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18 novembre 2010

5 per mille. La protesta delle associazioni

Forum, CSV.net, CNA, Federconsumatori e Adusbef guidano la protesta contro il taglio alla norma.
Nel maxiemendamento del Governo alla Finanziaria il 5 per mille compare ma i fondi a disposizione sono molto inferiori rispetto agli anni passati: solo 100 milioni di euro la proposta, con un taglio del 75% rispetto all'anno precedente. L'intero Terzo Settore si mobilita e protesta: fondi troppo esigui per coprire le esigenze del volontariato.
Preoccupazione è stata espressa dal Forum del Terzo Settore. Ha detto Andrea Olivero, portavoce del Forum: "E' una scelta grave e pericolosa. Grave perché in aperta contraddizione con quanto dichiarato dal Governo che da un lato non perde occasione di lodare il volontariato e il terzo settore, dall'altro cancella l'unico strumento di sostegno alle sue attività, in barba ad ogni principio di sussidiarietà. Pericolosa perché riduce il sostegno a un soggetto capace di mobilitare a sua volta risorse umane ed economiche importanti e il cui ruolo è cruciale per ricostruire coesione e inclusione sociale nonché sostenere le persone più colpite dalla crisi".
Per l'Auser, il provvedimento del Governo rappresenta "una provocazione inaccettabile". Ha detto Michele Mangano, presidente nazionale Auser: "Quello che si temeva è accaduto. Ancora una volta, il Governo nazionale ha messo a segno una manovra economica che non contiene nessun provvedimento che aiuta il Paese ad uscire dalla crisi in cui si trova. Non ci sono scelte anticicliche e risorse da destinare alla ripresa del lavoro e per i settori produttivi. Mentre persiste l'attacco ai diritti universali: all'istruzione pubblica; alla cultura; all'assistenza". E ha aggiunto: "Vi è una forte riduzione del finanziamento del 5 per mille, ridotto solo a 100milioni di euro, che rappresenta un attacco alle associazioni di volontariato che rischiano seriamente di non poter più aiutare i cittadini più bisognosi del nostro Paese. Questa scelta rappresenta anche una vera e propria provocazione per tutto il Terzo Settore. I fatti smentiscono le parole, perché quando nel Libro Bianco sul Welfare si propone la fase costituente del Terzo Settore e poi si attacca in modo così virulento una delle componenti storiche di quel mondo, come le associazioni di volontariato, si può smascherare così un bluff al quale avremmo voluto non assistere. C'è ancora una possibilità per recuperare tale iniquità? Pensiamo di sì. Invitiamo tutte le forze politiche e sociali responsabili a fare le dovute pressioni a livello parlamentare affinché vi sia un emendamento che ripristini il giusto finanziamento per le associazioni di volontariato in Italia".
Protesta anche il CSVnet, il Coordinamento nazionale dei centri di servizi per il volontariato: "Al volontariato - si legge in una nota - vanno solo le briciole". Ha denunciato il CSVnet: "Nonostante siano milioni (14.652.659 solo nel 2008) i cittadini italiani contribuenti che ogni anno scelgono di sostenere economicamente le associazioni di volontariato e di Terzo Settore, ancora una volta il governo, dopo averlo dimenticato nella proposta di Finanziaria, decide di inserire la misura del 5 per mille nel maxiemendamento, dimezzando inoltre i fondi a disposizione. Sono solo 100 i milioni previsti dalla manovra al 5 per mille, rispetto ai 400 milioni del 2008".
"E' scandaloso - ha detto Marco Granelli, presidente di CSVnet - proporre all'ultimo momento il 5 per mille in Finanziaria riducendolo oltretutto a un quarto delle risorse elargite nel 2008. Il tempo passa e le risorse diminuiscono proprio quando c'è più bisogno: il tetto di 100 milioni di euro è anacronistico rispetto al valore di questa misura".
Consumatori in mobilitazione contro il taglio al 5 per mille. Federconsumatori e Adusbef lanciano un "appello al Parlamento, perché abbia un sussulto di responsabilità e cancelli questa misura vergognosa. In mancanza di ciò proporremo a tutte le Associazioni del Forum del Terzo Settore manifestazioni e presidi davanti al Ministero dell'Economia per fare in modo che una proposta tanto indegna non venga nemmeno sottoposta a discussione".
Sul piatto c'è infatti la previsione del maxiemendamento alla finanziaria che vorrebbe ridurre a 100 milioni il gettito del 5 per mille. Si tratta, affermano le due associazioni, dell'ennesimo taglio del Governo che avrebbe ripercussioni pesanti sul volontariato e sui cittadini che si rivolgono ai servizi e al sostegno delle Associazioni non-profit. Proseguono Federconsumatori e Adusbef: "La crisi ha messo in ginocchio migliaia di famiglie, facendo crescere la povertà ed i disagi di queste ultime. Di fronte a questa situazione, il Governo non solo non ha fatto nulla (se non peggiorare la situazione con una manovra economica iniqua e depressiva), ma, con questa operazione, taglierà i fondi alle Associazioni di volontariato, le uniche che hanno dato voce ed hanno assistito le famiglie in questo difficile momento. Una manovra inaccettabile e scandalosa, che contrasteremo con tutte le nostre forze. Non solo perché mette a rischio il ruolo e la sopravvivenza di migliaia di Associazioni, ma perché toglie ai cittadini la libertà di sostenere, in maniera limpida e trasparente, l'attività di chi ha deciso di dedicarsi agli altri".
Anche la CNA sulle barricate. "Sia l'intervento di ridimensionamento del 5 per mille che la scarsita' di risorse attribuite per il servizio civile costituiscono una lesione di uno dei principi di fondo che l'attuale governo dichiara di sostenere come linea guida degli interventi in materia sociale: il valore della sussidiarieta'". Lo spiegano il Presidente di Cna Impresa Sensibile Franco Cambi e il Responsabile per le Politiche Sociali della Cna Fosco Corradini.L'intervento sul 5 per mille, con la nuova Finanziaria, attribuirebbe al Terzo Settore circa 100 milioni di euro e non gli oltre 400 previsti dalla legge sulla base delle stime sulle denunce dei redditi. Un taglio che priva moltissime associazioni, anche promosse dalle parti sociali, della fonte principale di sostegno alle proprie attivita'. "Si tratta di un intervento che ci vede nettamente contrari" - si legge nella nota - "le risorse del 5 per mille finanziano infatti gli aiuti e non le spese di funzionamento delle strutture e derivano dalle espresse dichiarazioni degli associati. Si toglie quindi alle parti sociali e all'associazionismo uno dei principali strumenti per la promozione della propria attenzione e responsabilita' sociale".
"I giovani italiani che chiedono di essere impegnati nelle attivita' del servizio civile sono sempre molti di piu' dei progetti che vengono finanziati" - si sottolinea nella dichiarazione - "la ricerca e la solidarieta' sociale sono sostanzialmente sostenuti dai cittadini con il 5 per mille: pertanto diminuire le gia' poche risorse per questi fini dimostra una imperdonabile disattenzione delle Istituzioni"

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