Giovedì
La Terra di Fuochi fa paura anche a i turisti.
È triste dirlo,ma è così. Il mio osservatorio restituisce questo desolante risultato.
Una situazione che determina rabbia e impone interrogativi, perché c’è il rischio di
veder crescere le difficoltà degli imprenditori del settore turistico.
Già stanno pagando a caro prezzo gli effetti dell’incubo «Terra dei Fuochi» gli alberghi,
i ristoranti, gli agriturismi,i bed and break fast. Sono i primi a essere colpiti, insieme, ai
commercianti e agli agricoltori. I timori della gente comune sono troppi grandi.
Difficili da contrastare. Complicato appare Impostare una qualsiasi difesa.
Il consumatore preferisce dirottare la propria attenzione sui
«prodotti sicuri».Le cifre in nostro possesso sono impressionanti.
Il «mostro» Terra dei Fuochi sta avendo effetti devastanti su un’economia già alle
prese con mille difficoltà.
Registriamo un calo di vendita del 40% dei prodotti ortofrutticoli. Non solo. I produttori
agricoli che vendono ai mercati generali si vedono offrire il quinto del prezzo ufficiale.
I lavoratori agricoli stagionali hanno perso il 20% delle ore di impiego e il
60% dei lavoratori stranieri si sta trasferendo in altre regioni.
Il consumo dell'acqua Minerale è salito del15%. Alla luce di tutto questo, temo
che molto presto gli operatori raccomanderanno ai turisti diretti in Campania di non
bere acqua dai rubinetti, di usare la minerale per lavarsi i denti, così come facciamo noi con
gli italiani che vanno in Paesi Orientali o dell’America Latina.
Un altro importante problema riguarda la vendita alle fiere internazionali del
prodotto «Campania» con una forte connotazione enogastronomica, che va sempre più perdendo
credibilità e viene facilmente accostato alla sua provenienza e non più alla sua qualità.
Questa campagna denigratoria ai danni principalmente di Napoli, Caserta e,
potremmo dire,anche del resto delle province campane, rischia di compromettere
l’immagine turistica della nostra straordinaria regione.
Il rischio più grande è che,con l'estate alle porte, si perdano migliaia di prenotazioni in brevissimo tempo.
E, infine, mi chiedo:come ci presenteremo all'Expo 2015?