Il responsabile della Protezione Civile lancia l'idea dei campi scuola anti-incendio.
La torrida estate di Guido Bertolaso si è aperta fra i cassonetti dell'immondizia di Napoli e si chiuderà fra i giovani dell'Agorà di Loreto. Per il capo della Protezione civile è dunque tempo di tirare le somme. Fra le note positive, la gestione dell'esodo estivo e il coordinamento degli interventi anti siccità. Il sistema Italia ha invece perso la battaglia contro i roghi (che quest'anno sono stati 4.007, contro i 3.039 del 2006). Sui rifiuti infine, Bertolaso, non si schioda da un gelido «no comment»: gli strascichi della sua esperienza da commissario governativo per la Campania evidentemente non sono stati ancora assorbiti.
Questa estate abbiamo vissuto le giornate più tragiche della nostra storia: tra Peschici e Vieste tre dei nostri hanno perso la vita. Noi avevamo allertato tutte le amministrazioni competenti. Alcuni si sono organizzati per tempo, altri hanno sottovalutato le previsioni. Il problema degli incendi però è una questione prima di tutto culturale e poi organizzativa. Capita di imbattersi in sindaci che non sanno di essere i primi responsabili della protezione civile del loro comune o che non conoscono norme fondamentali.
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