Il
Papa piace più del Colosseo - Con Francesco turismo boom
I viaggi religiosi portano in Italia
7 milioni di visitatori e 5 miliardi l’anno - Molti turisti scelgono Roma per
la presenza di Francesco
In
tour per papa Bergoglio. Alla borsa del turismo parlano di «fattore
anticongiunturale». In pratica: l’unica voce in crescita in un momento di crisi
generalizzata. Ma per i fedeli che hanno triplicato le presenze in piazza San
Pietro è semplicemente «l’effetto Francesco». Vola verso il valore record di 5
miliardi di dollari il giro d’affari del turismo religioso in Italia nel 2014
sotto la spinta dell’attrazione esercitata dal papa argentino. Un’indagine
commissionata dalla Coldiretti in occasione della canonizzazione di Wojtyla e
Roncalli rivela che Roma è la meta nazionale preferita dai pellegrini. In media
la città eterna può contare su sette milioni di presenze all’anno, secondo la
«World Tourism Organization».
In
Italia papa Bergoglio traina pure le altre destinazioni religiose: santuari
mariani come Loreto e Caravaggio, cittadelle francescane come Assisi e San
Giovanni Rotondo. La fede come bene rifugio. «Le cifre che abbiamo sui
partecipanti alle udienze e alle celebrazioni religiose registrano un importante
aumento - osserva il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi - I
dati sulla frequenza e la provenienza dei pellegrini attestano che è
notevolmente cresciuta anche la circolazione, non solo italiana, dei gruppi.
Arrivano comitive e persone da tutte le parti del mondo». Insomma, si tratta di
un «flusso universale di gente di varie nazionalità», con una «rotazione molto
ampia», evidenzia padre Lombardi. L’Ente bilaterale del turismo del Lazio
conferma il trend di crescita. Se molti europei, come francesi e tedeschi, ma
anche giapponesi e cinesi preferiscono alloggiare nel cuore della città eterna,
chi viene dal Sudamerica sceglie le strutture dell’hinterland di Roma. Anche le
richieste per i permessi dei bus sono schizzate alle stelle.
Due
italiani su cinque sono più propensi a visitare l’Urbe. «L’elezione di
Francesco ha accresciuto l’interesse dei viaggiatori italiani nei confronti
della Capitale», fotografa un sondaggio di TripAdvisor, condotto su oltre 1300
utenti della community. Il 42% degli italiani si dichiara intenzionato a
visitare Roma a causa di papa Bergoglio, con una crescita del 28% nel traffico
Web nelle pagine dedicate alla città eterna. Statistiche e senso comune
coincidono: nelle strade intorno a piazza San Pietro il mercoledì mattina e la
domenica per l’Angelus, la presenza di turisti e pellegrini è salita
costantemente negli ultimi 12 mesi.
I
«viaggiatori religiosi» nel mondo sono 300-330 milioni l’anno con un fatturato
annuo di 18 miliardi di dollari, con un enorme potenziale di crescita per
l’Italia se si considera che tra le mete preferite del turismo religioso sparse
per il globo ci sono Città del Messico, dove il santuario della Madonna di
Guadalupe richiama 10 milioni di pellegrini ogni anno fino a Medjugorje, in
fortissima ascesa soprattutto tra i credenti italiani e poi, Gerusalemme,
Assisi, Lourdes.
A
dare un impulso decisivo al turismo religioso in Italia nel 2014 è stato
proprio l’arrivo di Francesco. Il 4% dei vacanzieri presenti in Italia per i
ponti primaverili ha
un «movente» di fede. Roma, Assisi, Padova. E poi Pompei,
Loreto, Oropa, San Giovanni Rotondo, Cascia. Secondo l’ultima ricerca Isnart la
clientela straniera costituisce il 60% del segmento turistico religioso: il
45,3% proviene dall’Europa e il 14,9% dai Paesi extraeuropei. Dallo studio
emerge che il 41,4% dei turisti religiosi ha un’età compresa tra i 30 e i 50
anni, il 44,4% si affida per l’organizzazione del viaggio al circuito
dell’intermediazione, tour operator e agenzie di viaggio. Il 32,7% preferisce
viaggiare in compagnia del proprio partner, il 20% sceglie un tour organizzato,
il 19,7% un gruppo di amici, il 13,3% la famiglia, mentre il 9,8% viaggia da
solo.
L’identikit
del turista per devozione rispecchia la sobrietà di Francesco. Il pellegrino è
parsimonioso (non è «high-spender») e viaggia principalmente in bassa stagione
contribuendo così alla destagionalizzazione delle destinazioni. È in corso poi
un inatteso «revival» per le forme più tradizionali di turismo. Sempre più
devoti tornano a percorrere a piedi gli itinerari religiosi verso le mete di
culto. Il percorso storico di maggior rilievo resta il Cammino spagnolo di
Santiago, ma in Italia torna in auge la via Francigena del nord, con un
percorso di mille chilometri a piedi, da Aosta a Roma. Giro d’affari cui
corrisponde il boom di papa Bergoglio sui mass media, come dimostrano gli otto
punti in più di share% in tv della Via Crucis al Colosseo rispetto al
precedente pontificato.
29 / 04 / 14
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