Finalmente si rivedono i buoni vacanze, quelli già previsti dalla legge quadro sul turismo del 2001 ma finora dimenticati in un cassetto. La commissione bilancio della camera ha infatti approvato un emendamento alla Finanziaria, presentato dal deputato piemontese Maria Leddi Maiola (Partito democratico), che istituisce i buoni «da destinare», si legge nel testo, «a interventi di solidarietà a favore delle fasce sociali più deboli, anche per la soddisfazione delle esigenze di destagionalizzazione dei flussi turistici nei settori del turismo balneare, montano e termale».Leddi Maiola precisa che le modalità di erogazione saranno stabilite da un apposito regolamento, d'intesa con le regioni. «Lo abbiamo chiamato Bonus Anziani», osserva la parlamentare, «perché a questa categoria si rivolge prima di tutto la possibilità di andare in vacanza in bassa stagione. Voglio sottolineare che questo emendamento non aggiunge oneri per lo stato, visto che saranno utilizzati fondi esistenti. Si tratta di circa 5 milioni di euro a suo tempo stanziati dalla legge n. 135, una parte dei quali potrà essere destinata ai buoni vacanza». Positive le reazioni delle associazioni di categoria. Giuseppe Boscoscuro, presidente di Astoi (tour operator), sottolinea che quello relativo ai buoni vacanza è un segmento importante in altri paesi come Svizzera e Francia. «Ci auguriamo», aggiunge, «che i fondi vengano gestiti in modo efficiente, senza troppa burocrazia, creando un nuovo segmento di mercato e integrando la capacità di spesa delle classi sociali meno prospere».«Assolutamente favorevole» si dichiara Federalberghi-Confturismo, che ricorda di essere stata tra i promotori di questa iniziativa: un modo utile per destagionalizzare i flussi turistici a favore dei cittadini meno abbienti. E Pino Vitale, presidente del Cta (Centro turistico Acli), si dice soddisfatto «dopo tante battaglie portate avanti su questo fronte, che riguarda una nicchia di mercato un po' particolare: ora bisognerà procedere con la defiscalizzazione delle spese per le vacanze dei ceti più bassi».L'emendamento approvato in commissione bilancio dà inoltre il via, sempre insieme alla regioni, all'individuazione di criteri standard nazionali per l'offerta ricettiva.
Massomo Galli
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