Un blog per uno scambio di idee sulla politica del turismo. Uno spazio per poter parlare,discutere e confrontarsi sui temi di politica sociale,cultura,ambiente,sviluppo sostenibile e comunicazione,attraverso esperienze personali e nuove proposte.
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27 dicembre 2007
Natale e Capodanno all'insegna del risparmio
“Un Natale ed un Capodanno in linea con i dati 2006 queIli che ci apprestiamo a festeggiare, ma con la differenza che quest’anno ben 1 italiano su 5 andrà all’estero spinto dal super Euro”. È quanto afferma il Presidente Nazionale del Centro Turistico Acli Pino Vitale.
Per le prossime festività l’80% degli italiani scelgono i confini nazionali, mentre ben il 20,5% a Natale (rispetto al 13,5% del 2006) ed il 21% a Capodanno (rispetto al 17% del 2006) andrà fuori dal nostro Paese.
Complessivamente circa 9,5 milioni gli italiani che partiranno tra Natale e Capodanno e di essi oltre 2 milioni effettueranno una vacanza lunga che comprenderà l’intero periodo dal 25 dicembre al 1° gennaio.
In definitiva, circa 7,5 milioni (rispetto agli 8 milioni del 2006) rimarranno in Italia, mentre quasi 2 milioni (rispetto all’1,4 milioni del 2006) di vacanzieri partiranno verso località straniere, prediligendo le grandi Capitali ed i mari esotici.
Quanto sopra -aggiunge Pino Vitale- non fa che destare preoccupazione, e allarmismo se consideriamo come ben il 34%, pari ad oltre 16 milioni di italiani maggiorenni che non faranno vacanza (rispetto al 27,9% del 2006, pari a 13 milioni di italiani) si dicono impossibilitati per motivi puramente economici.
Per le festività natalizie saranno 4,5 milioni gli italiani che si muoveranno dalla propria città, soggiornando almeno una notte fuori casa mentre il 79% resterà in Italia e il 20,5% andrà all’estero.
A Natale le Regioni più richieste sono state la Lombardia con il 20% della domanda seguita dal Trentino Alto Adige (11%), la Emilia Romagna (8%), il Lazio (8%), il Piemonte (8%), il Veneto (7%), la Toscana (6%) e l’Abruzzo (5%).
Per il Capodanno saranno 4,7 milioni gli italiani che si muoveranno dalla propria città, soggiornando almeno una notte fuori casa, che si assommeranno ai 2 milioni di italiani che prolungheranno le proprie vacanze dal Natale, per un numero totale di circa 7 milioni di italiani in vacanza fino al 2 gennaio..
A Capodanno le Regioni più gettonate saranno il Piemonte (12% della domanda), il Lazio (12,5%), la Lombardia (11%), la Toscana (9,8%), la Sicilia (9,5%) ed il Trentino Alto Adige (7,5%).
La vacanza preferita sarà la montagna (45,4% rispetto al 51,4% del 2006), seguita dalle città d’arte (28,4% rispetto al 24% del 2006) e dal mare (18,9% rispetto al 16,1% del 2006).
A Capodanno gli italiani in vacanza dormiranno in media 3-4 notti fuori casa (rispetto alle 2-3 notti del 2006) per una spesa media pro-capite (comprensiva di trasporto, alloggio, divertimenti) di 540 € rispetto ai 495 € del 2006.
I motivi principali per i quali il resto della popolazione italiana dichiara che non effettuerà nemmeno un pernottamento fuori casa a Natale , Capodanno e l’Epifania sono essenzialmente economici.
20 dicembre 2007
a tutti...
Totò
Auguri di buon Natalee felice anno nuovo
A Natale, 'o zampugnaro, 'e biancale, 'e spare,
'e bbotte, 'o presebbio a piede 'o lietto.
Quann' è 'mpunto mezanotte
cu mugliereta tu miette
'o Bambino dint' 'a grotta...
Consigli per vacanze
S O S vacanze
Anche quest’anno saranno molti gli italiani che decideranno di passare le vacanze di Natale o anche solo qualche giorno in un’altra località Sia essa lontana o vicina, in Italia o all’estero i nostri viaggiatori devono tenere presente alcuni principi generali per la tutela dei propri diritti.
1. Se avete prenotato un soggiorno presso una struttura ricettiva (albergo, campeggio, agriturismo, residence ecc… ) telefonicamente fate seguire un fax di conferma dove riportate nel dettaglio quanto concordato precedentemente.
2. Alla richiesta, da parte del gestore della struttura di invio di una caparra ricordate che: se disdite la prenotazione è diritto dell’albergatore trattenere la caparra quale risarcimento per il mancato guadagno; se invece vi recate in albergo e, nonostante la prenotazione e la caparra versata, non trovate disponibile la camera, avete diritto alla restituzione del doppio dell’importo versato; o in alternativa, le maggiori spese che dovrete eventualmente sostenere per poter comunque usufruire della vacanza.
3. Se ritenete che le caratteristiche della struttura ricettiva da voi scelta non corrispondano a quanto pubblicizzato o se, per esempio, riscontrate barriere architettoniche quando in realtà la struttura era stata segnalata come accessibile ai disabili, avete il diritto di segnalare il disservizio alle autorità competenti, chiedendo anche un risarcimento.
4. Il titolare della struttura ricettiva risponde dei furti che il cliente subisce, senza alcun limite nel caso in cui i beni o il denaro sottratti gli siano stati consegnati o la perdita sia imputabile ad esso od ai suoi dipendenti, mentre il risarcimento non potrà superare una somma pari a 100 volte il valore della camera se gli oggetti sottratti o distrutti non sono stati consegnati ma lasciati in stanza.
5. In caso di impossibilità a continuare il soggiorno l’albergatore può richiedere l’importo relativo al saldo della sola camera: non può pretendere, per esempio, anche il pagamento dei pasti (nel caso in cui fosse stata prenotata una camera con servizio di pensione o anche solo prima colazione); in questo caso, però, la camera deve restare libera per l’intero periodo.
6. Se le condizioni igieniche della struttura lasciano a desiderare il servizio di competenza è l’ufficio d’igiene pubblica locale, che ha l’obbligo su segnalazione, di effettuare l’ispezione.
7. Se entrate in un bar, in una pasticceria o in un ristorante avete il diritto di sapere in anticipo quanto spenderete: è previsto infatti che gli esercizi pubblici espongano un listino prezzi indicando le varie voci di spesa, compreso il coperto (nel caso del ristorante) e specificando se vi sono tariffe maggiorate per il servizio al tavolo (nel caso facciate una consumazione al bar). Per l’eventuale smarrimento o furto di oggetti il gestore è responsabile di quanto avviene all’interno del locale. Lo stesso vale se un cameriere danneggia o sporca un capo di abbigliamento.
8. Se avete scelto un “viaggio tutto compreso” sappiate che, nel caso fossero occorsi inconvenienti o aveste subito disservizi, per avere diritto ad un risarcimento dovete comunque inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno, rispettando il termine tassativo di dieci giorni lavorativi dalla data del rientro, indirizzandola al Tour Operator, organizzatore del viaggio, e all’agenzia presso cui il viaggio è stato acquistato.
9. Se invece avete acquistato un biglietto aereo ricordate che in caso di troppe prenotazioni che costringano qualcuno a non partire, o in caso di cancellazione del volo, si ha sempre diritto ad un risarcimento proporzionale alla lunghezza del percorso. Inoltre il passeggero, anche in caso di ritardo superiore alle due ore, ha diritto di ricevere vitto e alloggio dalla compagnia per il tempo di attesa prima di ripartire immediatamente o in altra data per lui opportuna o in alternativa, il passeggero può ottenere il rimborso della parte di percorso non goduta per partire con altra compagnia.
Infine a tutti gli sciatori ricordiamo che da alcuni anni è in vigore sulle nostre piste il codice dello sci stabilendo con chiarezza quale comportamento lo sciatore deve tenere sulla pista, regolamentando quindi le precedenze e le modalità di sorpasso, nonché responsabilizzando i gestori degli impianti di risalita e delle piste.
10 dicembre 2007
Votato emendamento alla Finanziaria Buoni vacanza, la camera dice si
Finalmente si rivedono i buoni vacanze, quelli già previsti dalla legge quadro sul turismo del 2001 ma finora dimenticati in un cassetto. La commissione bilancio della camera ha infatti approvato un emendamento alla Finanziaria, presentato dal deputato piemontese Maria Leddi Maiola (Partito democratico), che istituisce i buoni «da destinare», si legge nel testo, «a interventi di solidarietà a favore delle fasce sociali più deboli, anche per la soddisfazione delle esigenze di destagionalizzazione dei flussi turistici nei settori del turismo balneare, montano e termale».Leddi Maiola precisa che le modalità di erogazione saranno stabilite da un apposito regolamento, d'intesa con le regioni. «Lo abbiamo chiamato Bonus Anziani», osserva la parlamentare, «perché a questa categoria si rivolge prima di tutto la possibilità di andare in vacanza in bassa stagione. Voglio sottolineare che questo emendamento non aggiunge oneri per lo stato, visto che saranno utilizzati fondi esistenti. Si tratta di circa 5 milioni di euro a suo tempo stanziati dalla legge n. 135, una parte dei quali potrà essere destinata ai buoni vacanza». Positive le reazioni delle associazioni di categoria. Giuseppe Boscoscuro, presidente di Astoi (tour operator), sottolinea che quello relativo ai buoni vacanza è un segmento importante in altri paesi come Svizzera e Francia. «Ci auguriamo», aggiunge, «che i fondi vengano gestiti in modo efficiente, senza troppa burocrazia, creando un nuovo segmento di mercato e integrando la capacità di spesa delle classi sociali meno prospere».«Assolutamente favorevole» si dichiara Federalberghi-Confturismo, che ricorda di essere stata tra i promotori di questa iniziativa: un modo utile per destagionalizzare i flussi turistici a favore dei cittadini meno abbienti. E Pino Vitale, presidente del Cta (Centro turistico Acli), si dice soddisfatto «dopo tante battaglie portate avanti su questo fronte, che riguarda una nicchia di mercato un po' particolare: ora bisognerà procedere con la defiscalizzazione delle spese per le vacanze dei ceti più bassi».L'emendamento approvato in commissione bilancio dà inoltre il via, sempre insieme alla regioni, all'individuazione di criteri standard nazionali per l'offerta ricettiva.
Massomo Galli
06 dicembre 2007
Arrivano i "buoni vancaza" per i più deboli
Buoni- vacanze per i piu' poveri
APRE IL "VULCANO BUONO"
03 dicembre 2007
5 per mille. Bobba e Ferrante: "Il governo si sbrighi associazioni in difficoltà"
"Il Ministro Padoa Schioppa intende o meno emanare il decreto che permetterà finalmente di erogare le quote del 5 per mille delle dichiarazioni dei redditi 2006? E non ritiene opportuno modificare il decreto di attuazione della finanziaria 2006, visto il ritardo di due anni, al fine di prevedere modalità analoghe a quelle già sperimentate nell’erogazione dell’otto per mille? E cosa farà per eliminare questo ingiustificato ritardo?". Lo chiedono i senatori del Partito Democratico Luigi Bobba e Francesco Ferrante in un’interrogazione rivolta al Ministro dell’Economia Tommaso Padoa Schioppa. "Solo lo scorso 12 ottobre l’Agenzia delle Entrate ha reso noto che le somme da ripartire ai soggetti aventi diritto- per le dichiarazioni dei redditi 2006 - erano state individuate. Ma, ad oggi, non è stato ancora emanato il decreto del Ministero dell’economia, per il riparto delle quote del 5 per mille. Si tratta di un decreto che poi dovrà essere trasmesso alla Corte dei Conti la quale procede alla registrazione e, solo dopo, le somme saranno rese disponibili per gli enti beneficiari, presso i ministeri competenti. L’ulteriore ritardo accumulato dal Ministero dell’economia, dopo la trasmissione dei dati da parte delle Agenzie delle Entrate, sarebbe da imputare alla mancanza di un’apposita voce nel capitolo di bilancio dei singoli ministeri, per cui è necessario chiedere, a ciascuno di essi, dove apporre la somma, e attendere una risposta per poter predisporre il decreto di ripartizione delle quote". "Le procedure, obiettivamente farraginose, sono responsabili dei gravi ritardi e - spiegano Bobba e Ferrante - contraddicono la precisa volontà delle decine di milioni di cittadini che nel 2006 e nel 2007 hanno deciso di vincolare il 5 per mille dell’Irpef alle organizzazioni di volontariato, agli enti di ricerca scientifica, ad associazioni ambientaliste e di promozione sociale. Speriamo che la situazione cambi, altrimenti le associazioni rischiano di avere le risorse nel 2023!" "E’ necessario, per l’attività delle organizzazioni beneficiarie e per il pieno rispetto della volontà dei cittadini, stabilizzare la misura e privarla di qualsiasi previsione di tetto. L’accoglimento da parte del governo, nel corso dell’approvazione della Finanziaria in Senato, di un ordine del giorno che lo impegna ad incardinare in forma stabile il 5 per mille non è evidentemente sufficiente. Chiediamo quindi, in particolare al Ministro Padoa Schioppa, di intervenire sia sui ritardi accumulati nella destinazione delle risorse sia per la stabilizzazione della misura del 5 per mille".