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31 agosto 2011

Lavoro. «Scomposto» e precario: le proposte Acli a convegno

Al via le giornate di studio dall'associazione
Al via da domani, 1 settembre, il 44° incontro nazionale di studi delle Acli dedicato quest’anno al tema del “Lavoro scomposto” (Verso una nuova civiltà dei diritti, della solidarietà e della partecipazione). Nei quattro giorni di convegno si alterneranno rappresentanti del mondo accademico, ecclesiale, sociale, sindacale e politico. Al centro dell’attenzione, dunque il lavoro e in particolare i limiti vecchi e nuovi del mercato del lavoro italiano. Ad aprire domani le giornate la relazione del presidente nazionale Acli Andrea Olivero.
«Guardi, l’elemento fondamentale non è l’articolo 18, ma il diritto che esso ha regolamentato». Andrea Olivero, presidente delle Acli, sa bene che parlare di articolo 18 è come giocare con il fuoco, ma la proposta di «contratto prevalente a tempo indeterminato» che presenta al 44esimo incontro nazionale di studi delle Acli - dedicato al “lavoro scomposto” e che si tiene a CastelGandolfo, nei luoghi dove esattamente trent’anni fa Giovanni Paolo II firmò l’enciclica Laborem exercens - mette le mani proprio lì.
Qual è esattamente la proposta?Andare verso una riduzione della precarietà del lavoro attraverso un contratto nuovo, che sia a tempo indeterminato ma contempli la possibilità di licenziamento nei primi tre anni. Formalizzeremo la proposta alle parti sociali e ai rappresentanti del governo, e speriamo si tramuti nelle specifiche di una proposta di legge da parte di politici più sensibili.
Facile immaginare le critiche…C’è naturalmente una resistenza, sia da parte del governo che teme che questo riduca la flessibilità, sia da parte dei sindacati, che temono si voglia toccare l’articolo 18. Non è così. Innanzitutto per noi la flessibilità in ingresso nel mondo del lavoro non è un male, a patto che resti circoscritta all’entrata. È meglio allora prevedere la possibilità di licenziare nei primi anni di lavoro, ma con un contratto a tempo indeterminato, piuttosto che condannare i giovani al supplizio di contratti che vanno di tre mesi in tre mesi. Quanto all’articolo 18… l’elemento fondamentale non è l’articolo 18 in sé, ma il diritto che esso ha regolamentato in una determinata fase storica della vita del Paese, cioè il diritto ad avere un lavoro stabile. Il tema da porre con urgenza nel dibattito odierno – dove è assolutamente assente – è come allargare i diritti di un lavoro stabile anche a quanti oggi sono esclusi dall’articolo 18.
Nel nuovo Testo unico sull’apprendistato c’è qualcosa del genere, no? Sì, qualcosa là è stato recepito, soprattutto andando a scoraggiare il continuo ricambio da parte delle imprese dei lavoratori in apprendistato. Paradossalmente questo strumento è stato visto più come sostegno alle imprese che come occasione per i giovani. Quel che è stato fatto però non basta, si deve fare di più ed è una delle grandi priorità dell’oggi. Del resto sono i dati del nostro mercato del lavoro a dirci che è necessario cambiare alcune regole.
Perché parlate di “lavoro scomposto”?Per tanti fattori insieme, non solo perché il lavoro è precario e contrattualmente frantumato. C’è un elemento antropologico per cui un tempo trovare un lavoro voleva dire diventare adulti, oggi non più, e uno sociale, per cui un tempo il lavoro era un tassello fondamentale della costruzione della propria identità, oggi non più. Anche sotto il proflo macroeconomico il lavoro è scomposto rispetto all’economia, per cui quando c’era un annuncio di licenziamenti i titoli in borsa crescevano, come se il lavoro fosse accessorio o addirittura di disturbo per l’impresa stessa. La nostra sfida, come Acli, è ricostruire il significato profondo del lavoro per le persone, la società e anche per l’economia, perché noi crediamo che solo un’economia con al centro il lavoro possa essere un’economia buona e per l’uomo.
Una riflessione è dedicata anche al rapporto tra lavoro e volontariato. È un tema delicato. C’è un pensiero che li vuole tenere distinti, per evitare forme in cui il volontariato maschera uno sfruttamento sottopagato. Però la distinzione è stata anche fonte di una profonda divisione tra questi mondi. Una realtà come la nostra deve sforzarsi di fare un’operazione di sintesi: certo ci sono delle specificità che bisogna tenere marcate ma insieme si può concorrere, costruendo progettualità specifiche, a raggiungere risultati comuni. La logica del dono e quella del lavoro non sono tra loro in contrasto, ma hanno anzi bisogno una dell’altro. Lo provano i nostri promotori sociali.
Il numero33% l’aliquota contributiva unica proposta dalle Acli sia per i contratti di lavoro dipendente sia per i parasubordinati. Cancellare il sistema della doppia aliquota contributiva ed eliminare il vantaggio economico dell’impresa ad utilizzare il contratto parasubordinato eliminerebbe i falsi contratti a progetto. I lavoratori atipici in Italia sono oggi 2milioni 583mila.

30 agosto 2011

STATI GENERALI DEL TURISMO SOCIALE IN ITALIA


STATI GENERALI DEL TURISMO SOCIALE IN ITALIA
CRITICITA’ - ATTESE - PROPOSTE

MATTINATA
Introduce e coordina i lavori Fiorello Primi
SALUTI E INTREVENTI INTRODUTTIVI
Sindaco di Castell’Arquato
Assessore Regionale
Capo Dipartimento Ministero del Turismo
RELAZIONE DI APERTURA
TURISMO: E’ TEMPO DI POLITICHE SOCIALI - UN ANNO DOPO RIMINI-
Norberto Tonini
I RAPPORTI INTERNAZIONALI E GLI STRUMENTI A DISPOSIZIONE
• OITS INTERNAZIONALE – Jean Marc Mignon, Bruno Molea
• BUONI VACANZA – Benito Perli
APPROFONDIMENTI E DIBATTITO
PAUSA PRANZO (13.00 – 14.30)
POMERIGGIO (14,30 - 17,00)
VERSO UN PROGETTO PLURIENNALE PER IL TURISMO
SOCIALE – PROPOSTE CONSIGLIATE
Coordina i lavori Norberto Tonini
Seguono interventi programmati e limitati a 10 minuti nei seguenti argomenti
• LA LEGISLAZIONE REGIONALE DI SETTORE
• IL CONTRIBUTO DEGLI ENTI LOCALI
• L’APPORTO DELL’ASSOCIAZIONISMO
• BUONI VACANZE: DEFISCALIZZAZIONE E CONTRATTAZIONE AZIENDALE
• LARGO AI SENIOR
• DIAMO UN TETTO AL SACCO A PELO
• L’ANIMAZIONE CULTURALE AMBIENTALE
• GLI ITINERARI TURISTICO – RELIGIOSI
• SUPERARE LA DISABILITA’
• UN ALLEANZA PER CONOSCERE E DISCERNERE
DIBATTITO E CONCLUSIONI


Organisation Internationale du Tourisme Social International Social Tourisme Organisation
COORDINAMENTO ITALIA
segreteria@bits-it.org www.bits-it.org


24 agosto 2011

Isole Eolie: una tassa di soggiorno per i turisti

Il sindaco Mariano Brunoda in fondo da qualche parte, vanno ripresi gli 800mila euro che servono per chiudere il bilancio in positivo, và compreso il suo stato d’animo, hanno tagliato i fondi regionali…La spiegazione ufficiale resta comunque quella di dover investire in servizi e migliorie, a favore, appunto, dei turisti. Associazione albergatori e maggioranza di centrodestra sul piede di guerra, ma potranno fare ben poco. La proposta del sindaco è stata accettata dalla presidenza del Consiglio e della Regione. Stà quindi per essere definito come agire. Ci sono 2 opzioni: far pagare un ticket di 5.00 euro a turista, oppure 1500 euro per ogni sbarco effettuato direttamente alle compagnie di navigazione.
Il presidente di Federalberghi Eolie, ha intanto scritto una lettera al sindaco, invitandolo a valutare attentamente i pro e i contro; è vero che il territorio non riesce a sopperire ad un carico così grosso di turisti “mordi e fuggi” (si parla di 10mila al giorno), pur vero che a farne le conseguenze sarebbero solo le persone oneste, che registrano tutte le presenze, agevolando così i “furbetti del quartiere” che intascherebbero in nero, con il conseguente aumento d’illegalità e mancanza di censimento, senza contare gli introiti delle tasse in meno che arriverebbero in tasca all’amministrazione, meglio allora la tassa di sbarco, così come già prospettato dall’ANCIM (Associazione Nazionale comuni Isole Minori) in sede nazionale.

13 agosto 2011

Buoni Vacanze: Campania forte richiesta

Pino Vitale, presidente nazionale del CTA (Centro Turistico Acli) nonché coordinatore regionale Campano della Fitus (la federazione che associa i principali enti di turismo sociale), presenta in anteprima i risultati relativi ai Buoni Vacanze nella nostra Regione.
Sono Lombardia e Campania le regioni che hanno utilizzato di più i buoni vacanza creati dal Ministero del Turismo; lo evidenzia un rapporto del CTA (Centro Turistico Acli) che ha rielaborato dati di fonte BVI(Buoni Vacanze italia) sullo stato di attuazione degli incentivi statali alle ferie.
"Il CTA da tempo scommette sui Buoni Vacanze con una pratica sociale in grado di rafforzarli e non a caso abbiamo potenziato tutte le nostre sedi per informare i cittadini e da settembre avremo venti sedi solo in Campania, insieme alla FAP, Patronato e il Caf .
Con questi numeri – afferma Vitale – non si cambia l’economia turistica ne si modifica il PIL del settore ma si avvia un percorso che può essere maggiormente migliorato e soprattutto allargato. Le famiglie che hanno utilizzato i buoni al 30 giugno 2011 nelle diverse province sono: Napoli richiedenti 1504 per un totale di spesa di euro 1.554.055.00, Salerno richiedenti 413 per una spesa di euro 423.465.00, Avellino richiedenti 332 per una spesa di euro 540.995.00, Caserta richiedenti 229 per una spesa di euro 216.530.00, Benevento richiedenti 79 per una spesa di euro 76.325.00.
"Insomma - spiega Pino Vitale - il sistema Campania con la sensibilità e le scelte strategiche dell'Assessorato al Turismo della Regione Campania si sta muovendo partendo da Ischia, ma per vincere la sfida ci vuole più spazio e ruolo per l'associazionismo. Non a caso il CTA ha mobilitato il sistema delle ACLI a partire dalla potente federazione anziani e pensionati (Fap acli) per una diffusione di massa dello strumento tra le famiglie e i pensionati, ma anche per spingere gli operatori economici ad accettare questo moderno mezzo di pagamento del turismo. Siamo convinti che i buoni vacanza, se irrobustiti e diffusi, possono dare un contributo importante alla crescita del turismo italiano. "Insieme alla FITUS - conclude Pino Vitale- sosteniamo le proposte in questa direzione e inoltre abbiamo avviato una riflessione in sede europea con il vicepresidente del Parlamento Europeo Gianni Pittella per un uso comunitario di questo strumento"

Profit e non profit: nuove prospettive per il turismo sociale

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