Rossini: “Più limiti al suo uso, più dignità al lavoro”
Roma, 8 marzo 2016 - Il mondo del lavoro è profondamente
cambiato negli ultimi decenni. In questo quadro, il tema dei voucher
rappresenta solo un aspetto di una questione più ampia, che va affrontata nel
suo complesso. In particolare, vanno ripensati anche gli altri istituti relativi al lavoro occasionale.
“Certamente – afferma Roberto Rossini, presidente delle Acli
- il voucher, così come si presenta oggi, appare uno strumento sbilanciato a
favore del datore di lavoro. Occorre recuperare la ratio originale della norma e utilizzare questo strumento solo per
il lavoro realmente occasionale ed accessorio, anche per far uscire allo scoperto il nero”.
“La nostra proposta – aggiunge Santino Scirè, consigliere di
presidenza con delega al lavoro -
consiste nel distinguere due tipi
di voucher: uno per attività a favore di privati e uno per le imprese e gli
enti pubblici. Nel primo caso dovranno essere utilizzati solo saltuariamente,
con limitazioni circa la durata per entrambe le parti. Per le imprese –
aggiunge l’esponente delle Acli – chiediamo che il ricorso al voucher non
risulti economicamente più conveniente e in nessun modo concorrenziale rispetto
ad altri tipi di rapporto di lavoro”.
L’interesse primario delle Acli è vigilare affinché ogni
intervento sul lavoro sia ispirato alla tutela
dei lavoratori e all’affermazione di un lavoro giusto e dignitoso: “Di
riforma in riforma – riprende Rossini - la figura del lavoratore sembra
progressivamente sparire. Per trovarlo nell’articolato della legge occorre
arrivare al terzo comma. Le norme sul lavoro devono partire dal lavoratore.
Per questo – conclude il presidente - un argomento delicato
ed importante come quello dei voucher non può essere deciso da un referendum. Il rischio è dividere il
già fragile mondo del lavoro. Riteniamo che sia quanto mai urgente che la
politica faccia un’assunzione di responsabilità e il Parlamento, in virtù delle
sue prerogative, intervenga a dirimere la questione riformando l’istituto”.
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