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30 ottobre 2010

5 per mille. Il solito film

Nel decreto di fine anno del governo ci sarebbe il rifinanziamento alla norma sempre provvisoria.
Ad annunciarlo oggi è Il Sole 24 Ore. il Governo sta lavorando per trovare le risorse economiche e quindi coprire il 5 per mille, sesta edizione. La misura, introdotta nel 2006 e riproposta da ultimo con la Finanziaria 2010, consentirebbe anche per il prossimo anno ai contribuenti di destinare una quota dell'Irpef al sostegno del non profit, degli enti di ricerca scientifica, universitaria e sanitaria, di comuni e associazioni sportive dilettantistiche. il condizionale, però, è d'obbligo non sapendo di fatto, ancora, a quanto ammonterà il rifinanziamanto, come sarà possibile accedervi e chi potrà usufruirne.
«Dall'altra» scrive il quotidiano diretto da Gianni Riotta «il Dl dovrà rifinanziare, oltre il 5 per mille, anche la cassa integrazione in deroga e l'insieme degli altri ammortizzatori attivati. Inoltre - continua Il Sole 24 Ore - dovrà prorogare il bonus sugli straordinari, cui potranno accedere questa volta i dipendenti con un reddito annuo di 40mila euro. Inoltre come già annunciato il provvedimento d'urgenza dovrebbe reperire nuove risorse da destinare all'Università, su cui si è registrato ieri il nuovo appello della Crui che invita esecutivo e camere a fare uno sforzo in più, perché senza fondi nel 2011 si potrebbero determinare «situazioni di vero tracollo».
C'è dunque chi vince e chi perde. Fra gli insoddisfatti certamente il ministero dell'Ambiente che registra una riduzione delle risorse pari a «513,9 milioni di euro (-31,2%)». Mentre «dalla Cultura arriva l'invito a incrementare gli stanziamenti previsti nell'ambito del programma di sostegno all'editoria».
La buona (mezza) notizia è che comunque il Governo sembra voler rifinanziare il 5 per mille, e ha individuato nel decreto di fine anno lo strumento per farlo. Le recenti dichiarazioni di Maurizio Lupi, vicepresidente alla Camera, in favore della misura, insieme a quelle del Governo che ha risparmiato finora il 5 per mille dai tagli che si sono susseguiti negli ultimi mesi, valgono forse come buon auspicio. A questo punto non rimane altro che attendere il decreto.

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