tutte le parti sociali: Confindustria, Confcommercio, Confartigianato, i sindacati, alcuni soggetti di terzo settore. Che si sono trovati infine d’accordo nel sottoscrivere un documento che, nell’ambito della normativa italiana sull’impresa sociale e sulla scia della risoluzione del Parlamento europeo del febbraio 2009, stabilisce alcuni punti fermi sul ruolo, la funzione anche economica dell’impresa sociale. L’importanza della quale oggi è riconosciuta anche dai sindacati ad esempio per quanto riguarda lo sviluppo e la riforma del Welfare. Un bel passo avanti, non c’è dubbio. Un passo che i sindacati non hanno fatto da soli. Anche Confindustria, i cui rappresentanti all’interno del Cnel hanno pure votato il documento, «ha preso atto che non c’è più solo il modello capitalistico ma che accanto a esso ha diritto di cittadinanza l’impresa sociale», sottolinea Patriarca.
Alcune osservazioni
Lo Schema approvato è del resto assai puntuale. Partendo da alcune premesse giunge ad altrettante proposte. Tra le prime, c’è l’esplicito riconoscimento che l’impresa sociale può essere un soggetto di democrazia economica avanzato, che – si legge - «permette di avere garanzie riguardo ad una gestione che persegue finalità di interesse generale e non egoistico: quindi qualità del lavoro e dell’outcome. Ciò che è determinante, oltre la democraticità, è l’outcome sociale, cioè fare bene il bene». Certo, andranno forse precisati meglio i meccanismi di partecipazione attiva dei lavoratori e degli stakeholders, ma non vi è dubbio che questo soggetto abbia, anche in tempi di crisi, una funzione economica, in quanto «modalità di attivazione della società intera, che può avere un effetto moltiplicatore importante in quanto, non solo diviene un fattore di sviluppo di welfare, ma possiede capacità promozionali e contribuisce a creare posti di lavoro e punti percentuali di Pil».
Le proposte del Cnel
Il Gruppo di lavoro dell’economia sociale ha formulato, nell’ultima parte del documento, anche alcune proposte di merito. Anzitutto che siano ampliati i settori di possibile intervento (ricomprendendo segmenti produttivi oggi non previsti: commercio equo, inserimento lavorativo per le persone espulse dal mercato del lavoro, servizi al lavoro rivolti ad attività in ambito non profit, turismo sociale, housing sociale). Quindi che siano meglio definite le procedure amministrative (in particolare per quanto riguarda i registri speciali presso le Camere di Commercio). Poi che siano introdotti inventivi per promuovere l’impresa sociale (per esempio attraverso una sovvenzione globale), talune soluzioni di semplificazione burocratica e che siano istituite agevolazioni fiscali e non (dall’estensione all’impresa sociale della riduzione dell’aliquota IRES al 50% all’estensione dell’esenzione Iva prevista per le Onlus anche all’impresa sociale e/o previsione di applicabilità dell’aliquota IVA agevolata; per arrivare alla possibilità di effettuare erogazioni a imprese sociali godendo dei benefici della Più dai meno versi). Il documento sarà ora inviato a Parlamento e governo. «Non ha valore vincolante», conclude Patriarca, «ma confidiamo possa permettere un confronto aperto con l’esecutivo e in particolare con il ministro Sacconi anche tenendo conto delle proposte contenute nel suo Libro bianco. Il mio auspicio è che anche l’impresa sociale possa entrare degli interventi di rilancio del sistema produttivo».
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5 per mille. Milleproroghe salva esclusi?
Inserito nel testo del decreto un emendamento che, se approvato, riammetterà gli esclusi del 2007
È stato inserito nel decreto Milleproroghe un emendamento che consentirebbe, se approvato, il «recupero» degli esclusi dal 5 per mille 2007. La richiesta di fare qualcosa per le tante organizzazioni che si erano viste privare del beneficio per motivi formali era stata avanzata nei giorni scorsi da CSVnet, il coordinamento del Csv, che osservava come «circa 7.500 enti» erano stati esclusi«per un ammontare complessivo di circa 15,5 milioni di euro».
Niente di nuovo, intendiamoci, era già successo nel 2006, ma grazie alla riapertura dei termini determinata proprio con il Milleproroghe erano state recuperate metà delle risorse destinate al non profit. Pensando però al 2007, CSVnet dunque ha chiesto ai senatori e al Presidente della Commissione Affari Costituzionali, il senatore Carlo Vizzini, di inserire in Commissione, all'interno del Decreto “Milleproroghe” un emendamento equivalente a quello dello scorso anno (DL 207 del 30 dicembre 2008, art. 42 comma 5). Cosa che è puntualmente avvenuta, con il seguente testo:
«Al fine di assicurare la pronta definizione delle procedure di riparto delle somme relative al 5 per mille inerenti agli anni finanziari 2007 e 2008, e' prorogato al 14 maggio 2010 il termine di integrazione documentale delle domande regolarmente presentate dai soggetti interessati ai sensi dell'articolo 1 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 16 marzo 2007, e dell’art. 1 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 19 marzo 2008 pubblicati, rispettivamente, nelle Gazzette Ufficiali n. 71 del 26 marzo 2007 e n. 128 del 3 giugno 2008».
È stato inserito nel decreto Milleproroghe un emendamento che consentirebbe, se approvato, il «recupero» degli esclusi dal 5 per mille 2007. La richiesta di fare qualcosa per le tante organizzazioni che si erano viste privare del beneficio per motivi formali era stata avanzata nei giorni scorsi da CSVnet, il coordinamento del Csv, che osservava come «circa 7.500 enti» erano stati esclusi«per un ammontare complessivo di circa 15,5 milioni di euro».
Niente di nuovo, intendiamoci, era già successo nel 2006, ma grazie alla riapertura dei termini determinata proprio con il Milleproroghe erano state recuperate metà delle risorse destinate al non profit. Pensando però al 2007, CSVnet dunque ha chiesto ai senatori e al Presidente della Commissione Affari Costituzionali, il senatore Carlo Vizzini, di inserire in Commissione, all'interno del Decreto “Milleproroghe” un emendamento equivalente a quello dello scorso anno (DL 207 del 30 dicembre 2008, art. 42 comma 5). Cosa che è puntualmente avvenuta, con il seguente testo:
«Al fine di assicurare la pronta definizione delle procedure di riparto delle somme relative al 5 per mille inerenti agli anni finanziari 2007 e 2008, e' prorogato al 14 maggio 2010 il termine di integrazione documentale delle domande regolarmente presentate dai soggetti interessati ai sensi dell'articolo 1 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 16 marzo 2007, e dell’art. 1 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 19 marzo 2008 pubblicati, rispettivamente, nelle Gazzette Ufficiali n. 71 del 26 marzo 2007 e n. 128 del 3 giugno 2008».
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27 gennaio 2010
IL GIORNO DELLA MEMORIA
Il 27 gennaio, è il Giorno della memoria si celebra in Italia per la decima volta
Dieci anni sono passati da quando fu chiesto all’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane di partecipare all’attuazione delle iniziative, promosse dalle istituzioni dello Stato italiano. La ricorrenza istituita nel 2000 dal Parlamento italiano per ricordare le vittime dell’Olocausto e delle persecuzioni del popolo ebraico. La Giornata, che coincide simbolicamente con la data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz (27 gennaio 1945), viene celebrata con molteplici iniziative in tutta Italia.
21 gennaio 2010
Più di 2mila richieste nel primo giorno di attività del sito
Buoni vacanza, debutto col boom
Nel primo giorno utile per prenotare i Buoni vacanza, ieri, sono state presentate duemila domande. È di tutto rilievo il debutto dei Buoni vacanza, il contributo statale per la villeggiatura offerto alle famiglie a basso reddito. Grande la soddisfazione del ministro Brambilla, che dice: «i dati evidenziano come proprio le famiglie numerose e a più basso reddito hanno voluto cogliere l'opportunità».
Nel primo giorno utile per prenotare i Buoni vacanza, ieri, sono state presentate duemila domande. È di tutto rilievo il debutto dei Buoni vacanza, il contributo statale per la villeggiatura offerto alle famiglie a basso reddito. Grande la soddisfazione del ministro Brambilla, che dice: «i dati evidenziano come proprio le famiglie numerose e a più basso reddito hanno voluto cogliere l'opportunità».
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Scuola: Acli, no ai giovani a lavoro a 15 anni
«Non si contrasta così la dispersione scolastica né si aumentano le competenze»
L'emendamento approvato dalla Commissione Lavoro della CameraRoma, 20 gennaio 2010 - «Non si contrasta la dispersione scolastica né si aumentano le competenze mandando i giovani a lavoro a 15 anni». E' negativo il giudizio delle Acli sull'emendamento approvato oggi dalla Commissione lavoro della Camera dei deputati, che prevede la possibilità di assolvere l'obbligo di istruzione anche nei percorsi di apprendistato. «Il governo - afferma il responsabile del dipartimento lavoro delle Acli Maurizio Drezzadore - pensi piuttosto a ripristinare i 40 milioni di euro erogati dal ministero dell'Istruzione ai percorsi triennali della formazione professionale, ma tagliati per l'anno 2009 e inesistenti anche nella finanziaria 2010».«E' sorprendente - continua Drezzadore - che di fronte al deficit di formazione dei nostri giovani e al primato negativo del 26% di disoccupazione giovanile over 18, si punti a spingere i 15enni a lavorare, creando un vero e proprio cortocircuito nel conseguimento di conoscenze e competenze che caratterizzano gli standard stabiliti per l'assolvimento dell'obbligo di istruzione».«ll governo fa bene - conclude il responsabile lavoro delle Acli - a voler rilanciare l'apprendistato come strumento di inserimento lavorativo delle giovani generazioni, ma ben altre sono le strade da perseguire. Le circa mille ore formative previste nell'ultimo anno del percorso dell'obbligo non possono essere surrogate da nessuna forma di apprendimento in contesti prettamente addestrativi. Il rischio è quello ridurre la formazione, e l'apprendistato, a mero addestramento».
19 gennaio 2010
125 anni fa nasceva a Lauro Umberto Nobile, l'eroe volante che sfidò il Polo
Se Amundsen è il temerario esploratore dell'ignoto, il colonnello napoletano Umberto Nobile, direttore dello Stabilimento Costruzioni Aeronautiche di Roma, è il comandante e l'anima della spedizione del dirigibile Italia che nel 1926, per la prima vola, consentì di sorvolare il Polo Nord. Umberto Nobile nasce a Lauro, piccolo paese in provincia di Avellino, il 21 gennaio 1885; laureatosi a pieni voti come ingegnere meccanico a Napoli nel 1908 durante il Regime Fascista diventaIl 15 aprile 1928, la seconda spedizione di Nobile parte da Milano a bordo del dirigibile Italia e raggiunge il Polo alle ore 1.20 del 24 maggio, nell'anniversario dell'entrata in guerra del Paese nella Prima Guerra Mondiale.Il viaggio riprende verso l'Alaska: e qui comincia la tragedia, perché il dirigibile «Italia» si ritrova al centro di una tempesta e va a schiantarsi sui ghiacci, spezzato in due. Un troncone con sei membri dell'equipaggio scompare nella notte polare e non se ne troverà più traccia.L'operazione di soccorso è una mobilitazione mondiale: grazie ai viveri e al materiale salvatosi dallo schianto Nobile e gli altri 8 membri dell'equipaggio allestiscono un accampamento di fortuna che prenderà il nome di «tenda rossa». Dopo oltre un mese un volo riesce a raggiungere la missione italiana: e qui prende il via il grande dilemma su Nobile, perché contrariamente alla prassi il comandante della missione viene tratto in salvo per primo. Lui si giustificherà dicendo che andò perché solo lui poteva dirigere dalla base le operazioni di salvataggio, altri lo accusarono di viltà. Solo in mese più tardi un rompighiccio russo riusci a raggiungere la tende rossa e a salvare l'equipaggio sopravvissuto.In Italia le polemiche infuriarono e Umberto Nobile si dimise dall'Aeronautica nel 1929. Continuò a difendere la propria condotta, e si ostinò nella ricerca degli uomini scomparsi e che non avevano trovato riparo nella «tenda rossa» partecipando a successive missioni di ricerca, come quella sovietica del 1931 a bordo del rompighiaccio Malyghin.Costruisce e progetta dirigibili per l'Unione Soviateica, poi si sposta negli Stati Uniti. L'Italia dei gerarchi ha dichiarato guerra al generale dei ghiacci. Nobile rientra in Italia alla caduta del fascimo, diventa deputato del Pci, partecipa all'Assemblea Costituente e ritorna all'insegnamento di Costruzioni Aeronautiche presso l'Università di Napoli fino al pensionamento nel 1960. Si spegne a Roma, il 30 luglio 1978, all'età di 93 anni.
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Comandante Umberto Nobile,
Comune di Lauro
18 gennaio 2010
A chi spetta il buono vacanza
pareri e chiarimenti
D) Lo può richiedere solo il capofamiglia, cioè il padre?
R) No, il concetto di capofamiglia è stato abolito da anni. Lo può richiedere, a nome della famiglia, qualsiasi componente maggiorenne.
D) Sono una lavoratrice precaria, sono un disoccupato, sono un pensionato: ho diritto?
R) Certamente, il diritto è indipendente dalla condizione lavorativa del richiedente.
D) Quale reddito lordo devo utilizzare?
R) Il "reddito lordo del nucleo familiare" va inteso come la somma dei redditi complessivi lordi IRPEF dichiarati per l'anno 2008 da tutti i componenti familiari (ad es. quelli indicati alla riga RN1 del modello UNICO 2009), o dei redditi risultanti dai CUD, in caso di mancata dichiarazione IRPEF.
D) Siamo nel 2010. Posso usare il reddito del 2009?
R) No. Il reddito che si può autocertificare è solo l’ultimo dichiarato, ed oggi è quello del 2008.
D) Posso usare l’ISEE?
R) No. E non è necessario presentare alcun documento fiscale.
D) Ma se la mia condizione lavorativa e/o reddituale è variata dal 2008, posso accedere lo stesso, magari con una dichiarazione?
R) Purtroppo no, in quanto Il reddito che si può autocertificare è solo l’ultimo dichiarato ed è quello del 2008.
D) Ma il nucleo familiare che dichiaro è la mia attuale situazione familiare, mentre i redditi sono del 2008?
R) come chiaramente indicato al punto n. 3 del modulo di richiesta Buoni Vacanze, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, il cittadino dichiara sotto la sua personale responsabilità “che il proprio nucleo famigliare si trova nella … condizione socio-economica (riferimento ultima dichiarazione dei redditi) prevista dalla tabella di cui all’art. 4 del D.P.C.M. 21/10/2008”; pertanto è da ritenersi imprescindibile la coincidenza della composizione del nucleo famigliare con la data dell’ultima dichiarazione dei redditi regolarmente presentata.
D) Cosa si intende per nucleo familiare? E’ necessario che sia composto da una coppia sposata con figli minorenni?
Contano anche i nonni conviventi?
Ed in caso di separazione o divorzio?
R) per "nucleo familiare" si intendono i soggetti componenti la famiglia anagrafica al momento della dichiarazione dei redditi, cioè quelli che compaiono sul certificato di stato di famiglia riferito all’anno 2008, indipendentemente dal legame di parentela e/o di matrimonio, e dall’età anagrafica. Ci sono alcune particolarissime eccezioni al certificato di stato di famiglia regolate
D) E’ quindi un nucleo familiare anche una persona che vive sola, giovane o pensionata, vedova o divorziata?
R) Certamente, se non è su uno stato di famiglia con altri. Quindi no a chi è temporaneamente domiciliato fuori dalla famiglia.
D) Sono residente all’estero, posso richiedere i Buoni Vacanze?
R) No , attualmente i Buoni sono riservati ai cittadini italiani, residenti in Italia.
Come richiederli
D) Invece della procedura su Internet posso rivolgermi ad altri uffici nella mia città?
R) No, la procedura per la prenotazione avviene esclusivamente sul sito http://www.buonivacanze.it/, ma si è inviato materiale informativo alle associazioni di assistenza sociale, dei pensionati, dei lavoratori, ai patronati, ed agli uffici comunali, invitandoli ad attivare forme di assistenza ai loro associati e cittadini. Niente e nessuno è autorizzato a svolgere attività di distribuzione dei Buoinassistenza dietro compenso.
D) Ma se finiscono i fondi statali ed io ho già versato in Banca la mia quota, cosa succede?
R) Quando uno completa la procedura di prenotazione, con il proprio numero, l’importo spettante viene vincolato per 10 giorni per dare modo di completare la richiesta andando in banca. In caso di momentanea indisponibilità dei fondi si viene messi in lista di attesa, ma non vengono accettati dalla Banca versamenti non coperti dal relativo contributo. Quindi l’invio dei Buoni è garantito.
Come posso utilizzare i Buoni Vacanza
D) Deve necessariamente andare in vacanza l’intera famiglia? E comunque deve esserci il padre?
R) No, infatti può fare domanda ed intestarsi i Buoni un componente maggiorenne della famiglia che deve presentarli al pagamento, accompagnato, o no, da tutti gli altri familiari.
D) Posso utilizzarli prima del 30 giugno per pagare una vacanza a luglio-agosto?
R) No, l’utilizzo dei buoni va inteso come fruizione del periodo di vacanza e scade il 30 giugno 2010.
D) Ma debbo prima prenotare dove andrò?
R) Non necessariamente, perché i buoni sono di taglio di 20€ e quindi utilizzabili separatamente, anche per diversi momenti di vacanza.
D) Ma se poi non li uso o ne avanza qualcuno?
R) Quelli non utilizzati possono essere rimborsati per la parte versata dal titolare, meno il 4% a rimborso delle spese organizzative e per un minimo di 20 euro.
D) Ma se non trovo strutture turistiche nel luogo dove vorrei?
R) Sulla Guida sono presenti più di un migliaio di strutture convenzionate e decine se ne aggiungono ogni giorno. Oltre alle strutture recettive, vi sono agenzie e cooperative che offrono a loro volta un ricco catalogo di opportunità di vacanza, portando l’offerta a migliaia di possibilità di scelta.
D) Per la scelta di dove spendere i Buoni debbo rivolgermi a voi?
R) No, BVI non fa intermediazione e prenotazioni. E’ impegno di BVI cercare di offrire la più ampia offerta di convenzioni, ma lascia al cittadino la libertà di ricercare, confrontare, prenotare alle condizioni e con le modalità che preferisce, direttamente alla struttura.
D) Le condizioni economiche indicate sulla Guida sono garantite?
R) La volontà di offrire la più ampia e diversificata offerta e quindi ampia libertà di scelta ai possessori di Buoni, approfittando delle opportunità offerte dai diversi fornitori di servizi turistici, non permette a Buoni Vacanze Italia di garantire direttamente le condizioni finali offerte, che vanno concordate direttamente con i fornitori di servizi turistici.
I Buoni Vacanze sono un mezzo di pagamento e quindi i rapporti contrattuali tra il titolare dei Buoni e l’operatore son quelli di un qualunque cliente.
D) Ma ai possessori di Buoni viene riservato un trattamento diverso dagli operatori?
R) Gli operatori si sono impegnati a riconoscere ai possessori di Buoni Vacanze condizioni di miglior favore, con uno sconto, indicato nella scheda, sui prezzi normalmente praticati nel periodo. Si raccomanda comunque di verificare anticipatamente e direttamente con la struttura il prezzo finale del servizio, che potrebbe subire variazioni per periodi o offerte particolari.
D) Lo sconto è riconosciuto dagli operatori solo sulla parte pagata con i Buoni Vacanze e non su eventuali residui?
R) Gli operatori si impegnano a riconoscere lo sconto a chi paga la propria vacanza con i Buoni. Certamente per sensibilità commerciale l’operatore applicherà lo sconto all’intera vacanza: naturalmente nell’ambito dei casi “normali”, cioè, anche in considerazione della tipologia di famiglie, nei casi in cui i Buoni rappresentano una percentuale alta se non totale dell’intero costo. Certamente nel caso assurdo di presentare un solo buono di 20 euro per avere lo sconto su una vacanza di una settimana, si tratterebbe di una evidente “furberia” che giustifica non riconoscere alcuno sconto! Comunque si consiglia sempre di chiarire anche questo aspetto con l’operatore e se del caso, per assicurarsi lo sconto totale, si possono acquistare buoni ulteriori al di fuori del contributo pubblico.
D) Lo può richiedere solo il capofamiglia, cioè il padre?
R) No, il concetto di capofamiglia è stato abolito da anni. Lo può richiedere, a nome della famiglia, qualsiasi componente maggiorenne.
D) Sono una lavoratrice precaria, sono un disoccupato, sono un pensionato: ho diritto?
R) Certamente, il diritto è indipendente dalla condizione lavorativa del richiedente.
D) Quale reddito lordo devo utilizzare?
R) Il "reddito lordo del nucleo familiare" va inteso come la somma dei redditi complessivi lordi IRPEF dichiarati per l'anno 2008 da tutti i componenti familiari (ad es. quelli indicati alla riga RN1 del modello UNICO 2009), o dei redditi risultanti dai CUD, in caso di mancata dichiarazione IRPEF.
D) Siamo nel 2010. Posso usare il reddito del 2009?
R) No. Il reddito che si può autocertificare è solo l’ultimo dichiarato, ed oggi è quello del 2008.
D) Posso usare l’ISEE?
R) No. E non è necessario presentare alcun documento fiscale.
D) Ma se la mia condizione lavorativa e/o reddituale è variata dal 2008, posso accedere lo stesso, magari con una dichiarazione?
R) Purtroppo no, in quanto Il reddito che si può autocertificare è solo l’ultimo dichiarato ed è quello del 2008.
D) Ma il nucleo familiare che dichiaro è la mia attuale situazione familiare, mentre i redditi sono del 2008?
R) come chiaramente indicato al punto n. 3 del modulo di richiesta Buoni Vacanze, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, il cittadino dichiara sotto la sua personale responsabilità “che il proprio nucleo famigliare si trova nella … condizione socio-economica (riferimento ultima dichiarazione dei redditi) prevista dalla tabella di cui all’art. 4 del D.P.C.M. 21/10/2008”; pertanto è da ritenersi imprescindibile la coincidenza della composizione del nucleo famigliare con la data dell’ultima dichiarazione dei redditi regolarmente presentata.
D) Cosa si intende per nucleo familiare? E’ necessario che sia composto da una coppia sposata con figli minorenni?
Contano anche i nonni conviventi?
Ed in caso di separazione o divorzio?
R) per "nucleo familiare" si intendono i soggetti componenti la famiglia anagrafica al momento della dichiarazione dei redditi, cioè quelli che compaiono sul certificato di stato di famiglia riferito all’anno 2008, indipendentemente dal legame di parentela e/o di matrimonio, e dall’età anagrafica. Ci sono alcune particolarissime eccezioni al certificato di stato di famiglia regolate
D) E’ quindi un nucleo familiare anche una persona che vive sola, giovane o pensionata, vedova o divorziata?
R) Certamente, se non è su uno stato di famiglia con altri. Quindi no a chi è temporaneamente domiciliato fuori dalla famiglia.
D) Sono residente all’estero, posso richiedere i Buoni Vacanze?
R) No , attualmente i Buoni sono riservati ai cittadini italiani, residenti in Italia.
Come richiederli
D) Invece della procedura su Internet posso rivolgermi ad altri uffici nella mia città?
R) No, la procedura per la prenotazione avviene esclusivamente sul sito http://www.buonivacanze.it/, ma si è inviato materiale informativo alle associazioni di assistenza sociale, dei pensionati, dei lavoratori, ai patronati, ed agli uffici comunali, invitandoli ad attivare forme di assistenza ai loro associati e cittadini. Niente e nessuno è autorizzato a svolgere attività di distribuzione dei Buoinassistenza dietro compenso.
D) Ma se finiscono i fondi statali ed io ho già versato in Banca la mia quota, cosa succede?
R) Quando uno completa la procedura di prenotazione, con il proprio numero, l’importo spettante viene vincolato per 10 giorni per dare modo di completare la richiesta andando in banca. In caso di momentanea indisponibilità dei fondi si viene messi in lista di attesa, ma non vengono accettati dalla Banca versamenti non coperti dal relativo contributo. Quindi l’invio dei Buoni è garantito.
Come posso utilizzare i Buoni Vacanza
D) Deve necessariamente andare in vacanza l’intera famiglia? E comunque deve esserci il padre?
R) No, infatti può fare domanda ed intestarsi i Buoni un componente maggiorenne della famiglia che deve presentarli al pagamento, accompagnato, o no, da tutti gli altri familiari.
D) Posso utilizzarli prima del 30 giugno per pagare una vacanza a luglio-agosto?
R) No, l’utilizzo dei buoni va inteso come fruizione del periodo di vacanza e scade il 30 giugno 2010.
D) Ma debbo prima prenotare dove andrò?
R) Non necessariamente, perché i buoni sono di taglio di 20€ e quindi utilizzabili separatamente, anche per diversi momenti di vacanza.
D) Ma se poi non li uso o ne avanza qualcuno?
R) Quelli non utilizzati possono essere rimborsati per la parte versata dal titolare, meno il 4% a rimborso delle spese organizzative e per un minimo di 20 euro.
D) Ma se non trovo strutture turistiche nel luogo dove vorrei?
R) Sulla Guida sono presenti più di un migliaio di strutture convenzionate e decine se ne aggiungono ogni giorno. Oltre alle strutture recettive, vi sono agenzie e cooperative che offrono a loro volta un ricco catalogo di opportunità di vacanza, portando l’offerta a migliaia di possibilità di scelta.
D) Per la scelta di dove spendere i Buoni debbo rivolgermi a voi?
R) No, BVI non fa intermediazione e prenotazioni. E’ impegno di BVI cercare di offrire la più ampia offerta di convenzioni, ma lascia al cittadino la libertà di ricercare, confrontare, prenotare alle condizioni e con le modalità che preferisce, direttamente alla struttura.
D) Le condizioni economiche indicate sulla Guida sono garantite?
R) La volontà di offrire la più ampia e diversificata offerta e quindi ampia libertà di scelta ai possessori di Buoni, approfittando delle opportunità offerte dai diversi fornitori di servizi turistici, non permette a Buoni Vacanze Italia di garantire direttamente le condizioni finali offerte, che vanno concordate direttamente con i fornitori di servizi turistici.
I Buoni Vacanze sono un mezzo di pagamento e quindi i rapporti contrattuali tra il titolare dei Buoni e l’operatore son quelli di un qualunque cliente.
D) Ma ai possessori di Buoni viene riservato un trattamento diverso dagli operatori?
R) Gli operatori si sono impegnati a riconoscere ai possessori di Buoni Vacanze condizioni di miglior favore, con uno sconto, indicato nella scheda, sui prezzi normalmente praticati nel periodo. Si raccomanda comunque di verificare anticipatamente e direttamente con la struttura il prezzo finale del servizio, che potrebbe subire variazioni per periodi o offerte particolari.
D) Lo sconto è riconosciuto dagli operatori solo sulla parte pagata con i Buoni Vacanze e non su eventuali residui?
R) Gli operatori si impegnano a riconoscere lo sconto a chi paga la propria vacanza con i Buoni. Certamente per sensibilità commerciale l’operatore applicherà lo sconto all’intera vacanza: naturalmente nell’ambito dei casi “normali”, cioè, anche in considerazione della tipologia di famiglie, nei casi in cui i Buoni rappresentano una percentuale alta se non totale dell’intero costo. Certamente nel caso assurdo di presentare un solo buono di 20 euro per avere lo sconto su una vacanza di una settimana, si tratterebbe di una evidente “furberia” che giustifica non riconoscere alcuno sconto! Comunque si consiglia sempre di chiarire anche questo aspetto con l’operatore e se del caso, per assicurarsi lo sconto totale, si possono acquistare buoni ulteriori al di fuori del contributo pubblico.
17 gennaio 2010
Curiosità:albergo lancia stagione dei saldi per alcune stanze
CORTINA D'AMPEZZO : il turismo in saldi
Un grande albergo di Cortina lancia la stagione dei 'saldi' per alcune stanze e nella cittadina dolomitica e' polemica. Fino ai primi di febbraio alcune stanze da 1500 euro a notte saranno scontate del 50%. Il tutto sarebbe dettato da una situazione di emergenza causata dalla disdetta di alcuni facoltosi clienti russi.Il sindaco critica l'iniziativa come 'marketing poco lungimirante'.' Cosi' si svilisce Cortina'.
Un grande albergo di Cortina lancia la stagione dei 'saldi' per alcune stanze e nella cittadina dolomitica e' polemica. Fino ai primi di febbraio alcune stanze da 1500 euro a notte saranno scontate del 50%. Il tutto sarebbe dettato da una situazione di emergenza causata dalla disdetta di alcuni facoltosi clienti russi.Il sindaco critica l'iniziativa come 'marketing poco lungimirante'.' Cosi' si svilisce Cortina'.
SOS HAITI
Come aiutare questo popolo
La raccolta fondi di “Agire” è già arrivata a 3,6 milioni.
Superati i 3,6 milioni di euro solo con le donazioni via Sms al numero 48541 da cellulari Tim e Vodafone e dai niumeri fissi di Telecom Italia. Ovviamente è presto per monitorare le donazioni via bonifico bancaria o via postale. A dare l'annuncio è Marco Bertotto, direttore del coordinamento Agire che raccoglie 11 ong italiane (ActionAid, AMREF, CESVI, CISP, COOPI, COSV, GVC, Intersos, Save the Children, Terre des Hommes e VIS). Le organizzazioni di AGIRE hanno quindi deciso il lancio di un appello congiunto di raccolta fondi per garantire i necessari soccorsi alle popolazioni colpite e sostenere le attività di emergenza delle ONG italiane. L’appello si inquadra all’interno di un coordinamento promosso con il Ministero degli Affari Esteri, per garantire una risposta coordinata del sistema-paese all’emergenza in corso nel rispetto dei diversi mandati ed ambiti di intervento.
Si può donare con estrema semplicità anche dal sito di Vita grazie alla nuova piattaforma VITA DONAZIONI. I fondi raccolti sono destinati sempre ad Agire.
Le informazioni raccolte dagli operatori delle ONG di AGIRE presenti sul terreno parlano di una situazione incredibilmente grave. Come conferma Marco Bertotto: «In questo momento stiamo facendo il punto della situazione In base a queste informazioni, che ci stanno arrivando in modo tempestivo da Haiti, valuteremo quali interventi di emergenza realizzare». I primi feedback raccontano di una Port-Au-Prince, la capitale, severamente colpita: le principali infrastrutture sono state danneggiate; sono stati interrotti i servizi di acqua, luce, telefono. I soccorritori faticano a raggiungere le zone più colpite, a causa delle macerie sulle strade e dell’interruzione di molte vie di comunicazione. Si stima che almeno 3 milioni di haitiani siano stati direttamente colpiti dal disastro.
LE ALTRE RACCOLTE FONDI:
Il Villaggio SOS di Santo e un Centro sociale SOS si trovano a soli 10 chilometri dall’epicentro del sisma. «Siamo tutti vivi e potremo continuare la nostra missione per aiutare i bambini e le famiglie di Haiti. «Fuori da qui, infatti, la situazione è drammatica. Ovunque, per le strade, ci sono morti e feriti. Le persone vagano disperate alla ricerca dei loro familiari dispersi e io stesso ho sentito urla e pianti sotto le macerie. È straziante», scrive Celigny Darius, direttore della associazione Villagi Sos ad Haiti.
Se vuoi aiutare i bambini e le famiglie di Haiti:
Con 25 euro possiamo purificare acqua sufficiente per una famiglia per un mese;
Con 50 euro acquistiamo 50 litri di latte;
Con 100 euro diamo da mangiare a 80 bambini;
Con 250 euro garantiamo un pasto al giorno a 5 bambini per un mese;
Con 500 euro assicuriamo un pasto al giorno per una famiglia con nove bambini per un mese.
La raccolta fondi di “Agire” è già arrivata a 3,6 milioni.
Superati i 3,6 milioni di euro solo con le donazioni via Sms al numero 48541 da cellulari Tim e Vodafone e dai niumeri fissi di Telecom Italia. Ovviamente è presto per monitorare le donazioni via bonifico bancaria o via postale. A dare l'annuncio è Marco Bertotto, direttore del coordinamento Agire che raccoglie 11 ong italiane (ActionAid, AMREF, CESVI, CISP, COOPI, COSV, GVC, Intersos, Save the Children, Terre des Hommes e VIS). Le organizzazioni di AGIRE hanno quindi deciso il lancio di un appello congiunto di raccolta fondi per garantire i necessari soccorsi alle popolazioni colpite e sostenere le attività di emergenza delle ONG italiane. L’appello si inquadra all’interno di un coordinamento promosso con il Ministero degli Affari Esteri, per garantire una risposta coordinata del sistema-paese all’emergenza in corso nel rispetto dei diversi mandati ed ambiti di intervento.
Si può donare con estrema semplicità anche dal sito di Vita grazie alla nuova piattaforma VITA DONAZIONI. I fondi raccolti sono destinati sempre ad Agire.
Le informazioni raccolte dagli operatori delle ONG di AGIRE presenti sul terreno parlano di una situazione incredibilmente grave. Come conferma Marco Bertotto: «In questo momento stiamo facendo il punto della situazione In base a queste informazioni, che ci stanno arrivando in modo tempestivo da Haiti, valuteremo quali interventi di emergenza realizzare». I primi feedback raccontano di una Port-Au-Prince, la capitale, severamente colpita: le principali infrastrutture sono state danneggiate; sono stati interrotti i servizi di acqua, luce, telefono. I soccorritori faticano a raggiungere le zone più colpite, a causa delle macerie sulle strade e dell’interruzione di molte vie di comunicazione. Si stima che almeno 3 milioni di haitiani siano stati direttamente colpiti dal disastro.
LE ALTRE RACCOLTE FONDI:
Il Villaggio SOS di Santo e un Centro sociale SOS si trovano a soli 10 chilometri dall’epicentro del sisma. «Siamo tutti vivi e potremo continuare la nostra missione per aiutare i bambini e le famiglie di Haiti. «Fuori da qui, infatti, la situazione è drammatica. Ovunque, per le strade, ci sono morti e feriti. Le persone vagano disperate alla ricerca dei loro familiari dispersi e io stesso ho sentito urla e pianti sotto le macerie. È straziante», scrive Celigny Darius, direttore della associazione Villagi Sos ad Haiti.
Se vuoi aiutare i bambini e le famiglie di Haiti:
Con 25 euro possiamo purificare acqua sufficiente per una famiglia per un mese;
Con 50 euro acquistiamo 50 litri di latte;
Con 100 euro diamo da mangiare a 80 bambini;
Con 250 euro garantiamo un pasto al giorno a 5 bambini per un mese;
Con 500 euro assicuriamo un pasto al giorno per una famiglia con nove bambini per un mese.
FONDAZIONE PAIDEIA
A seguito del terribile terremoto che ha recentemente colpito Haiti, la Fondazione PAIDEIA ha deciso di sostenere con un proprio contributo di € 10.000 le attività di soccorso dell’Associazione Madian Orizzonti onlus dei Padri Camilliani diTorino. L’Associazione ha diverse strutture ospedaliere e di accoglienza nelle città di Port au Prince e Jérèmie, nelle quali opera da diversi anni. PAIDEIA collabora da tempo con Madian Orizzonti e ne conosce direttamente le modalità d’intervento e l’efficienza nella gestione. Chi volesse contribuire alla raccolta fondi può effettuare una donazione in contanti presso la sede della Fondazione Paideia o effettuare un bonifico intestato a: Fondazione PAIDEIA onlusBanca Monte dei Paschi di SienaAgenzia sede di TorinoIBAN IT 75 H 01030 01000 000003039370Causale: Paideia per HaitiCBM Oggi, abbiamo davvero bisogno del tuo aiuto per fare la differenza sul campo ed essere accanto agli ultimi degli ultimi, ai più disperati del nostro pianeta.Il tuo contributo ci aiuterà a fornire:1. cibo, un tetto e soccorso di prima emergenza alle persone disabili coinvolte dal terremoto2. chirurgia e riabilitazione per i feriti e coloro che hanno riportato traumi durante il sisma3. supporto sul lungo periodo alle persone affette da disabilità per ricostruire la propria vita.Ogni minuto che passa è importante. Il tuo aiuto, oggi, può fare ladifferenza. Effettua subito una donazione e aiutaci a portare un barlume di luce nellavita di migliaia di disabili coinvolti in questa tragedia.CBM è presente ad Haiti dal 1976 e attualmente supporta 13 progetti di cui 3 nell’area colpita dal sisma:• International Child Care, un ospedale che fornisce servizi di tipomedico riabilitativo ai bambini e alle mamme• University Hospital, un ospedale oftalmico che offre training aimedici locali e servizi oculistici alle fasce povere della popolazione• Centre d’Ecuation Speciale, un centro medico per l’individuazionee la cura della disabilità mentale.
ACLI
ACLI
Le Associazioni cristiane dei lavoratori italiani esprimono il proprio cordoglio e sgomento per le migliaia di vittime del catastrofico terremoto che ha colpito Haiti, ed invitano i propri iscritti ad aderire con generosità alla raccolta straordinaria indetta dalla Conferenza episcopale italiana per il 24 gennaio. «La sciagura immane che ha colpito la popolazione di Haiti ci chiama in causa tutti come esseri umani» afferma il presidente delle Acli Andrea Olivero. «Un Paese già afflitto da una drammatica situazione di povertà e dimenticato fino ad oggi dalla Comunità internazionale chiama oggi tutto il mondo ad una gara eccezionale di solidarietà». «Il nostro essere cattolici - aggiunge Olivero - ci spinge a sentirci pienamente parte di un'umanità che non ha confini. Per questo invitiamo tutti ad aderire con grande generosità alla raccolta straordinaria di fondi indetta dalla nostra Chiesa per domenica 24 gennaio in tutte le parrocchie italiane».
ANPASANPAS
Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze, esprime la sua solidarietà alla popolazione di HAITI colpita dal terribile terremoto che ha devastato uno dei territori più poveri del mondo, con centinaia di migliaia di vittime e di sfollati.Come avvenuto in occasione di altre emergenze nazionali ed internazionali, i Volontari delle Pubbliche Assistenze e la Protezione Civile ANPAS confermano la disponibilità ad intervenire nelle operazioni di soccorso e a concordare tutte le iniziative con il Dipartimento Nazionale Protezione Civile e con il Governo di Haiti.Il Presidente di ANPAS Nazionale Fausto Casini ha parlato di «disastro dalle proporzioni immani che colpisce uno dei territori più fragili da un punto di vista economico, politico e sociale del nostro Pianeta. Il Movimento delle Pubbliche Assistenze, attraverso la Commissione Protezione Civile e la Commissione Internazionale, è disponibile anche questa volta a fare la propria parte collaborando con il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile che sta coordinando gli aiuti umanitari in partenza dall’Italia».ANPAS, attraverso la propria la propria rete nazionale di soci, volontari e cittadini, ha attivato una raccolta fondi per la popolazione e gli interventi di ricostruzione, per sostenere le organizzazioni che svolgono già da tempo interventi ad HAITI.BANCA ETICA Filiale di FirenzeIBAN: IT 52 X 05018 02800 000000556655intestato: ANPAS PER HAITIMISERICORDIEIl devastante terremoto che ha colpito Haiti vede ancora una volta il movimento delle Misericordie allertato e disponibile ad intervenire per portare aiuto alle popolazioni.Il Dipartimento nazionale della Protezione Civile sta inviando un Nucleo di valutazione nel Paese così duramente colpito.Nell'immediatezza dell'evento ed in attesa che il Governo italiano decida gli interventi di aiuto possibili, la struttura di protezione civile delle Misericordie italiane ha ricevuto decine di chiamate dalle associazioni delle varie regioni che dichiaravano la propria disponibilità ad una partenza immediata.Le Misericordie della Toscana hanno predisposto a Pisa l'attrezzatura completa di due PMA (Postazioni Mediche Avanzate) pronte alla partenza immediata con personale specializzato.Il Direttore dell'UGEM (Ufficio Gestione Emergenze di Massa) delle Misericordie ha confermato la disponibilità di uomini e mezzi al Dipartimento Nazionale.Le Misericordie Italiane hanno anche aperto una sottoscrizione in favore delle popolazioni colpite sulc/c 000005000036, MONTE DEI PASCHI DI SIENA SPA, Firenze Agenzia 6,IBAN: IT 03 Y 01030 02806 000005000036oppure sul CONTO CORRENTE POSTALE N° 000021468509, Firenze Agenzia 29, IBAN:IT 67 Q 07601 02800 000021468509entrambi intestati a "Confederazione Nazionale" con causale "PRO HAITI".
Aiutare i bambini
La Fondazione "aiutare i bambini" si è immediatamente attivata per cercare di contattare i referenti dei due progetti sostenuti in passato sull'isola: la scuola di Gonaives e quella di Hinche, che si trovano a nord e quindi abbastanza lontano dall'epicentro del sisma. "aiutare i bambini" ha deciso di sostenere 2 interventi urgenti: • i bambini feriti arrivati da Haiti e assistiti nell'asilo "Los amiguitos de Cristo" di Puerto Plata nella Repubblica Domenicana • l'ospedale pediatrico di Haiti gestito nella capitale dalla Fondazione Francesca Rava N.P.H. Italia
AGESCI
Un messaggio di solidarietà e di partecipazione è stato inviato da WOSM all’Associazione haitiana a nome di tutto il mondo scout, anche se le comunicazioni con l’Associazione locale sono molto difficili al momento.Un volontario del settore cooperazione degli Scout et Guides de France, si trova a Port-au-Prince per coordinare gli aiuti internazionali provenienti dagli scout di tutto il mondo.I contatti in corso ci permettono di avere indicazioni precise sui beni di prima necessità necessari alla popolazione. I 30.000 Scout haitiani sono un punto di contatto essenziale tra le ONG intervenute nella prima emergenza e la popolazione locale. Il loro intervento in occasione del ciclone del 2008 ha dimostrato la loro capacità di agire efficacemente nelle azioni di rimozione delle macerie, soccorso ai bambini abbandonati, gestione dei campi, etc.Come effettuare una donazione a favore dell’Associazione di Haiti.Il Bureau mondiale dello scautismo ha aperto un conto speciale che garantisce l’utilizzo delle donazioni effettuate. Gli aiuti alimentari, i medicinali e i materiali necessari saranno acquistati dagli scout haitiani per limitare i costi di trasporto e stoccaggio, La loro azione sarà così più rapida e sicura.Potete inviare la vostra donazione Bureau Mondial du Scoutisme - Solidarité HaïtiUBS - CP 2600 - 1211 Genève 2 – SuisseIBAN : CH980024024039633710TSWIFT : UBSWCHZH80A
Aiutare i bambini
La Fondazione "aiutare i bambini" si è immediatamente attivata per cercare di contattare i referenti dei due progetti sostenuti in passato sull'isola: la scuola di Gonaives e quella di Hinche, che si trovano a nord e quindi abbastanza lontano dall'epicentro del sisma. "aiutare i bambini" ha deciso di sostenere 2 interventi urgenti: • i bambini feriti arrivati da Haiti e assistiti nell'asilo "Los amiguitos de Cristo" di Puerto Plata nella Repubblica Domenicana • l'ospedale pediatrico di Haiti gestito nella capitale dalla Fondazione Francesca Rava N.P.H. Italia
AGESCI
Un messaggio di solidarietà e di partecipazione è stato inviato da WOSM all’Associazione haitiana a nome di tutto il mondo scout, anche se le comunicazioni con l’Associazione locale sono molto difficili al momento.Un volontario del settore cooperazione degli Scout et Guides de France, si trova a Port-au-Prince per coordinare gli aiuti internazionali provenienti dagli scout di tutto il mondo.I contatti in corso ci permettono di avere indicazioni precise sui beni di prima necessità necessari alla popolazione. I 30.000 Scout haitiani sono un punto di contatto essenziale tra le ONG intervenute nella prima emergenza e la popolazione locale. Il loro intervento in occasione del ciclone del 2008 ha dimostrato la loro capacità di agire efficacemente nelle azioni di rimozione delle macerie, soccorso ai bambini abbandonati, gestione dei campi, etc.Come effettuare una donazione a favore dell’Associazione di Haiti.Il Bureau mondiale dello scautismo ha aperto un conto speciale che garantisce l’utilizzo delle donazioni effettuate. Gli aiuti alimentari, i medicinali e i materiali necessari saranno acquistati dagli scout haitiani per limitare i costi di trasporto e stoccaggio, La loro azione sarà così più rapida e sicura.Potete inviare la vostra donazione Bureau Mondial du Scoutisme - Solidarité HaïtiUBS - CP 2600 - 1211 Genève 2 – SuisseIBAN : CH980024024039633710TSWIFT : UBSWCHZH80A
14 gennaio 2010
L’altra faccia di Rosarno
Leonardo Becchetti
Etica e solidarietà originano dal riconoscimento dei legami che uniscono le persone in virtù della loro comune natura. E il principio dell’amore del prossimo (il più vicino) è l’occhiale per correggere la nostra miopia. Spesso, anche per chi ha buona volontà, è più facile “adottare a distanza” che scambiare due parole con il condomino. Più facile che incontrare lo straniero che cammina nelle nostre stesse strade ma vive in città satellite e diventa invisibile ai nostri occhi perché lontano dal nostro ceto sociale e condizione di vita.
ROSARNO, LA TARANTELLA DELLA VITA
di Filippo Pugliese
Come sempre quando succede qualcosa di enorme i giornali e i notiziari dei giorni scorsi erano pieni di Calabria, di Rosarno e di immigrati. Tra qualche giorno tutti avranno di nuovo dimenticato, invece dovranno essere giorni buoni per riflettere, ragionare sui venti di razzismo che battono il Paese e sulla violenza che li accompagna.
Le favelas di Rio de Janeiro e di Salvador de Bahia, di Città del Messico, i cimiteri “abitati” del Cairo, gli slum di New York,la banlieu di Parigi, le topaie di Nuova Delhi, le palafitte nei canali di Bangkok e tanti altri inferni che il diavolo si è inventato nelle zone più miserabili del mondo sono stati fotografati in questi giorni a Rosarno. Le immagini passate nei servizi delle televisioni e sui giornali hanno rappresentato il degrado e la miseria vissuti da chi, non avendo più nulla nel proprio Paese, è venuto qui a cercare un purgatorio ed ha trovato invece l’inferno. Immagini dure che hanno fatto vedere quanto vicini a noi siano lo sfruttamento e l’emarginazione, quanto possa essere violenta e devastante la rabbia che esplode in chi è costretto a vivere in queste gole del diavolo.
Rosarno la Roquetta, Castel Volturno, San Nicola Varco nella Piana del Sele, Roma via Collatina, Palermo la Favorita, Genova le caverne, Bari quartiere Japigia, Firenze la baraccopoli, tante realtà miserabili esistenti da tempo,da vent’anni dal primo esodo di albanesi, e che i nostri occhi e il nostro pensiero non hanno mai voluto comprendere. Realtà dove sembra che Dio si sia scordato degli uomini e gli uomini si siano scordati di Dio.
Ma chi ha permesso il radicarsi di queste situazioni degradanti ? Chi in tanti anni ha chiuso gli occhi davanti al formarsi di vere e proprie baraccopoli alle periferie di grandi e piccoli centri? Chi doveva esercitare il controllo e non ha controllato? Chi doveva denunciare e invece ha avuto atteggiamenti omertosi? Chi ha tratto profitti dallo sfruttamento dei lavoratori immigrati? Chi ha alimentato rabbia, risentimento, contrapposizione?
I Comuni, le Regioni… lo Stato hanno lungamente trascurato queste realtà di continuo degrado, adottando pochi provvedimenti episodici e mai rivolti a soluzioni radicali e condivise. Il Ministro ha denunciato eccessiva tolleranza, il Presidente della Regione ha dichiarato l’assenza dello Stato. Le associazioni di volontariato hanno svolto meritoria assistenza. Il caporalato e le ‘ndrine hanno profittato. I partiti politici hanno guardato e valutato, ma da lontano. I sindacati hanno dimostrato capacità di denuncia e di “stare dentro” al problema dei lavoratori immigrati. La Chiesa ha predicato fratellanza, giustizia, accoglienza e integrazione.
Viene da lontano la rabbia di Rosarno e se è giusto chiedersi da dove viene, dove abbia covato la rivolta, occorre anche chiedersi chi ha sparso i semi dell’odio e dell’intolleranza, della contrapposizione e del razzismo. Si perché ormai è bene dirselo, di razzismo si tratta anche se non lo si vuole ammettere e si continua a girargli intorno.
Favorite dalla cultura politica dominante che invoca tolleranza zero nei confronti degli immigrati, che giustifica i respingimenti e vuole chiudere le frontiere, che autorizza le ronde e non vuole un paese multietnico,ormai in Italia si rivelano sempre più chiare forme di vero e proprio razzismo manifestantesi in frequenti episodi di violenza contro lavoratori stranieri. E’ del 2006 il Rapporto Onu che denuncia in Italia il rischio di xenofobia. E’nella storia del nostro Paese anche il razzismo: basta ricordare le odiose leggi razziali contro gli ebrei o vedere il film Il Leone del Deserto sui massacri degli italiani in Libia.
Parliamoci chiaro! Di fronte ai venti di nuovo razzismo, ben più preoccupanti della rivolta di Rosarno, molti hanno girato la testa dall’altra parte mentre la questione meritava di essere affrontata con una tensione continua sul rispetto dei diritti umani e con l’allerta sugli episodi di discriminazione e di sfruttamento degli immigrati. Molti hanno ritenuto che parlare di razzismo e di diritti umani non fosse importante in presenza di veri problemi quali il lavoro, la disoccupazione, la crisi finanziaria e la crisi di governo.
Esattamente un anno fa, di fronte agli episodi ricorrenti di intolleranza e di violenza nei confronti degli immigrati stranieri, le Acli di Potenza organizzarono un convegno nazionale dal titolo “1948 il sogno dei diritti umani, 2008 un vento di velato razzismo” con la significativa presenza di Mario Marazziti della Comunità di Sant’Egidio. In quella occasione un‘autorevole personalità della comunità ecclesiale, invitata a tenere una relazione, disse che ben altri e non il razzismo erano i problemi sui quali riflettere; i partiti, la Regione, la Rai regionale, ancorché invitati,furono assenti; solo i sindacati e il Comune dettero un significativo contributo di idee. Meno di un anno fa l’appassionato appello di Tonino Pepe segretario regionale della Cgil, pubblicato sul Quotidiano, contro lo sfruttamento dei lavoratori immigrati, cadde nel vuoto più assoluto. Ma allora di che parliamo? Di cosa ci meravigliamo se si ritiene che intolleranza diritti umani razzismo siano problemi seri ma non tanto da doverne parlare apertamente e con coraggio? Salvo poi a meravigliarsi della rivolta di Rosarno o a rincorrere la notizia sull’immigrato, come ha fatto il Tgr Basilicata quando nell’edizione delle ore 0,15 di venerdì 8 gennaio ha informato che a Scanzano un tunisino (ne basta uno!) senza permesso di soggiorno era stato fermato, arrestato e rimpatriato. Che grande notizia !
Ci risiamo, a Rosarno come a Castel Volturno, a San Nicola Varco come a Palazzo San Gervaso;con gli africani come con i rumeni e gli albanesi. Non si può dire che la rivolta sia esplosa improvvisa. Sono situazioni diffuse e ormai consolidate in molte aree del Paese, al Nord come al Sud. E la storia continuerà ad essere la stessa se non affermiamo con forza un pensiero egalitario e non organizziamo la capacità di indignarsi di fronte allo sfruttamento, all’intolleranza e al razzismo. Non basta la solidarietà che si traduce nella sola assistenza; occorre che essa si accompagni alla denuncia puntuale e coraggiosa delle condizioni di sfruttamento e degli sfruttatori. E’ necessario che i partiti siano nel campo,dentro alla questione; che le istituzioni abbiano fondi sufficienti per i servizi sociali e sanitari; che sia forte il dibattito culturale nell’affermare dignità al bianco come al nero, all’albanese come al rumeno, al musulmano come al cristiano; che ciascuno faccia la sua parte improntando i propri comportamenti al rispetto della diversità. Solo allora le regole potranno essere efficaci strumenti di integrazione e inclusione sociale. Diversamente, oggi come ieri, agli ultimi della terra non resterà che continuare la ‘Tarantella della Vita’ cantata da Ambrogio Sparagna “Quando sbatti con la testa contro il muro della vita e vuoi lasciare,andare via, allora ti butti in mezzo a tanta gente al ritmo della tarantella”.
Sfruttati, affamati,emarginati,schiavizzati, abbruttiti,umiliati, picchiati,gambizzati e ora…cacciati. “Cosa volete ancora da noi? Qui abbiamo trovato l’inferno, lasciateci questa vita maledetta, non per noi ma per le nostre famiglie” sono le parole di un immigrato africano intervistato da un giornalista. Vengono alla mente le parole di Primo Levi in Se Questo è un Uomo “…quando si pensa che uno straniero è un nemico si pongono le premesse di una catena al cui termine c’è il Lager”. Cacciati da chi li aveva accolti per farli lavorare, sedici ore al giorno sottopagati e sottoposti al caporalato.
Se sono stati cacciati vuol dire che la gente del posto non ha più bisogno? Vuol dire,allora, che non sono indispensabili? Proprio questo è il punto: gli africani, i neri non sono più indispensabili a Rosarno perché altri, rumeni e albanesi e polacchi e ucraini, verranno al loro posto a spezzarsi la schiena a raccogliere pomodori,arance e mandarini e a piegar la testa davanti ai capibastone delle ‘ndrine. C’è da chiedere: chi regola questi flussi?
Altri verranno perchè i rosarnesi,come il resto degli italiani,non si piegheranno a quei lavori e a quei costi. Molti ancora non lo vogliono riconoscere, ma un giorno capiranno quanto siano importanti gli immigrati lavoratori stranieri per l’economia del paese, quanto sia giusto che essi vengano rispettati come lavoratori. Quel giorno probabilmente sarà nel mese di marzo 2010, perché le Acli, l’Arci, i Migrantes, i radicali, Cgil, Cisl, Uil, Ugl hanno deciso di realizzare allora una giornata senza immigrati: dai braccianti alle badanti, alle colf, agli operai, agli impiegati, dai regolari agli irregolari, in mezzo a tanta gente per uscire dalla tarantella e alzare la testa.
Le favelas di Rio de Janeiro e di Salvador de Bahia, di Città del Messico, i cimiteri “abitati” del Cairo, gli slum di New York,la banlieu di Parigi, le topaie di Nuova Delhi, le palafitte nei canali di Bangkok e tanti altri inferni che il diavolo si è inventato nelle zone più miserabili del mondo sono stati fotografati in questi giorni a Rosarno. Le immagini passate nei servizi delle televisioni e sui giornali hanno rappresentato il degrado e la miseria vissuti da chi, non avendo più nulla nel proprio Paese, è venuto qui a cercare un purgatorio ed ha trovato invece l’inferno. Immagini dure che hanno fatto vedere quanto vicini a noi siano lo sfruttamento e l’emarginazione, quanto possa essere violenta e devastante la rabbia che esplode in chi è costretto a vivere in queste gole del diavolo.
Rosarno la Roquetta, Castel Volturno, San Nicola Varco nella Piana del Sele, Roma via Collatina, Palermo la Favorita, Genova le caverne, Bari quartiere Japigia, Firenze la baraccopoli, tante realtà miserabili esistenti da tempo,da vent’anni dal primo esodo di albanesi, e che i nostri occhi e il nostro pensiero non hanno mai voluto comprendere. Realtà dove sembra che Dio si sia scordato degli uomini e gli uomini si siano scordati di Dio.
Ma chi ha permesso il radicarsi di queste situazioni degradanti ? Chi in tanti anni ha chiuso gli occhi davanti al formarsi di vere e proprie baraccopoli alle periferie di grandi e piccoli centri? Chi doveva esercitare il controllo e non ha controllato? Chi doveva denunciare e invece ha avuto atteggiamenti omertosi? Chi ha tratto profitti dallo sfruttamento dei lavoratori immigrati? Chi ha alimentato rabbia, risentimento, contrapposizione?
I Comuni, le Regioni… lo Stato hanno lungamente trascurato queste realtà di continuo degrado, adottando pochi provvedimenti episodici e mai rivolti a soluzioni radicali e condivise. Il Ministro ha denunciato eccessiva tolleranza, il Presidente della Regione ha dichiarato l’assenza dello Stato. Le associazioni di volontariato hanno svolto meritoria assistenza. Il caporalato e le ‘ndrine hanno profittato. I partiti politici hanno guardato e valutato, ma da lontano. I sindacati hanno dimostrato capacità di denuncia e di “stare dentro” al problema dei lavoratori immigrati. La Chiesa ha predicato fratellanza, giustizia, accoglienza e integrazione.
Viene da lontano la rabbia di Rosarno e se è giusto chiedersi da dove viene, dove abbia covato la rivolta, occorre anche chiedersi chi ha sparso i semi dell’odio e dell’intolleranza, della contrapposizione e del razzismo. Si perché ormai è bene dirselo, di razzismo si tratta anche se non lo si vuole ammettere e si continua a girargli intorno.
Favorite dalla cultura politica dominante che invoca tolleranza zero nei confronti degli immigrati, che giustifica i respingimenti e vuole chiudere le frontiere, che autorizza le ronde e non vuole un paese multietnico,ormai in Italia si rivelano sempre più chiare forme di vero e proprio razzismo manifestantesi in frequenti episodi di violenza contro lavoratori stranieri. E’ del 2006 il Rapporto Onu che denuncia in Italia il rischio di xenofobia. E’nella storia del nostro Paese anche il razzismo: basta ricordare le odiose leggi razziali contro gli ebrei o vedere il film Il Leone del Deserto sui massacri degli italiani in Libia.
Parliamoci chiaro! Di fronte ai venti di nuovo razzismo, ben più preoccupanti della rivolta di Rosarno, molti hanno girato la testa dall’altra parte mentre la questione meritava di essere affrontata con una tensione continua sul rispetto dei diritti umani e con l’allerta sugli episodi di discriminazione e di sfruttamento degli immigrati. Molti hanno ritenuto che parlare di razzismo e di diritti umani non fosse importante in presenza di veri problemi quali il lavoro, la disoccupazione, la crisi finanziaria e la crisi di governo.
Esattamente un anno fa, di fronte agli episodi ricorrenti di intolleranza e di violenza nei confronti degli immigrati stranieri, le Acli di Potenza organizzarono un convegno nazionale dal titolo “1948 il sogno dei diritti umani, 2008 un vento di velato razzismo” con la significativa presenza di Mario Marazziti della Comunità di Sant’Egidio. In quella occasione un‘autorevole personalità della comunità ecclesiale, invitata a tenere una relazione, disse che ben altri e non il razzismo erano i problemi sui quali riflettere; i partiti, la Regione, la Rai regionale, ancorché invitati,furono assenti; solo i sindacati e il Comune dettero un significativo contributo di idee. Meno di un anno fa l’appassionato appello di Tonino Pepe segretario regionale della Cgil, pubblicato sul Quotidiano, contro lo sfruttamento dei lavoratori immigrati, cadde nel vuoto più assoluto. Ma allora di che parliamo? Di cosa ci meravigliamo se si ritiene che intolleranza diritti umani razzismo siano problemi seri ma non tanto da doverne parlare apertamente e con coraggio? Salvo poi a meravigliarsi della rivolta di Rosarno o a rincorrere la notizia sull’immigrato, come ha fatto il Tgr Basilicata quando nell’edizione delle ore 0,15 di venerdì 8 gennaio ha informato che a Scanzano un tunisino (ne basta uno!) senza permesso di soggiorno era stato fermato, arrestato e rimpatriato. Che grande notizia !
Ci risiamo, a Rosarno come a Castel Volturno, a San Nicola Varco come a Palazzo San Gervaso;con gli africani come con i rumeni e gli albanesi. Non si può dire che la rivolta sia esplosa improvvisa. Sono situazioni diffuse e ormai consolidate in molte aree del Paese, al Nord come al Sud. E la storia continuerà ad essere la stessa se non affermiamo con forza un pensiero egalitario e non organizziamo la capacità di indignarsi di fronte allo sfruttamento, all’intolleranza e al razzismo. Non basta la solidarietà che si traduce nella sola assistenza; occorre che essa si accompagni alla denuncia puntuale e coraggiosa delle condizioni di sfruttamento e degli sfruttatori. E’ necessario che i partiti siano nel campo,dentro alla questione; che le istituzioni abbiano fondi sufficienti per i servizi sociali e sanitari; che sia forte il dibattito culturale nell’affermare dignità al bianco come al nero, all’albanese come al rumeno, al musulmano come al cristiano; che ciascuno faccia la sua parte improntando i propri comportamenti al rispetto della diversità. Solo allora le regole potranno essere efficaci strumenti di integrazione e inclusione sociale. Diversamente, oggi come ieri, agli ultimi della terra non resterà che continuare la ‘Tarantella della Vita’ cantata da Ambrogio Sparagna “Quando sbatti con la testa contro il muro della vita e vuoi lasciare,andare via, allora ti butti in mezzo a tanta gente al ritmo della tarantella”.
Sfruttati, affamati,emarginati,schiavizzati, abbruttiti,umiliati, picchiati,gambizzati e ora…cacciati. “Cosa volete ancora da noi? Qui abbiamo trovato l’inferno, lasciateci questa vita maledetta, non per noi ma per le nostre famiglie” sono le parole di un immigrato africano intervistato da un giornalista. Vengono alla mente le parole di Primo Levi in Se Questo è un Uomo “…quando si pensa che uno straniero è un nemico si pongono le premesse di una catena al cui termine c’è il Lager”. Cacciati da chi li aveva accolti per farli lavorare, sedici ore al giorno sottopagati e sottoposti al caporalato.
Se sono stati cacciati vuol dire che la gente del posto non ha più bisogno? Vuol dire,allora, che non sono indispensabili? Proprio questo è il punto: gli africani, i neri non sono più indispensabili a Rosarno perché altri, rumeni e albanesi e polacchi e ucraini, verranno al loro posto a spezzarsi la schiena a raccogliere pomodori,arance e mandarini e a piegar la testa davanti ai capibastone delle ‘ndrine. C’è da chiedere: chi regola questi flussi?
Altri verranno perchè i rosarnesi,come il resto degli italiani,non si piegheranno a quei lavori e a quei costi. Molti ancora non lo vogliono riconoscere, ma un giorno capiranno quanto siano importanti gli immigrati lavoratori stranieri per l’economia del paese, quanto sia giusto che essi vengano rispettati come lavoratori. Quel giorno probabilmente sarà nel mese di marzo 2010, perché le Acli, l’Arci, i Migrantes, i radicali, Cgil, Cisl, Uil, Ugl hanno deciso di realizzare allora una giornata senza immigrati: dai braccianti alle badanti, alle colf, agli operai, agli impiegati, dai regolari agli irregolari, in mezzo a tanta gente per uscire dalla tarantella e alzare la testa.
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12 gennaio 2010
MANUALE OPERATIVO BUONI VACANZE ITALIA
Che cosa sono i Buoni Vacanze
I “buoni vacanze” sono emessi dalla Associazione “Buoni Vacanze Italia”, a fronte del contributo statale ai sensi dell’art. 10 della legge 29 marzo 2001 n. 135, regolato dal DPCM 21 ottobre 2008. L'agevolazione statale avviene attraverso l'applicazione di uno sconto percentuale (dal 20 al 45%, secondo le fasce di reddito) sull'importo dei buoni richiesti fino ad un massimo legato al numero dei componenti la famiglia.
I cittadini possono acquistare dei Buoni per un importo a scelta, con lo sconto rappresentato dal contributo statale (vedi tabella successiva) in un blocchetto composto da vari Buoni (del valore singolo di 20 o 5 euro) spendibili:
· dove uno vuole (purché nelle strutture convenzionate che aderiscono al sistema,
presenti nella Guida on line di www.buonivacanze.it),
· come uno vuole (in un’unica vacanza o in più momenti)
· e nei periodi che si desidera scegliere fino alla scadenza indicata sul Buono.
Ad esempio una famiglia di 4 persone con reddito inferiore ai 25.000 euro, può richiedere un libretto di buoni per un valore totale fino a 1230 euro, pagandoli solo 676,50 (55%).
Li può spendere singolarmente anche in diversi periodi presso le diverse strutture convenzionate, che a loro volta applicano un ulteriore sconto su prezzi normalmente praticati nel periodo.
Il Buono non dà diritto a ricevere somme di denaro né ad ottenere prestazioni o beni differenti da quelli previsti. Non potrà essere utilizzato da persone diverse dal titolare ad eccezione degli eventuali componenti del nucleo familiare che lo accompagnino.
Chi può richiedere i Buoni Vacanze
Hanno diritto ad ottenere il contributo statale i cittadini italiani maggiorenni, regolarmente residenti in Italia, come nucleo familiare composto da una o più persone.
I “buoni vacanze” sono emessi dalla Associazione “Buoni Vacanze Italia”, a fronte del contributo statale ai sensi dell’art. 10 della legge 29 marzo 2001 n. 135, regolato dal DPCM 21 ottobre 2008. L'agevolazione statale avviene attraverso l'applicazione di uno sconto percentuale (dal 20 al 45%, secondo le fasce di reddito) sull'importo dei buoni richiesti fino ad un massimo legato al numero dei componenti la famiglia.
I cittadini possono acquistare dei Buoni per un importo a scelta, con lo sconto rappresentato dal contributo statale (vedi tabella successiva) in un blocchetto composto da vari Buoni (del valore singolo di 20 o 5 euro) spendibili:
· dove uno vuole (purché nelle strutture convenzionate che aderiscono al sistema,
presenti nella Guida on line di www.buonivacanze.it),
· come uno vuole (in un’unica vacanza o in più momenti)
· e nei periodi che si desidera scegliere fino alla scadenza indicata sul Buono.
Ad esempio una famiglia di 4 persone con reddito inferiore ai 25.000 euro, può richiedere un libretto di buoni per un valore totale fino a 1230 euro, pagandoli solo 676,50 (55%).
Li può spendere singolarmente anche in diversi periodi presso le diverse strutture convenzionate, che a loro volta applicano un ulteriore sconto su prezzi normalmente praticati nel periodo.
Il Buono non dà diritto a ricevere somme di denaro né ad ottenere prestazioni o beni differenti da quelli previsti. Non potrà essere utilizzato da persone diverse dal titolare ad eccezione degli eventuali componenti del nucleo familiare che lo accompagnino.
Chi può richiedere i Buoni Vacanze
Hanno diritto ad ottenere il contributo statale i cittadini italiani maggiorenni, regolarmente residenti in Italia, come nucleo familiare composto da una o più persone.
Il valore dei Buoni Vacanze richiedibili non ha limite. Rimane invariato lo sconto applicato secondo le percentuali spettanti, indicato nella colonna D. Si possono anche richiedere importi inferiori a quelli massimi, ma verrà naturalmente ricalcolato il contributo/sconto in percentuale.
Il modulo di prenotazione sul sito permette l’esatto calcolo degli importi, evitando errori.
Il "reddito lordo del nucleo familiare" va inteso come il semplice cumulo dei redditi IRPEF dichiarati per l'anno 2008 da tutti i componenti familiari, o dei redditi risultanti dai CUD in caso di mancata dichiarazione IRPEF.
Per "nucleo familiare" si intendono i soggetti componenti la famiglia anagrafica (certificato di stato di famiglia), salvo quanto stabilito dall'art. 1 del DPCM 4 aprile 2001, n.242.
I Buoni vengono assegnati fino ad esaurimento dei fondi disponibili, sulla base del criterio di priorità cronologica di inoltro della richiesta stessa, contestuale al versamento dell’importo residuo a carico del richiedente, presso la Banca.
Il contributo può essere erogato una sola volta per nucleo familiare per l’anno 2010.
Quando scadono
I Buoni Vacanze di questa prima emissione (si parte il 20 Gennaio) dovranno essere utilizzati entro la data indicata sul Buono stesso che al momento è fissata al 30 Giugno 2010.
Come sono fatti i Buoni Vacanze
I Buoni Vacanze sono stampati su carta antifalsificazione e recano logo Buoni Vacanze Italia e della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Sono in un blocchetto che contiene diversi Buoni di taglio da €20,00
Il modulo di prenotazione sul sito permette l’esatto calcolo degli importi, evitando errori.
Il "reddito lordo del nucleo familiare" va inteso come il semplice cumulo dei redditi IRPEF dichiarati per l'anno 2008 da tutti i componenti familiari, o dei redditi risultanti dai CUD in caso di mancata dichiarazione IRPEF.
Per "nucleo familiare" si intendono i soggetti componenti la famiglia anagrafica (certificato di stato di famiglia), salvo quanto stabilito dall'art. 1 del DPCM 4 aprile 2001, n.242.
I Buoni vengono assegnati fino ad esaurimento dei fondi disponibili, sulla base del criterio di priorità cronologica di inoltro della richiesta stessa, contestuale al versamento dell’importo residuo a carico del richiedente, presso la Banca.
Il contributo può essere erogato una sola volta per nucleo familiare per l’anno 2010.
Quando scadono
I Buoni Vacanze di questa prima emissione (si parte il 20 Gennaio) dovranno essere utilizzati entro la data indicata sul Buono stesso che al momento è fissata al 30 Giugno 2010.
Come sono fatti i Buoni Vacanze
I Buoni Vacanze sono stampati su carta antifalsificazione e recano logo Buoni Vacanze Italia e della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Sono in un blocchetto che contiene diversi Buoni di taglio da €20,00
e € 5,00. Pertanto gli importi richiedibili devono essere divisibili per cinque euro.
Dove utilizzare i Buoni Vacanze
Il Buono sarà spendibile in tutte le strutture turistiche che aderiscono al sistema, consultabili nel catalogo “Guida ai servizi turistici convenzionati” del sito www.buonivacanze.it. Attualmente oltre mille strutture turistiche ed operatori aderiscono alla Guida.
Il criterio di consultazione permette di effettuare la ricerca in base a vari criteri: per nome, geografici (città, regione e/o provincia), per tipologia (alberghi, villaggi, camping, agriturismo, ristoranti, dimore storiche, B&B, ostelli, case per ferie, villaggi turistici, terme. agenzie, parchi) oppure per ubicazione (città, mare, montagna, lago, collina, campagna).
Il Buono non potrà essere utilizzato all’interno del proprio Comune di residenza né al di fuori dello Stato italiano.
Come si richiedono i Buoni Vacanze
La richiesta avviene attraverso una procedura on line collegandosi al sito www.buonivacanze.it cliccando sul menu “richiesta buoni vacanze”.
Appare una maschera dove si inseriscono i dati relativi al numero dei componenti del nucleo familiare e al reddito, si inserisce la spesa turistica richiesta oppure si conferma il massimo del finanziamento ottenibile, si clicca sul tasto “calcola” e si ottiene l’importo del contributo statale, e l’importo a carico del richiedente da versare in banca per ottenere i Buoni dell’importo totale richiesto.
Quindi si clicca sul tasto “prenota” e si procede con l’inserimento dei dati anagrafici
Dati anagrafici da inserire:
· Nome / Cognome
· Luogo e data di nascita
· Luogo e indirizzo di residenza
· Codice fiscale
· Luogo di consegna dei Buoni
· Telefono cellulare e mail (OBBLIGATORIA) sulla quale si potrà ricevere copia del modulo.
A prenotazione conclusa si stampa il modulo dove compare un numero di prenotazione. Se si è indicato il numero di cellulare si riceve un sms di conferma dell’avvenuta prenotazione. All’indirizzo mail segnalato si riceve un’altra copia del modulo di richiesta con il numero di prenotazione.
Tale modulo, oltre a riportare i dati anagrafici, rappresenta una autocertificazione in cui il rappresentante del nucleo familiare richiedente, apponendo la propria firma, dichiara sotto la propria responsabilità, anche penale, ai sensi dell’art. 76 del DPR 445/00:
· di essere cittadino italiano
· di essere residente in Italia
· di avere la sussistenza dei requisiti previsti in termini di reddito e di numerosità familiare
· che questa è l’unica domanda di contributo presentata dal proprio nucleo familiare.
Il modulo di autocertificazione può essere presentato a partire da giorno successivo alla richiesta on line, entro e non oltre 10 giorni, pena la decadenza della prenotazione, presso qualunque sportello del Gruppo Banca Intesa Sanpaolo (si veda elenco a seguire), dove pagare l’importo a carico del richiedente.
La persona richiedente, con il modulo di prenotazione firmato ed un documento di riconoscimento, effettua presso lo sportello bancario il pagamento della differenza a suo carico.
Di seguito l'elenco delle Banche del Gruppo Banca Intesa Sanpaolo, presso i cui sportelli si possono presentare i moduli per le richieste dei Buoni Vacanze prenotati, motore di ricerca delle filiali sui rispettivi siti:
Intesa Sanpaolo S.p.A.
Banco di Napoli S.p.A.
Cassa dei Risparmi di Forlì e della Romagna S.p.A.
Banca dell’Adriatico S.p.A.
Cassa di Risparmio del Veneto S.p.A.
Cassa di Risparmio di Venezia S.p.A.
Cassa di Risparmio in Bologna S.p.A.
Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia S.p.A.
Banca di Trento e Bolzano S.p.A.
Banca di Credito Sardo S.p.A.
Banca CR Firenze S.p.A.
Cassa di Risparmio della Spezia S.p.A.
Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia S.p.A.
Cassa di Risparmio di Civitavecchia S.p.A.
Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno S.p.A.
Cassa di Risparmio di Città di Castello S.p.A.
Cassa di Risparmio di Foligno S.p.A.
Cassa di Risparmio di Rieti S.p.A.
Aggiornato al 11 gennaio 2010
Cassa di Risparmio di Spoleto S.p.A.
Cassa di Risparmio di Terni e Narni S.p.A.
Cassa di Risparmio Provincia di Viterbo S.p.A.
Il richiedente riceve direttamente il Buono, all’indirizzo indicato a mezzo Raccomandata1 di POSTE ITALIANE nei tempi strettamente necessari alla stampa ed invio (minimo 20 giorni dal pagamento) e lo utilizza nella struttura convenzionata che sceglie consultando il catalogo on line.
Lista d’attesa in caso di esaurimento fondi
Lo stanziamento attuale è di 5 milioni di euro, da distribuire in ordine cronologico di prenotazioni, confermate dal versamento in banca. Pertanto al raggiungimento di prenotazioni per detto importo, il sistema continua ad accettare prenotazioni mettendole in stato “lista di attesa”, avvertendo il richiedente di attendere conferma della disponibilità di nuovi fondi per andare in Banca. Al momento della disponibilità viene comunicato attraverso una mail o sms, l’avviso di andare in banca. Al totale esaurimento dei fondi, il sistema non accetterà più prenotazioni.
Utilizzo dei Buoni Vacanze
Il titolare dei Buoni può quindi, se non lo ha già verificato prima, procedere alla scelta e prenotazione della vacanza che avviene direttamente tra il titolare e l’operatore prescelto.
La volontà di offrire la più ampia e diversificata offerta e quindi ampia libertà di scelta ai possessori di Buoni, approfittando delle diverse opportunità offerte dagli operatori, non permette a Buoni Vacanze Italia di gestire direttamente le fasi di prenotazione della vacanza, e garantire nei diversi periodi le condizioni finali offerte, che vanno concordate direttamente con i fornitori di servizi turistici.
Il titolare ha diritto ai servizi turistici prenotati dietro presentazione e consegna dei relativi Buoni Vacanze all’operatore turistico convenzionato, dando prova della propria identità, a queste condizioni:
· Il Buono Vacanze non potrà essere utilizzato all’interno del Comune di residenza
Dove utilizzare i Buoni Vacanze
Il Buono sarà spendibile in tutte le strutture turistiche che aderiscono al sistema, consultabili nel catalogo “Guida ai servizi turistici convenzionati” del sito www.buonivacanze.it. Attualmente oltre mille strutture turistiche ed operatori aderiscono alla Guida.
Il criterio di consultazione permette di effettuare la ricerca in base a vari criteri: per nome, geografici (città, regione e/o provincia), per tipologia (alberghi, villaggi, camping, agriturismo, ristoranti, dimore storiche, B&B, ostelli, case per ferie, villaggi turistici, terme. agenzie, parchi) oppure per ubicazione (città, mare, montagna, lago, collina, campagna).
Il Buono non potrà essere utilizzato all’interno del proprio Comune di residenza né al di fuori dello Stato italiano.
Come si richiedono i Buoni Vacanze
La richiesta avviene attraverso una procedura on line collegandosi al sito www.buonivacanze.it cliccando sul menu “richiesta buoni vacanze”.
Appare una maschera dove si inseriscono i dati relativi al numero dei componenti del nucleo familiare e al reddito, si inserisce la spesa turistica richiesta oppure si conferma il massimo del finanziamento ottenibile, si clicca sul tasto “calcola” e si ottiene l’importo del contributo statale, e l’importo a carico del richiedente da versare in banca per ottenere i Buoni dell’importo totale richiesto.
Quindi si clicca sul tasto “prenota” e si procede con l’inserimento dei dati anagrafici
Dati anagrafici da inserire:
· Nome / Cognome
· Luogo e data di nascita
· Luogo e indirizzo di residenza
· Codice fiscale
· Luogo di consegna dei Buoni
· Telefono cellulare e mail (OBBLIGATORIA) sulla quale si potrà ricevere copia del modulo.
A prenotazione conclusa si stampa il modulo dove compare un numero di prenotazione. Se si è indicato il numero di cellulare si riceve un sms di conferma dell’avvenuta prenotazione. All’indirizzo mail segnalato si riceve un’altra copia del modulo di richiesta con il numero di prenotazione.
Tale modulo, oltre a riportare i dati anagrafici, rappresenta una autocertificazione in cui il rappresentante del nucleo familiare richiedente, apponendo la propria firma, dichiara sotto la propria responsabilità, anche penale, ai sensi dell’art. 76 del DPR 445/00:
· di essere cittadino italiano
· di essere residente in Italia
· di avere la sussistenza dei requisiti previsti in termini di reddito e di numerosità familiare
· che questa è l’unica domanda di contributo presentata dal proprio nucleo familiare.
Il modulo di autocertificazione può essere presentato a partire da giorno successivo alla richiesta on line, entro e non oltre 10 giorni, pena la decadenza della prenotazione, presso qualunque sportello del Gruppo Banca Intesa Sanpaolo (si veda elenco a seguire), dove pagare l’importo a carico del richiedente.
La persona richiedente, con il modulo di prenotazione firmato ed un documento di riconoscimento, effettua presso lo sportello bancario il pagamento della differenza a suo carico.
Di seguito l'elenco delle Banche del Gruppo Banca Intesa Sanpaolo, presso i cui sportelli si possono presentare i moduli per le richieste dei Buoni Vacanze prenotati, motore di ricerca delle filiali sui rispettivi siti:
Intesa Sanpaolo S.p.A.
Banco di Napoli S.p.A.
Cassa dei Risparmi di Forlì e della Romagna S.p.A.
Banca dell’Adriatico S.p.A.
Cassa di Risparmio del Veneto S.p.A.
Cassa di Risparmio di Venezia S.p.A.
Cassa di Risparmio in Bologna S.p.A.
Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia S.p.A.
Banca di Trento e Bolzano S.p.A.
Banca di Credito Sardo S.p.A.
Banca CR Firenze S.p.A.
Cassa di Risparmio della Spezia S.p.A.
Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia S.p.A.
Cassa di Risparmio di Civitavecchia S.p.A.
Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno S.p.A.
Cassa di Risparmio di Città di Castello S.p.A.
Cassa di Risparmio di Foligno S.p.A.
Cassa di Risparmio di Rieti S.p.A.
Aggiornato al 11 gennaio 2010
Cassa di Risparmio di Spoleto S.p.A.
Cassa di Risparmio di Terni e Narni S.p.A.
Cassa di Risparmio Provincia di Viterbo S.p.A.
Il richiedente riceve direttamente il Buono, all’indirizzo indicato a mezzo Raccomandata1 di POSTE ITALIANE nei tempi strettamente necessari alla stampa ed invio (minimo 20 giorni dal pagamento) e lo utilizza nella struttura convenzionata che sceglie consultando il catalogo on line.
Lista d’attesa in caso di esaurimento fondi
Lo stanziamento attuale è di 5 milioni di euro, da distribuire in ordine cronologico di prenotazioni, confermate dal versamento in banca. Pertanto al raggiungimento di prenotazioni per detto importo, il sistema continua ad accettare prenotazioni mettendole in stato “lista di attesa”, avvertendo il richiedente di attendere conferma della disponibilità di nuovi fondi per andare in Banca. Al momento della disponibilità viene comunicato attraverso una mail o sms, l’avviso di andare in banca. Al totale esaurimento dei fondi, il sistema non accetterà più prenotazioni.
Utilizzo dei Buoni Vacanze
Il titolare dei Buoni può quindi, se non lo ha già verificato prima, procedere alla scelta e prenotazione della vacanza che avviene direttamente tra il titolare e l’operatore prescelto.
La volontà di offrire la più ampia e diversificata offerta e quindi ampia libertà di scelta ai possessori di Buoni, approfittando delle diverse opportunità offerte dagli operatori, non permette a Buoni Vacanze Italia di gestire direttamente le fasi di prenotazione della vacanza, e garantire nei diversi periodi le condizioni finali offerte, che vanno concordate direttamente con i fornitori di servizi turistici.
Il titolare ha diritto ai servizi turistici prenotati dietro presentazione e consegna dei relativi Buoni Vacanze all’operatore turistico convenzionato, dando prova della propria identità, a queste condizioni:
· Il Buono Vacanze non potrà essere utilizzato all’interno del Comune di residenza
del titolare né al di fuori del territorio dello Stato italiano;
· Potrà essere utilizzato fino alla data di scadenza indicata sul Buono (30 GIUGNO)
· Non potrà in nessun caso dare diritto a ricevere somme di denaro, né a ottenere
· Potrà essere utilizzato fino alla data di scadenza indicata sul Buono (30 GIUGNO)
· Non potrà in nessun caso dare diritto a ricevere somme di denaro, né a ottenere
prestazioni o beni differenti;
· Non potrà essere comunque utilizzato da persone diverse dal titolare, ad eccezione
· Non potrà essere comunque utilizzato da persone diverse dal titolare, ad eccezione
degli eventuali componenti del suo nucleo familiare che lo accompagnino;
· Può essere speso in un’unica volta o si può suddividere la quota ricevuta in due o
· Può essere speso in un’unica volta o si può suddividere la quota ricevuta in due o
più soluzioni.
La struttura deve emettere regolare fattura o ricevuta fiscale nei confronti del cliente.
Che cosa fare con i Buoni Vacanze eventualmente non spesi
I titolari potranno ottenere il rimborso dei buoni vacanze non utilizzati inviandoli per raccomandata, unitamente ad apposita richiesta scritta (utilizzando il modulo disponibile sul sito) a Buoni Vacanze Italia.
A pena di decadenza, la suddetta richiesta dovrà pervenire entro e non oltre 30 (trenta) giorni della data di scadenza dei singoli buoni vacanze non utilizzati. Si fa presente che non si rimborseranno buoni vacanze non integri o comunque danneggiati.
Il rimborso riguarderà solo la quota direttamente versata dall’utilizzatore (non quindi la quota di contributo pubblico), al netto di un contributo per spese pari al 4% del valore dei buoni restituiti, e comunque non inferiore a € 20,00 (venti) per singola operazione di rimborso.
La struttura deve emettere regolare fattura o ricevuta fiscale nei confronti del cliente.
Che cosa fare con i Buoni Vacanze eventualmente non spesi
I titolari potranno ottenere il rimborso dei buoni vacanze non utilizzati inviandoli per raccomandata, unitamente ad apposita richiesta scritta (utilizzando il modulo disponibile sul sito) a Buoni Vacanze Italia.
A pena di decadenza, la suddetta richiesta dovrà pervenire entro e non oltre 30 (trenta) giorni della data di scadenza dei singoli buoni vacanze non utilizzati. Si fa presente che non si rimborseranno buoni vacanze non integri o comunque danneggiati.
Il rimborso riguarderà solo la quota direttamente versata dall’utilizzatore (non quindi la quota di contributo pubblico), al netto di un contributo per spese pari al 4% del valore dei buoni restituiti, e comunque non inferiore a € 20,00 (venti) per singola operazione di rimborso.
Maggiori informazioni sul sito http://www.buonivacanze.it/
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Buoni Vacanze Italia,
Turismo per tutti
Il Ministro M.V.Brambilla sull'avvio dell'erogazione dei Buoni Vacanze
Cari italiani,
sono lieta di potervi comunicare che è diventato finalmente esecutivo il decreto da me varato che stabilisce l’erogazione di “buoni vacanze” da destinare alle famiglie disagiate.
Questa iniziativa, per la prima volta in Italia, rappresenta un vero e proprio passo avanti per il turismo del nostro paese. Innanzitutto permette alle famiglie italiane, in un momento di crisi congiunturale come quello attuale, di poter trascorrere momenti di relax e di riposo ad un costo ridotto, e in secondo luogo di destagionalizzare le proprie vacanze usufruendo dei bonus non in alta stagione, garantendo così un flusso turistico anche in altri periodi dell’anno.
Il contributo statale verrà erogato in proporzione al reddito e al numero dei componenti del nucleo famigliare e sarà immediatamente spendibile presso le aziende turistiche o di servizio al turismo presenti nella “Guida Buoni Vacanze Italia” o in quella on-line reperibile su questo sito.
I Buoni Vacanze mirano a soddisfare tutte le necessità di chi viaggia, offrendo, oltre ai servizi di prima necessità come il vitto e l’alloggio, tutta una serie di altre opportunità presso ristoranti, centri sportivi, servizi di trasporto e noleggio, musei, centri di produzione e vendita di prodotti tipici. Una vera e propria azione concreta al servizio delle molteplici esigenze delle famiglie italiane.
sono lieta di potervi comunicare che è diventato finalmente esecutivo il decreto da me varato che stabilisce l’erogazione di “buoni vacanze” da destinare alle famiglie disagiate.
Questa iniziativa, per la prima volta in Italia, rappresenta un vero e proprio passo avanti per il turismo del nostro paese. Innanzitutto permette alle famiglie italiane, in un momento di crisi congiunturale come quello attuale, di poter trascorrere momenti di relax e di riposo ad un costo ridotto, e in secondo luogo di destagionalizzare le proprie vacanze usufruendo dei bonus non in alta stagione, garantendo così un flusso turistico anche in altri periodi dell’anno.
Il contributo statale verrà erogato in proporzione al reddito e al numero dei componenti del nucleo famigliare e sarà immediatamente spendibile presso le aziende turistiche o di servizio al turismo presenti nella “Guida Buoni Vacanze Italia” o in quella on-line reperibile su questo sito.
I Buoni Vacanze mirano a soddisfare tutte le necessità di chi viaggia, offrendo, oltre ai servizi di prima necessità come il vitto e l’alloggio, tutta una serie di altre opportunità presso ristoranti, centri sportivi, servizi di trasporto e noleggio, musei, centri di produzione e vendita di prodotti tipici. Una vera e propria azione concreta al servizio delle molteplici esigenze delle famiglie italiane.
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BVI,
Ministro Brambilla,
Turismo sociale
AL VIA I BUONI VACANZA
Sarà possibile prenotare i buoni a partire dal 20 gennaio
Dal 20 gennaio 2010 sarà possibile prenotare i buoni vacanza, validi fino al 30 giugno 2010. Possono presentare la domanda i cittadini italiani che rientrano nei limiti di reddito stabiliti dall'art. 4 del DPCM 21 ottobre 2008. Il contributo può essere erogato una sola volta per nucleo familiare e fino all'esaurimento dei fondi disponibili sulla base del criterio di priorità cronologica di inoltro della richiesta e al versamento dell'importo residuo a carico del richiedente. I buoni vacanza sono nominativi e distribuiti in tagli da 20 e 5 euro spendibili anche separatamente.
10 gennaio 2010
10 anni dalla morte di Craxi
Craxi, 10 anni dopo
martedì 12 gennaio 2010, alle ore 10,30, alla Sala del Mappamondo della Camera dei deputati, Palazzo Montecitorio, Roma, organizzato dal Secolo d’Italia, si svolgerà il convegno sui dieci anni dalla scomparsa di Bettino Craxi: “Il craxismo: un filo spezzato?”. Interverranno: il direttore responsabile del Secolo Luciano Lanna, Enzo Biffi Gentili e Massimo Pini.
06 gennaio 2010
04 gennaio 2010
SONDAGGIO
Divieto di fumo alla guida, sei d'accordo?
SI (80%)
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Profit e non profit: nuove prospettive per il turismo sociale
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