"Un giorno senza di noi e l'Italia si ferma"
Sono numerose le manifestazioni che si terranno oggi per il primo "sciopero" degli immigrati, proclamato da un gruppo di attivisti italiani e stranieri per sottolineare l'importanza degli stranieri in Italia e in Europa come risorsa nel mondo del lavoro, e non solo.
Colore simbolo della giornata è il giallo. "Lo abbiamo scelto perché è considerato il colore del cambiamento e per la sua neutralità politica: il giallo non rimanda infatti ad alcuno schieramento in particolare", spiegano gli organizzatori del comitato Primo Marzo sul sito www.primomarzo2010.it, che hanno anche un profilo su Facebook.
L'intenzione del comitato di coordinamento -- ispiratosi al movimento francese "La journée sans immigrés: 24h sans nous", che ha indetto uno sciopero nello stesso giorno -- è quella di organizzare una grande manifestazione non violenta per far capire agli italiani quanto sia determinante "l'apporto dei migranti alla tenuta e al funzionamento della nostra società".
Secondo i dati Istat, gli stranieri in Italia sono circa 4 milioni.
"Vogliamo stimolare una riflessione seria su cosa davvero accadrebbe se i milioni di immigrati che vivono e lavorano in Europa decidessero di incrociare le braccia o andare via", spiegano ancora gli organizzatori, che sul sito hanno però ricevuto anche critiche da chi non la pensa come loro.
L'argomento è diventato di particolare attualità nel gennaio scorso, dopo i fatti di Rosarno, dove tre giorni di scontri fra immigrati, forze dell'ordine e abitanti - seguiti al ferimento di alcuni stranieri da parte di anonimi - hanno evidenziato quanto sia ancora ampia da colmare la distanza tra i migranti e i cittadini di un paese.
Il comitato Primo marzo -- a cui hanno aderito sindacati autonomi, associazioni e partiti politici -- spiega nel proprio manifesto di essere composto da persone di ogni provenienza, genere, fede, educazione e orientamento politico.
"Siamo immigrati, seconde generazioni e italiani, accomunati dal rifiuto del razzismo, dell'intolleranza e della chiusura che caratterizzano il presente italiano", aggiungono. " Siamo consapevoli dell'importanza dell'immigrazione (non solo dal punto di vista economico) e indignati per le campagne denigratorie e xenofobe che, in questi ultimi anni, hanno portato all'approvazione di leggi e ordinanze lontane dal dettato e dallo spirito della nostra Costituzione".
Colore simbolo della giornata è il giallo. "Lo abbiamo scelto perché è considerato il colore del cambiamento e per la sua neutralità politica: il giallo non rimanda infatti ad alcuno schieramento in particolare", spiegano gli organizzatori del comitato Primo Marzo sul sito www.primomarzo2010.it, che hanno anche un profilo su Facebook.
L'intenzione del comitato di coordinamento -- ispiratosi al movimento francese "La journée sans immigrés: 24h sans nous", che ha indetto uno sciopero nello stesso giorno -- è quella di organizzare una grande manifestazione non violenta per far capire agli italiani quanto sia determinante "l'apporto dei migranti alla tenuta e al funzionamento della nostra società".
Secondo i dati Istat, gli stranieri in Italia sono circa 4 milioni.
"Vogliamo stimolare una riflessione seria su cosa davvero accadrebbe se i milioni di immigrati che vivono e lavorano in Europa decidessero di incrociare le braccia o andare via", spiegano ancora gli organizzatori, che sul sito hanno però ricevuto anche critiche da chi non la pensa come loro.
L'argomento è diventato di particolare attualità nel gennaio scorso, dopo i fatti di Rosarno, dove tre giorni di scontri fra immigrati, forze dell'ordine e abitanti - seguiti al ferimento di alcuni stranieri da parte di anonimi - hanno evidenziato quanto sia ancora ampia da colmare la distanza tra i migranti e i cittadini di un paese.
Il comitato Primo marzo -- a cui hanno aderito sindacati autonomi, associazioni e partiti politici -- spiega nel proprio manifesto di essere composto da persone di ogni provenienza, genere, fede, educazione e orientamento politico.
"Siamo immigrati, seconde generazioni e italiani, accomunati dal rifiuto del razzismo, dell'intolleranza e della chiusura che caratterizzano il presente italiano", aggiungono. " Siamo consapevoli dell'importanza dell'immigrazione (non solo dal punto di vista economico) e indignati per le campagne denigratorie e xenofobe che, in questi ultimi anni, hanno portato all'approvazione di leggi e ordinanze lontane dal dettato e dallo spirito della nostra Costituzione".
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