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25 agosto 2009

Turismo Gay il nuovo business

Il settore fa i conti con gli effetti della crisi scopre come sia in grande espansione il giro d'affari di chi garantisce accoglienza, rispetto e divertimento al pubblico omosessuale. E la domanda stimata per il mercato italiano supera i tre miliardi di euro l'anno
Nel magro bilancio del turismo estivo 2009, una voce si staglia positiva: quella delle vacanze gay friendly. Hotel, ristoranti e negozi dichiaratamente favorevoli alla clientela omosessuale sono in costante aumento nel nostro Paese. L'Hotel Villa Schuler di Taormina, ad esempio, parla chiaro: "Per il turismo gay coltiviamo, con orgoglio, la diversità della bellezza di Taormina". E per provare il brivido del proibito, ecco che nella Capitale si offre invece la Suite Sistina, "raffinata residenza gay friendly nel cuore di Roma". Alcune località, come la pucciniana Torre del Lago, sono ormai rinomate a livello internazionale per la capacità di accogliere con ogni attenzione i clienti omosex. Registrando sempre il tutto esaurito e la visita di coppie gay o lesbiche in romantica luna di miele direttamente dagli Usa. Il decalogo gay friendlyEnrico Oliari di Gay.it, una sorta di holding che spazia nel settore con mille tipi di attività e servizi, non ha dubbi: "Questo è un mercato ormai solido, ma ancora da sviluppare appieno. I grandi hotel, le catene importanti hanno già capito, e pagano per essere inseriti nelle nostre liste di strutture consigliate. Magari sul loro sito ufficiale non c'è un riferimento esplicito, ma i clienti arrivano, e le regole del perfetto esercente gay friendly sono rispettate molto volentieri. Niente di eccezionale, solo la garanzia del rispetto per le persone omosessuali, nessun gesto discriminatorio, niente battutine e occhiate storte". Una vera vacanza dal quotidiano, insomma.

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