Translate

20 ottobre 2009

Manifesto per la promozione del Turismo Accessibile

In attuazione dell’art 30 della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità ratificata con Legge n. 18 del 24/2/09
1. La persona nella sua accezione più completa, con i suoi specifici bisogni
derivanti da condizioni personali e di salute (ad esempio: disabilità motorie,
sensoriali, intellettive, intolleranze alimentari, ecc.) è un cittadino ed un
cliente che ha diritto a fruire dell’offerta turistica in modo completo e in
autonomia, ricevendo servizi adeguati e commisurati a un giusto rapporto
qualità prezzo.
2. L’accessibilità comporta il coinvolgimento di tutta la filiera turistica a livello
nazionale e locale, a partire da:
a. il sistema dei trasporti;
b. la ricettività;
c. la ristorazione;
d. la cultura, il tempo libero e lo sport
3. L’accessibilità dei luoghi non deve determinare la scelta della vacanza: si
deve poter scegliere una meta o struttura turistica perché piace e non perché
essa è l’unica accessibile.
4. È necessario pensare l’accessibilità come accesso alle esperienze di vita,
ovvero andare oltre il concetto dello “standard” valorizzando invece la
centralità della persona/cliente con bisogni specifici.
5. L’informazione sull’accessibilità non può ridursi a un simbolo, ma deve
essere oggettiva, dettagliata e garantita, onde permettere a ogni persona di
valutare in modo autonomo e certo quali strutture e servizi turistici sono in
grado di soddisfare le sue specifiche esigenze.
6. E’ necessario promuovere una comunicazione positiva, che eviti l’uso di
termini discriminanti. Essa va diffusa in formati fruibili per tutti, e attraverso
tutti i canali informativi e promozionali del mondo turistico.
7. Poiché l’accessibilità riguarda non solo aspetti strutturali e infrastrutturali, ma
anche i servizi offerti ai turisti, occorre promuovere la qualità
dell’accoglienza per tutti, ovvero incentivare un cambiamento culturale che
generi profondi mutamenti dei modelli organizzativi e gestionali, ancora prima
che strutturali.
8. E’ necessario incentivare la formazione delle competenze e delle
professionalità, basata sui principi dello Universal Design e che coinvolga
tutta la filiera delle figure professionali turistiche e tecniche: manager,
impiegati, aziende, imprese pubbliche e private. Occorre inoltre aggiornare i
programmi di studio degli Istituti per il Turismo, Tecnici, Universitari, dei
Master e dei Centri Accademici a tutti i livelli.
9. Le Autonomie Locali, ognuna per le proprie competenze e vocazioni, hanno il
compito di implementare l’accessibilità urbana, degli edifici pubblici e dei
trasporti locali, pianificando inoltre periodiche azioni di verifica e di
promozione delle proposte turistiche per tutti.
10. Per realizzare e promuovere il turismo accessibile in una logica di sistema si
auspica la fattiva collaborazione tra gli Operatori turistici, le Autonomie
Locali, gli Enti Pubblici, le Associazioni delle persone con disabilità e le
Organizzazioni del turismo sociale.

Nessun commento:

Profit e non profit: nuove prospettive per il turismo sociale

Flv Player