Il consiglio regionale della Campania ha approvato il progetto di legge elettorale.
Hanno votato a favore tutti i gruppi di centrosinistra e centrodestra, tranne Forza Italia e Udeur che hanno espresso parere contrario. Le novità più importanti della legge, che resta improntata sul sistema proporzionale, sono: l'abolizione del listino presidenziale, con la conseguente attribuzione del premio di maggioranza alle liste della coalizione vincente, che ottengono almeno il 60% dei seggi; il sistema della doppia preferenza, in base al quale l'elettore può esprimere uno o due voti di preferenza, una delle quali deve riguardare il candidato di genere femminile, pena l'annullamento della seconda preferenza; la previsione che nelle liste ciascuno dei due generi non possa essere rappresentato in misura superiore ai 2/3.Si è giunti all'approvazione della legge dopo una lunga notte di lavoro che ha visto i gruppi di Forza Italia e Udeur dare battaglia al progetto, criticato in tutta l'impostazione data dalla commissione Statuto e in difesa del listino "in quanto strumento indispensabile per garantire la rappresentanza delle donne e della società civile". I gruppi di Mpa, Udc e del centrosinistra (Pd, Ls, Idv, Sdi e Verdi), invece, hanno sostenuto l'impianto generale della legge e l'abolizione del listino.Il Consiglio ha, inoltre, approvato all'unanimità un sub emendamento proposto dalla Sinistra e dal Pd finalizzato a garantire la presenza paritaria di entrambi i generi nei programmi di comunicazione politica offerti dalle emittenti radiotelevisive pubbliche e private. Respinto a maggioranza l'emendamento che prevedeva i rimborsi forfettari straordinari per le liste, una norma contestata dal gruppo di Fi, ma sostenuta anche da Italia dei Valori che ne ha chiesto il ritiro.In conclusione dell'esame del progetto di legge, dal Pd è stata sollecitata l'approvazione di un testo di legge sull'ineleggibilità e incompatibilità, già incardinato in consiglio regionale. Su un altro sub emendamento, che prevede l'ineleggibilità dei presidenti e dei sindaci delle province e dei comuni campani che intendano candidarsi alle elezioni regionali, il Consiglio ha votato a scrutinio segreto. Una decisione che ha provocato la reazione del centrosinistra. L'esito del voto è stato negativo con 28 voti contrari e 19 favorevoli.
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