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08 maggio 2006

LE ACLI RILANCIANO IL DIBATTITO SULLA RIFORMA COSTITUZIONALE
Centro Turistico Acli Potenza: salviamo la Costituzione!

Si discute, si ascolta, si ragiona e ci si confronta al Centro Turistico Acli di Potenza non solo sui temi del viaggio e del turismo culturale e responsabile, sugli itinerari da conoscere e inventare, ma anche sui temi della politica, della cultura e del cambiamento sociale.
Si discute non in modo virtuale, come può accadere, per esempio davanti ad una trasmissione televisiva, ma con tanto di interlocutore vero ed esperto, di pubblico reale e partecipante che pone domande e riceve risposte in un ambiente informale che facilita la conversazione e accende l’attenzione.
L’ultima volta si è discusso sulla riforma costituzionale, tema complesso e impegnativo, difficilmente proponibile per un dibattito in un momento in cui la politica elettorale comprensibilmente dilaga ovunque.
Bene, se non ne discutono i partiti ne discutano le associazioni. Voglia il cielo che sia diffusamente così, sarebbe la via giusta per dare vigore alla politica e agli stessi partiti attraverso un circuito virtuoso di comunicazione tra loro e le associazioni.
È toccato ad Ennio Ielpo tenere il dibattito sulla Costituzione italiana, la sua storia, i suoi principi e il suo spirito, introdotto da Filippo Pugliese, presidente del Centro Turistico Acli e tra i promotori a Potenza del Comitato per il Referendum contro la modifica della Costituzione.
Proprio nei giorni in cui la suprema Corte di Cassazione ha validato più di un milione di firme raccolte in tutta l’Italia per il referendum, già richiesto da trecentocinquanta parlamentari e da sedici Consigli Regionali, e si prepara ad emettere il decreto di ammissibilità del Referendum, l’iniziativa del Centro Turistico Acli fa ripartire a Potenza il dibattito sulla questione che nei prossimi mesi riempirà l’agenda politica dei partiti e non solo.
Ennio Ielpo, che a Potenza è stato docente di Storia e Filosofia per molte decine di studenti, ha delineato il percorso storico ed ideale che portò i costituenti a definire la Carta Costituzionale e che ha alimentato i sessanta anni della vita democratica del Paese.
L’avvio del dibattito è stato orientato e perentorio con il riferimento alle parole pronunciate in Parlamento dal Presidente Oscar Luigi Scalfaro, il 16 novembre 2005, in occasione delle votazioni per l’approvazione della legge di modifica della Costituzione “Ho sperato che non si arrivasse a questo voto, ma la volontà di approvare una riforma purchessia ha prevalso. Di fronte al voto della sola maggioranza di governo ripenso ai 556 eletti il 2 giugno1946 e all’approvazione della Costituzione del dicembre 1947 con solo 62 no. I dati parlano da soli”.
È partito da lontano il professore Ielpo. Dal 2 giugno 1946, giorno del Referendum su repubblica o monarchia. Allora iniziarono i lavori della Assemblea Costituente e terminarono il 22 dicembre1947 con l’approvazione definitiva della Carta Costituzionale che entrò in vigore il 1 gennaio 1948. Ha parlato diffusamente del lavoro lungo, difficile e continuo che vide impegnati i costituenti in un confronto anche aspro fra le varie parti politiche emerse dal Comitato di Liberazione Nazionale, ma sempre orientato a preservare l’unità nazionale al di sopra di ogni altra questione di carattere ideologico o programmatico. Ha spiegato come la Commissione dei 75 costituenti si organizzò in tre sotto-commissioni con compiti diversi: la prima sui rapporti politici, la seconda sull’organizzazione dello Stato, la terza sui principi e i valori. Ha raccontato bene come in quei lavori si affermarono le forti personalità politiche di La Pira, Dossetti, Moro portatori dei valori del cristianesimo sociale e della dottrina sociale della chiesa; i contributi alti di De Gasperi, Togliatti e Calamandrei.
Nel descrivere i valori e i principi della Costituzione ha citato Aldo Moro “ Non possiamo prescindere da quello che è stato il fascismo nel nostro paese: un movimento storico che nella sua negatività ha travolto la coscienza e le istituzioni. Non possiamo dimenticare quello che è stato, perché questa costituzione oggi emerge da quella resistenza, da quella lotta, da quella negazione, per le quali ci siamo trovati insieme nel fronte della resistenza e della guerra rivoluzionaria e ora ci troviamo insieme per l’affermazione dei valori supremi della dignità umana e della vita sociale. Guai a noi, se per una malintesa preoccupazione di serbare pura la nostra Costituzione da una infiltrazione di motivi partigiani, dimenticassimo questa sostanza comune che ci unisce”.
Ha fatto volare alto il professore, quando ha ricordato le parole di Piero Calamandrei nei discorso rivolto agli studenti del Liceo Parini di Milano “Se voi volete andare in pellegrinaggio dove è nata la nostra Costituzione andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati, dovunque è morto un italiano per riscattare la liberà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione”.
Appassionate e autorevoli citazioni che hanno avuto il gradimento e suscitato il piacere dei partecipanti e hanno reso attenta la riflessione.
L’ultima citazione fatta dal professore Ielpo è riferita alla drammatica situazione sociale del dopoguerra. In quel tempo erano tantissimi i problemi da avviare a soluzione, l’esigenza di creare lavoro era l’impegno primario delle forze politiche. In quella situazione era sicuramente difficile far accettare ai costituenti l’idea che la Carta Costituzionale dovesse avere anche valore programmatico, per indicare al futuro legislatore ordinario la strada da percorrere nella realizzazione delle future riforme. Fu allora che Togliatti, per convincere i costituenti che questa era la strada giusta da tracciare, citò i versi di Dante, Canto XXII del Purgatorio, “…Come quei che va di notte, che porta il lume dietro, a sè non giova ma dopo sè fa le persone dotte”.
Idee che hanno fatto la storia della Repubblica e sulle quali si è costruita la Carta Costituzionale che, nei suoi articoli, “allinea sullo stesso piano giuridico, cioè con uguale formalità e dignità, principi inerenti alla natura e alla dignità della persona umana e norme costitutive della organizzazione politica”.
La riforma approvata recentemente modifica anche i principi e i valori della Costituzione fino ad eroderla nelle fondamenta. Ma qui il dibattito è aperto ed è rimandato, sempre con il professore, all’indomani del 10 aprile.
Filippo Pugliese
Presidenza Nazionale Centro Turistico Acli

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